Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (27 agosto 2025)
CATT
  • Tafferugli con giovani (archivio)

    Il parroco del quartiere di Losanna: "Prélaz non è il Bronx"

    Dal 25 agosto 2025, i riflettori sono puntati sul quartiere Prélaz (VD) di Losanna. La morte accidentale di uno dei suoi giovani mentre era inseguito dalla polizia ha già scatenato due serate di rivolte. È forse un segno distintivo di questo quartiere interculturale densamente popolato? Il parere dell'abbé Boniface Bucyana, parroco moderatore dell'UP Prilly-Prélaz.

    Marvin, 17 anni, è morto a Losanna nella notte tra il 24 e il 25 agosto 2025. Inseguito dalla polizia mentre guidava uno scooter rubato, ha sbattuto contro un muro. Questa morte violenta, avvenuta proprio nel momento in cui veniva alla luce il caso di razzismo sistemico all'interno della polizia di Losanna, ha suscitato grande shock. Tanto più che, due mesi prima, una ragazza di 14 anni aveva perso la vita in circostanze simili.

    Ne sono seguite due notti di rivolte nel quartiere di Prélaz dove viveva il giovane. Un quartiere che negli ultimi anni è diventato molto densamente popolato, noto anche per la sua grande diversità culturale ed etnica e dove si sta sviluppando il traffico di stupefacenti. Da qui a assimilarlo al termine connotato di «banlieue alla francese» il passo è breve. Un passo un po' troppo affrettato per l'abbé Boniface Bucyana, intervistato da cath.ch.

    Parroco moderatore dell'Unità pastorale (UP) Prilly-Prélaz dal 2011, il sacerdote ruandese (quindi svizzero++, come molti abitanti della zona, ama dire!) conosce molto bene il quartiere. Per lui, le ultime due notti di rivolte che vi si sono verificate non sono affatto rappresentative della zona.

    «Prélaz non è il Bronx! Queste rivolte avrebbero potuto verificarsi in qualsiasi altro quartiere di Losanna dopo un evento simile! I giovani, e anche gli adulti, sono sotto shock. La morte del loro compagno diciassettenne li ha sconvolti. La loro reazione, credo, è istintiva e spontanea».

    Una convivenza riuscita

    Ex quartiere operaio, Prélaz è oggi abitato principalmente da una popolazione della classe medio-bassa, con una forte presenza straniera. Ma non bisogna vedere in questo, insiste il parroco moderatore, alcun nesso di causalità con i recenti eventi. «Prélaz è un microcosmo positivo del mondo, un esempio di convivenza riuscita, assicura. Qui vivono persone di tutte le nazionalità e culture, ma senza riunirsi in zone particolari, senza spirito di ghetto».

    Questo schema si ritrova nella vita parrocchiale del quartiere, testimonia, e nella composizione stessa del team pastorale, con i suoi sacerdoti e agenti pastorali di varie origini, ruandesi, francesi, italiani, polacchi e... svizzeri.

    L'UP Prilly-Prélaz ha quindi messo in atto una pastorale interculturale, per sviluppare gli scambi tra le diverse comunità presenti sul suo territorio. «Ogni due mesi, ad esempio, una delle nostre comunità straniere – eritrea, vietnamita, camerunese, italiana, latinoamericana – si occupa della messa domenicale, con canti nella sua lingua, e poi organizza un pasto tipico del proprio paese. Questo permette ai parrocchiani di conoscersi, di viaggiare senza acquistare un biglietto di trasporto», scherza.

    Uno spirito di solidarietà

    Per l'abbé Boniface Bucyana, gli abitanti di questa regione a ovest di Losanna hanno sviluppato un grande senso di solidarietà e dimostrano generosità, nonostante i mezzi talvolta limitati. Ne è prova il successo delle operazioni di raccolta di generi alimentari e prodotti per l'igiene organizzate periodicamente dalla sua parrocchia.

    «Le persone che vengono a ritirare i nostri cartoni vivono nella nostra UP ma anche nelle parrocchie vicine. Sono orgogliose e non sempre si rivolgono ai servizi sociali, anche per paura di essere schedate. Preferiscono avere a che fare con le Chiese. I nostri cartoni sono solo piccoli gesti di solidarietà, ma permettono a queste persone bisognose di sentirsi meno sole».

    Una densificazione poco gestita

    A suo avviso, altri due sviluppi del quartiere sono più problematici: la densificazione del quartiere e il traffico di stupefacenti. «Sembra che il centro di Losanna e la Riponne si siano trasferiti qui!», esclama. E con le quattro torri in costruzione alle sue porte, a Malley, il cambiamento ambientale sarà ancora più pronunciato. Tuttavia, secondo l'abbé Bucyana, questa nuova realtà non è stata accompagnata da misure sufficientemente ponderate.

    «Era un quartiere tranquillo, e nel complesso lo è ancora. C'erano alcuni spacciatori e ne conoscevo alcuni. Ma oggi si parla di traffico su più ampia scala, nelle mani di persone esterne al quartiere». Un traffico che si concentrerebbe in particolare nella zona di rue de Genève, nota in passato per essere un luogo attivo di prostituzione.

    Questa realtà è preoccupante, tanto più che «molti giovani e bambini vivono qui, sottolinea, perché le loro famiglie provengono da parti del mondo in cui il tasso di natalità è più elevato. Questi giovani hanno bisogno di assistenza, ma non serve a nulla stigmatizzare né loro né i loro genitori. Bisogna piuttosto aiutarli a trovare soluzioni educative».

    «Questi giovani hanno bisogno di essere guidati, ma non serve a nulla stigmatizzarli».

    Per una pastorale di strada

    Per il parroco moderatore di questa UP dell'est di Losanna, è tempo che tutte le autorità locali, civili e religiose, lavorino in sinergia. È tempo di creare una «piattaforma» comune di riflessione e coordinamento, con rappresentanti delle autorità politiche, delle due moschee, degli evangelici, dei riformati e dei cattolici.

    È urgente, sostiene ancora, sviluppare una pastorale di strada. Ad esempio investendo nei centri sportivi o nelle strade dove questi giovani si riuniscono spesso. «Sono giovani alla ricerca e noi dobbiamo andare verso di loro». Una giornalista del Blick, inviata a Prélaz dopo la morte di Marvin, ha riferito che un giovane del quartiere le aveva chiesto se esistesse una vita dopo la morte. «È molto significativo...» (cath.ch/lb/traduzione e adattamento redazionecatt)

    Lucienne Bittar/traduzione e adattamento redazionecatt

    News correlate