Monsignor Lovey aveva rassegnato le dimissioni al Papa il 2 agosto 2025, giorno del suo 75° compleanno. Leone XIV ha accettato le dimissioni, chiedendo tuttavia a Monsignor Lovey di rimanere in carica, con il suo attuale status e ministero di vescovo di Sion, fino all'insediamento del suo successore, secondo quanto indicato nel comunicato della diocesi.
Il nunzio apostolico in Svizzera, monsignor Martin Krebs, avvierà ora le consultazioni previste dalla legge per consentire al Papa di nominare il prossimo vescovo di Sion. Di solito questa procedura può richiedere alcuni mesi, ma il diritto della Chiesa non fissa alcun termine.
Da questo momento, la diocesi invita le parrocchie, le comunità, i movimenti e tutti i fedeli a sostenere con la preghiera questo processo di discernimento, affinché lo Spirito Santo susciti per la diocesi di Sion un nuovo vescovo secondo il cuore di Dio, sottolinea il vicario generale Pierre-Yves Maillard.
Una procedura ordinaria
A differenza di altre diocesi svizzere (Coira, Basilea e San Gallo), quella di Sion non gode di privilegi particolari per l'elezione del proprio vescovo, che si svolge quindi secondo il diritto comune della Chiesa. Il nunzio apostolico in Svizzera ha il compito di stilare una lista di tre nomi che viene prima sottoposta al dicastero per i vescovi a Roma e poi al papa, che procede alla nomina.
In passato, i vescovi dimissionari venivano nominati amministratori apostolici fino all'entrata in carica del loro successore, ovvero con poteri limitati. Da qualche tempo, Roma sembra voler rinunciare a questa prassi. È stato il caso recentemente in Svizzera di monsignor Markus Büchel, rimasto vescovo di San Gallo fino all'entrata in carica del suo successore, monsignor Beat Grögli.
fonte: cath.ch/com/mp/traduzione catt.ch