Durante l’incontro con i giornalisti nell’ambito del Giubileo diocesano del mondo della comunicazione avvenuto in Curia, mercoledì 21 maggio, il vescovo Alain de Raemy è tornato sul discorso di papa Leone XIV agli operatori della comunicazione. Ha iniziato proprio con l’evidenziare questo termine: operatori della comunicazione. “Noi abbiamo intitolato questo incontro ‘Comunicare con speranza’, non solo comunicare la speranza come se fosse qualche cosa al fuori di noi, ma comunicare, esprimersi in un modo da suscitare speranza”, ha sottolineato de Raemy. Comunicare con speranza, operatori di speranza, operatori di pace: quindi, continua la riflessione del vescovo “comunicare con speranza vuol dire anche comunicare pace: la speranza e la pace sono intercambiabili”. Ha ricordato le parole del Papa quando ha fatto riferimento a “Beati gli operatori di pace”, una beatitudine che ci sfida tutti a fare le cose in modo da aiutare a sentirsi in pace, non fraintesi, non aggrediti, non provocati, che riguarda da vicino i giornalisti, gli operatori della comunicazione. “La pace comincia da ognuno di noi, dal modo in cui guardiamo gli altri”. Alain de Raemy ha poi sottolineato il passaggio in cui si fa riferimento al diritto ad essere informati, che è un diritto alla libertà: solo persone ben informate possono fare delle scelte a partire dalla verità. Nel citare la frase di Sant’Agostino “Viviamo bene e i tempi saranno buoni”, papa Leone XIV mette l’accento sul fatto che chi vive bene la sua professione, vive bene il modo di comunicare, vive bene il modo di parlare agli altri, può aspettarsi tempi migliori, sottolinea de Raemy. Il pregiudizio è un altro punto critico toccato dal Papa e che il vescovo ha voluto sottolineare perché “non aiuta a capire la realtà”. “Grazie, perché siete riusciti a cogliere l’essenziale di quel che siamo, e a trasmetterlo con ogni mezzo al mondo intero”, sono le parole pronunciate dal Pontefice direttamente ai giornalisti. E a proposito di trasmissione, de Raemy ha evidenziato lo stralcio in cui il papa afferma che la comunicazione non è solo trasmissione di informazioni, ma è creazione di una cultura, di ambienti umani e digitali che diventino spazi di dialogo e di confronto.
Infine, in Cattedrale, il pellegrinaggio giubilare e una Messa presieduta dal vescovo hanno concluso il Giubileo locale dedicato agli operatori dei media.
KG

In Cattedrale, dopo l’incontro, i giornalisti hanno percorso con il vescovo il percorso giubilare. Hanno quindi pregato il Credo al fonte battesimale, si sono recati alla cappella del Santissimo Sacramento e successivamente mons. Alain ha celebrato la Messa presso la cappella della Madonna delle Grazie. Il vescovo ha sottolineato nuovamente il compito degli operatori della comunicazione con l'invito a svolgerlo con creatività per essere promotori di speranza e di pace. In conclusione mons. Alain ha ringraziato i giornalisti per il loro prezioso lavoro.