Un prete di origine italiana residente nell'Unità pastorale delle Montagne di Neuchâtel è stato sospeso due anni fa da Monsignor Charles Morerod, vescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo (LGF). Accusato di abusi sessuali nel 2023, il sacerdote è stato rinviato a giudizio da un tribunale italiano e il suo processo inizierà nel febbraio 2026, secondo quanto riportato dal media Arcinfo il 7 novembre 2025. Il suo avvocato nega le accuse.
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L'indagine è durata più di due anni. Ma, secondo il media di Neuchâtel, si è conclusa pochi giorni fa con la decisione del procuratore di Urbino, nella regione delle Marche, in Italia, di rinviare a giudizio un prete di Neuchâtel di origine italiana. L'udienza preliminare è prevista per il 19 febbraio 2026. Il procuratore parla di palpeggiamenti sulle cosce e sui glutei e di un controllo sulla ragazza sotto forma di una presenza costante e invadente, in grado di generare nella minore un senso di colpa e sottomissione.
L'avvocato del prete nega le accuse
In un'intervista concessa al quotidiano italiano Il Resto del Carlino, l'avvocato del sacerdote precisa che il suo cliente è stato interrogato a settembre dalla procuratrice Maria Moccheggiani e che ha spiegato «in modo analitico ogni fase del caso», secondo quanto appreso da Arcinfo.
Secondo il difensore, le accuse sono cambiate più volte nel corso delle indagini. «Si è partiti da un'ipotesi di stupro commesso con violenza e ricatto, per arrivare oggi a semplici palpeggiamenti che avrebbero messo a disagio la ragazza», spiega l'avvocato.
Secondo l’avvocato, il prete si è sempre «comportato in modo corretto e paterno». Spiega che può essere successo che il suo cliente abbia dato «una pacca sulla spalla a questa ragazza, ma questo non significa che abbia commesso uno stupro». Per quanto riguarda i regali che l'imputato avrebbe offerto alla vittima in cambio dei suoi favori, l'avvocato giustifica l'acquisto di un telefono alla ragazza come rimborso per l'aiuto che lei forniva nella cura della madre anziana del sacerdote, che non era assolutamente autonoma e indipendente.
Sospeso in Svizzera dal vescovo per malversazioni
Proveniente da una famiglia italiana ma nato in Svizzera, quest'uomo sulla sessantina è diventato sacerdote e ha esercitato il suo ministero in diverse parrocchie del Canton Vaud e poi del Canton Friburgo. Sospeso una prima volta per alcuni mesi da monsignor Morerod per malversazioni finanziarie, il sacerdote era partito per l'Italia nel 2019 per prendersi cura dei suoi genitori anziani e malati e svolgere compiti parrocchiali in una diocesi delle Marche.
È in questo contesto che nel 2020 sarebbero stati commessi abusi sessuali sulla quattordicenne, figlia dell'assistente sanitaria che si prendeva cura dell'anziana madre del sacerdote. All'epoca tutti vivevano nella casa dei genitori del sacerdote. Una situazione che è cessata quando la madre della vittima ha sospettato che ci fossero dei problemi.
Il sacerdote denunciato dall'arcivescovo di Urbino
Dopo essersi confidata inizialmente con un'amica, la vittima ha infine denunciato il suo aggressore al servizio di ascolto per la segnalazione di abusi sessuali dell'arcidiocesi di Urbino. Il caso è finito in tribunale nel 2023, in seguito alla denuncia del sacerdote da parte dell'arcivescovo. Quest'ultimo ha immediatamente segnalato il caso a monsignor Charles Morerod, che ha sospeso il sacerdote nel settembre 2023 e ha segnalato il caso al procuratore generale di Neuchâtel Pierre Aubert.
Da parte della diocesi di LGF, la portavoce Laure-Christine Grandjean spiega di «non essere a conoscenza della conclusione del procedimento penale», ma afferma che «la sospensione dal ministero rimane» e che le decisioni saranno prese «una volta noto l'esito dell'indagine». (cath.ch/arcinfo/bh/traduzioneeadattamentoredazionecatt)