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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (27 maggio 2025)
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  • Festeggiamenti  per i 500 anni della Tre Leghe

    I 500 anni delle Tre Leghe: domenica a Samedan la Giornata ecumenica delle chiese

    di Silvia Guggiari

    Un anniversario importante, un Giubileo da sottolineare in maniera solenne: nei Grigioni i festeggiamenti per il 500° anniversario dell’aggregazione delle Tre Leghe proseguono da alcuni mesi coinvolgendo il governo cantonale, i comuni, la popolazione e anche le Chiese, come ci spiega Paolo Tognina, pastore della Chiesa riformata, coordinatore del progetto ecumenico ideato in occasione del Giubileo.
    La data di riferimento è quella del 23 settembre 1524, quando a Ilanz i deputati della Lega Grigia, della Lega Caddea e della Lega delle Dieci Giurisdizioni apposero i propri sigilli sul Patto federale che confermava e rafforzava la collaborazione reciproca. «Da quel Patto – spiega Tognina – sarebbe nata una Carta costituzionale comune a fondamento di uno Stato federale, che successivamente avrebbe portato alla nascita dell’odierno Canton Grigioni, trilingue e biconfessionale».


    Nella primavera del 1524, le stesse autorità delle Tre Leghe approvarono, sempre a Ilanz, anche alcuni Articoli contenenti disposizioni relative all’organizzazione della Chiesa in senso più partecipativo. Quelle disposizioni, note come «Primi Articoli di Ilanz», aprirono successivamente la strada al movimento di riforma religiosa: «Un buon motivo per le Chiese, oggi, per partecipare alle commemorazioni che vivranno un momento importante nella giornata di domani 1. settembre a Samedan», come ci spiega Paolo Tognina. «L’idea di celebrare il Giubileo è partita dal Cantone che desiderava sottolineare gli aspetti storici e culturali di questa ricorrenza. La Chiesa Riformata ha poi suggerito che essendo questo un anniversario che riguarda tutto il Cantone sarebbe stato importante coinvolgere anche le Chiese. Sono stato perciò incaricato di formulare delle proposte e successivamente allestire un progetto che riguardasse la presenza religiosa all’interno di questa manifestazione»: in questo modo è nata l’idea di proporre una Giornata ecumenica delle Chiese che avrà luogo domani 1. settembre a Samedan, oltre a una mostra itinerante dal titolo «Glaube-Fede-Cretta» e a uno spettacolo teatrale curato dal cabarettista Luca Maurizio.

    I fatti storici

    Il Patto di alleanza delle tre Leghe, approvato nel 1524, non fa riferimento alle questioni ecclesiastiche: «Si tratta di un patto di reciproco aiuto esclusivamente politico», continua Tognina. Nello stesso periodo, tuttavia, l’aspetto religioso è fortemente presente nel territorio retico poiché «le stesse autorità delle Tre Leghe riconoscono, nella primavera del 1524, il diritto dei comuni di eleggere autonomamente il proprio parroco, ampliando in questo modo le autonomie locali.
    Tale decisione, che indirettamente riguardava anche l’autorità del vescovo di Coira, suscitò forti malumori. Credo di poter dire che con il riconoscimento di quella particolare forma di autonomia locale, nacque in qualche modo l’idea di una separazione tra il potere dello Stato e quello della Chiesa. D’altro canto, la richiesta formulata dai comuni esprimeva anche il desiderio di una maggiore attenzione nei confronti dei bisogni pastorali della popolazione. E ciò si traduceva nella necessità di avere dei preti residenti. Capitava, infatti, con una certa frequenza, che i preti non rimanessero in paese se non il tempo necessario all’amministrazione dei sacramenti e alla riscossione dei benefici della parrocchia».
    Due anni dopo, nel 1526, furono approvati i «Secondi Articoli di Ilanz» che, «prendendo atto dei rapidi cambiamenti in atto nella Chiesa retica – non dimentichiamo che siamo agli albori della Riforma, che la situazione religiosa è ancora molto fluida, e che non esiste ancora una Chiesa riformata istituita – aprono comunque ufficialmente la possibilità di aderire al movimento di riforma».
    Dalla storia dell’epoca, e dei fermenti che la attraversavano, emerge dunque quella che oggi potremmo definire una «richiesta di spiritualità». Ecco perché la Chiesa cattolica e la Chiesa riformata sono coinvolte, oggi, nei festeggiamenti in occasione di questo Giubileo, così com’erano coinvolte, 500 anni fa, nel dibattito intorno al ruolo e alle strutture della religione e della fede.

    La Giornata ecumenica delle Chiese

    Domenica 1. settembre, a Samedan, in Engadina, si svolgerà la giornata ecumenica delle Chiese che avrà il suo culmine alle 10 con la celebrazione del culto ecumenico. «Saranno presenti il presidente del governo grigionese, Jon Domenic Parolini, e i rappresentanti delle due Chiese cantonali. Alla cerimonia ecumenica del mattino, che verrà diffusa sia dalla RSI (su La1 alle ore 10) che dalla SRF, seguirà una festa popolare, inaugurata dalle allocuzioni di Parolini e dai rappresentanti delle due Chiese cantonali. E poi musica, con diversi cori e formazioni, un pranzo per tutti, lo spettacolo teatrale di Luca Maurizio, la visita di Samedan accompagnata da attori e musicisti, un concerto classico nella chiesa cattolica, letture storiche, e il programma per i più giovani», spiega Tognina (info su: 500.gr.ch).

    La mostra e il monologo

    Cinquecento anni fa la fede era un aspetto importante per le persone, ma oggi com’è la situazione? La gente ha ancora bisogno di spiritualità e di fede? Cosa crede la popolazione del Canton Grigioni oggi? Queste le domande alla base della mostra itinerante dal titolo «Glaube-Fede-Cretta», realizzata da Paolo Tognina che in queste settimane e fino alla metà di novembre, sta facendo tappa in 12 località del Cantone.
    «Ho attraversato il Cantone in lungo e in largo – racconta Tognina – chiedendo alle persone in cosa credono: ho raccolto 36 video- interviste e ho cercato di coinvolgere cattolici riformati, uomini, donne, giovani, anziani, praticanti ma anche persone che sono uscite dalla Chiesa, e a tutti ho posto la domanda “in cosa credi?”». Obiettivo della mostra è quello di offrire delle piste di riflessioni su questa tematica.
    Segue le tappe della mostra anche la tournée di Luca Maurizio, cabarettista di professione che porterà in scena il monologo dal titolo provocatorio: «Deus in bornout». Con il suo spettacolo, spiega Tognina, «Maurizio cerca di riflettere in modo ironico e provocatorio su problemi molto concreti e attuali, come quello della grave crisi che stanno affrontando le varie Chiese oggi, sia cattolica che riformata, della fede che viene messa in dubbio e della ricerca di spiritualità che nel nostro tempo assume nuove forme».

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