Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (7 novembre 2025)
  • La salita dall'oratorio di Lugano alla cattedrale in occasione del Giubileo diocesano dei Catechisti di mercoledì 17 settembre

    Il Giubileo dei Catechisti: un'occasione per incontrarsi e conoscersi

    di Katia Guerra

    «La catechesi non può essere come un’ora di scuola, ma è un’esperienza viva della fede»: sono le parole di papa Francesco in uno dei suoi passati incontri con i catechisti. Nella Diocesi di Lugano sono numerosi le laiche e i laici che si mettono a disposizione per accompagnare i giovani alla scoperta e alla crescita della vita cristiana, in realtà e contesti molto diversi, dalle città in cui c’è anche l’oratorio, alle parrocchie più periferiche e frammentate.

    L’esperienza a Locarno: flessibilità e coinvolgimento

    Due catechiste ci raccontano la loro esperienza. Tiziana Lovisetto collabora con la parrocchia di Locarno e prepara i bambini alla Prima comunione. «Una delle prime difficoltà pratiche quando si inizia il cammino è quello di capire quando farlo: i bambini oggi hanno talmente tante attività al di fuori della scuola, che non è facile trovare un giorno e un orario che vada bene a tutti. Essendoci più catechisti abbiamo per fortuna la possibilità di andare incontro alle famiglie e proporre più giorni e fasce orarie», ci dice Tiziana.

    Un segno dei tempi, in cui l’aspetto religioso è uno fra i tanti. «I bambini sono sempre molto curiosi e si lasciano coinvolgere in ciò che proponiamo. L’argomento principale riguarda la Santa Messa, il significato dei vari momenti. Grazie a dei sussidi vanno alla scoperta di questi aspetti attraverso il gioco e l’attività pratica e manuale», spiega la catechista.

    Molti bambini oggi hanno poca esperienza della Messa, perché la famiglia non va più frequentemente in chiesa. «Ho preso l’abitudine di anticipare di volta in volta i messaggi delle letture domenicali, ma abbiamo bisogno anche dell’aiuto della famiglia per accompagnare i bambini alla Messa».

    I giovanissimi fanno anche molte domande legate soprattutto alla quotidianità e a ciò che succede attorno a loro. «Ho trovato molto bella un’esperienza che ho fatto con loro, quando ho raccontato di un bimbo ammalato. Ho detto loro: “Guardate, se noi adulti preghiamo, Gesù ci ascolta, ma se pregate voi bambini, specialmente per un altro bambino, Gesù spalanca le orecchie ancora di più: allora è importante, se mi aiutate, preghiamo per questo bambino”».

    I bambini si sono presi a cuore questa storia, impegnandosi nella preghiera e informandosi sullo stato di salute la volta dopo. All’inizio del catechismo, con delle preghiere libere, includevano le loro intenzioni, a volte anche molto commoventi», racconta Tiziana.

    L’esperienza a Gravesano, Bedano e Manno: curiosità e responsabilità

    Come a Locarno, anche nella parrocchia di Gravesano, Bedano e Manno i bambini sono molto curiosi, come ci dice Katia Cremona, una delle sette catechiste, che da 23 anni accompagna i piccoli verso la Prima comunione. «Oggi come allora, hanno sempre voglia di imparare e di conoscere. Sono cambiate le famiglie, che sono meno presenti, anche se negli ultimi anni ho notato un ritorno e maggiore partecipazione».

    La quotidianità è anche qui molto presente. «Nello spiegare la Santa Messa e l’Eucarestia il riferimento alla loro vita di ogni giorno è costante: l’invito, l’accoglienza, il saluto, l’ascolto reciproco, il pranzo in famiglia. Poi ci sono le domande dei bambini sulla guerra, la morte, sui loro coetanei che non possono andare a scuola. A differenza degli adulti, i bambini sono però capaci ad essere più ottimisti. Si interrogano anche molto sul miracolo Eucaristico, pane e vino che si trasformano: per loro non è facile capire».

    In parrocchia è consuetudine che dopo la Prima comunione i bambini possano iniziare un cammino per diventare chierichetti: anche questo li incuriosisce e li stimola, ci dice la catechista, che collabora con il parroco don Michele Podbielski anche nella preparazione alla Cresima. «Responsabilizzare i giovani, affidando loro mansioni concrete legate alla vita di tutti i giorni, è fondamentale perché li fa sentire partecipi. Questo è il nuovo progetto, per i più grandi, per il prossimo anno».

    Il Giubileo dei Catechisti: incontro e condivisione

    Il Giubileo dei Catechisti, che si è svolto mercoledì, è stata l’occasione per ricoprire l’Eucarestia, così pure per incontrarsi e conoscersi, e iniziare insieme un cammino di condivisione, come sottolinea Marzia Pagnamenta, da poco responsabile del settore catechisti per l’Ufficio di istruzione religiosa scolastica (UIRS). In futuro l’intenzione è quella di intensificare le occasioni di incontro e di proporre dei progetti di collaborazione e formazione.

    Giubileo dei Catechisti della Diocesi di Lugano con la salita verso la cattedrale e la Santa Messa celebrata da mons. Alain de Raemy

    News correlate