Discreta ma molto attesa, ogni sera una piccola lucina in più spunta in quel di Roveredo, di Augio, Soazza, Prada e molte altre località grigionesi: stiamo parlando delle finestre d’Avvento, diffuse anche oltre i confini ticinesi e che vedono coinvolte istituzioni, case di riposo, negozi ma soprattutto case private. Nei Grigioni la tradizione delle finestre d’Avvento è molto sentita ed è vissuta in tutta la sua portata: si tratta, anzitutto, di dare alla popolazione un motivo in più per aggregarsi, per conoscersi, per restare gli uni gli altri in contatto, condividendo il cammino che porta al Natale con un tocco di «umanità» in più. «Lo scopo», sottolinea Lara Zala, di Prada in Val Poschiavo, è di «creare legami», senza contare che anche le singole famiglie ne beneficiano: «L’idea è che ci si ritrovi tutti assieme per decidere come addobbare al meglio la finestra; questo crea un senso di unione». La regola d’oro, da qualche anno, è di dare libero sfogo alla propria creatività: «Un tempo proponevamo un percorso tematico, le finestre dovevano dunque essere addobbate in un certo modo, adesso invece sono le famiglie e soprattutto i bambini a scegliere come fare». A Roveredo, in modo analogo, oltre 60 bambini si sono trovati il 1. dicembre in occasione dell’apertura della prima finestra d’Avvento, decorata dagli allievi iscritti a doposcuola creativo ricreativo; su iniziativa del Gruppo Genitori Scuole Elementari di Roveredo si raduneranno di nuovo il 16 dicembre, questa volta alla Casa di Cura Immacolata, per assistere all’apertura di un’altra finestra dell’Avvento e per continuare quanto hanno già iniziato durante l’anno: la visita e il coinvolgimento degli anziani nelle loro attività. «Nelle settimane che precedono l’Avvento – ci racconta Sabrina Tognola, mamma di Roveredo e membro del Gruppo genitori – i bambini decorano le piccole lanterne con le quali, agli inizi di dicembre, prendono parte alla “lanternata”, la tipica passeggiata che, passando nel borgo di Roveredo, conduce al grande albero di Natale in centro, anch’esso decorato dai ragazzi». «I bambini aspettano tanto questo momento. Chiedono subito quando lo si rifarà una seconda volta; per noi, come genitori, è l’occasione di distogliere un po’ lo sguardo dei ragazzi dagli aspetti materiali del Natale; attraverso la creatività gli diamo un altro senso». A voler visitare tutte le finestre d’Avvento il percorso è lungo; per questo, ci spiega la signora Tognola, i bambini spesso si mettono d’accordo tra di loro per attraversare assieme, nel giro di qualche sera e anche privatamente, le vie del paese, alla ricerca della finestra più bella. (LQ)