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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (4 ottobre 2025)
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  • Il giuramento delle nuove Guardie Svizzere

    Il Papa alle Guardie Svizzere: "La vostra testimonianza parla ai giovani del valore di dare la vita"

    Il Cortile di San Damaso in Vaticano è addobbato a festa con le bandiere dei Cantoni svizzeri in occasione del giuramento, questo pomeriggio 4 ottobre, di 27 reclute delle Guardie Svizzere. La peculiarità oggi è la partecipazione del Pontefice, cosa che non accadeva dal 1968 dai tempi di Paolo VI.

    Leone XIV fa ingresso nel cortile e, dopo aver salutato il comandante dell'esercito più antico del mondo, il cappellano e i cardinali in prima fila, prende posto al centro dell'area. Prelati, ecclesiastici ed esponenti istituzionali civili e militari, familiari e amici, nonché benefattori ed ex guardie sono presenti a quello che resta un momento particolarmente significativo nella carriera di una Guardia Svizzera, che per la circostanza indossa la divisa di Gran Gala, ovvero l'uniforme con la corazza. La sfilata è solenne con incedere piano nel Cortile. Il comandante rende omaggio al Papa ringraziandolo per la condivisione di questo rito. È il giorno della festa di San Francesco d'Assisi, figura che, sottolinea il colonnello Graf, mostra dove risiede la vera grandezza: "Non sta nella ricchezza o nel potere, ma nell'umiltà, nella semplicità e nell'amore per tutte le creature".

    L'importanza di disciplina e sacrificio, di una fede che parla a tutti i giovani

    La delegazione della Confederazione svizzera che stasera partecipa al giuramento delle Guardie è guidata dalla presidente Karin Keller-Sutter con la Presidente del Consiglio Nazionale Maja Riniker. Ci sono il Presidente del Consiglio degli Stati Andrea Caroni e il Capo dell'Esercito, Comandante di corpo Thomas Süssli. Inoltre, monsignor Joseph Bonnemain, vice presidente dei vescovi elvetici. Il Cantone ospitante di quest'anno, Uri, è guidato come delegazione dal governo cantonale. "Siamo fieri di voi - dichiara pubblicamente il cappellano - e grati che abbiate accolto la chiamata a questo onorevole servizio, che ora giurate di svolgere coscienziosamente e fedelmente".

    E pronuncia la formula: "Giuro di servire fedelmente, lealmente e onorevolmente il Sommo Pontefice Leone XIV e i suoi legittimi successori, come pure di dedicarmi a loro con tutte le forze, sacrificando – ove occorra – anche la vita per la loro difesa. Assumo del pari questi impegni riguardo al Collegio dei Cardinali per la durata della Sede vacante. Prometto inoltre al Comandante e agli altri miei superiori rispetto, fedeltà e obbedienza. Lo giuro. Che Dio e i nostri Santi Patroni mi assistano".

    Si eseguono gli inni, vaticano e svizzero. Chiamate uno per uno dal sergente maggiore, le reclute si avvicinano alla bandiera del Corpo e rispondono ciascuno pronunciando il proprio nome di Alabardiere: "Giuro di osservare fedelmente, lealmente e onorevolmente tutto ciò che in questo momento mi è stato letto. Che Dio e i nostri Santi Patroni mi assistano!". Fra di loro ci sono anche i ticinesi Francesco e Gerlardo.

    Durata poco più di un'ora e conclusasi con le note di un breve concerto a cura della banda della Guardia Svizzera, la cerimonia viene suggellata da alcune parole di ringraziamento del Pontefice. Il suo grazie è "innanzitutto a Dio per il dono della vita e della fede". Nel definirla "hermosa" (bellissima), il Papa saluta i presenti: i cardinali, gli arcivescovi, i vescovi, il presidente della Federazione Elvetica, le famiglie delle Guardie Svizzere "che oggi hanno fatto questo giuramento in una maniera 'muy' speciale". E aggiunge:

    A tutti voi che avete fatto questo giuramento: è una testimonianza molto importante nel mondo di oggi. Ci fa capire l’importanza della disciplina, del sacrificio, di vivere la fede in una maniera che veramente parla a tutti i giovani del valore di dare la vita, di servire e pensare agli altri. Vi ringrazio a nome mio e di tutta la Santa Sede per il vostro servizio.

    Vatican News/red

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