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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (25 maggio 2025)
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  • IA: rischi e benefici di una rivoluzione che interessa e coinvolge anche i Pontefici

    di Silvia Guggiari

    È in programma per lunedì 26 maggio a Lugano (alle 18 presso l’hotel Dante in Piazza Cioccaro 5), la serata organizzata dall’Unione Cattolica Imprenditori Ticinesi (UCIT) con Bruno Giussani, ex-curatore internazionale e direttore europeo di TED (l’organizzazione nota per i TEDTalks sul web) fino al 2024. Insieme a Ivano Dandrea – CEO del Gruppo «Multi» – Giussani guiderà una riflessione in merito alla trasformazione tecnologica più radicale della nostra epoca, l’intelligenza artificiale (IA), e su come essa stia trasformando il mondo del lavoro.

    «L’intelligenza artificiale – spiega Bruno Giussani da noi intervistato – non è un fenomeno nuovo, ha avuto le sue origini ormai 70 anni fa, ma è solo negli ultimi anni che è esplosa nelle nostre realtà grazie a una serie di sviluppi concomitanti, come la potenza degli ordinatori, gli algoritmi sofisticati, la disponibilità di grandi quantità di dati».

    Durante la serata proposta da UCIT, «avremo modo di parlare anche di quali settori presentano un potenziale di reali applicazioni vantaggiose dell’IA, ad esempio con l’ottimizzazione dei costi e l’accelerazione dei processi, come anche a livello di rischi potenziali che possono avere a che fare, ovviamente, con la questione dei posti di lavoro ma anche l’affidabilità dei risultati offerti da certi sistemi, e la questione della protezione dei dati privati e aziendali».

    Sarà interessante affrontare il tema della geopolitica dell’intelligenza artificiale, come anche l’aspetto legato alla necessità di un approccio etico in merito all’IA: «Esiste una regolamentazione ad alti livelli; ogni settore poi dovrebbe darsi delle regole per integrare queste nuove tecnologie minimizzando i rischi e massimizzando i vantaggi potenziali. Ci sono poi una serie di aspetti che non sono propriamente delle regole, ma piuttosto dei principi morali ed etici».

    Giussani ricorda che anche papa Francesco più volte si era espresso sui rischi dell’IA: durante il suo intervento al G7 in Puglia nel 2024, ad esempio, aveva espresso preoccupazioni sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, sottolineando - si legge nel testo di papa Francesco - «la necessità che sia uno strumento al servizio dell’umanità e non una minaccia». Rivolgendosi ai leader mondiale, Bergoglio aveva ricordato che «l’intelligenza artificiale, se non regolata dall’etica, rischia di produrre ingiustizie sociali, escludere i più fragili e rimpiazzare l’uomo con il calcolo».

    Con il cambio di Pontefice la sfida è rimasta quella dell’IA: «Papa Leone XIV – commenta Giussani – ha dichiarato che oggi siamo alle prese con una grande trasformazione che è quella dell’IA. E proprio la scelta del nome è legata a Leone XIII, che con la Rerum Novarum affrontò gli impatti e i cambiamenti dovuti alla rivoluzione industriale. Quella della Chiesa è una risposta a livello di principi etici e morali che si fonda sulla dignità umana».

    E la Svizzera e il Ticino, come si pongono nei confronti di queste nuove tecnologie?

    «La Svizzera in generale ha un buon rapporto con le nuove tecnologie: migliaia di persone lavorano sullo sviluppo legato all’intelligenza artificiale. Ospitiamo importanti centri di ricerca di aziende come Google, IBM, e sedi di OpenAI, Meta e molte altre. Inoltre abbiamo istituti e università di altissimo livello, tra i quali ricordo i Politecnici di Zurigo e di Losanna, come pure l’Istituto dalle Molle dell’USI a Lugano».

    Info ed iscrizioni su www.ucit.ch.

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