Il tempo dopo la morte di un Papa è regolato con precisione e segue tradizioni e rituali molto antichi. Alcuni dettagli furono modificati e precisati da san Giovanni Paolo II con la Costituz. Ap. “Universi Dominici Gregis” del 1996 e poi da Benedetto XVI con un m.p. del 2007 e un altro del 2013.
La Sede Vacante e il Ruolo del Camerlengo
Nel periodo di «Sede vacante» cessano dall’esercizio del loro ufficio il Segretario di Stato, i prefetti, i presidenti e i membri di tutti i dicasteri della Curia Romana. Mantengono l’incarico solo il penitenziere maggiore, il cardinal vicario per la diocesi di Roma, il cardinale arciprete di San Pietro e il Cardinale cosiddetto “Camerlengo” (incarico attualmente ricoperto da Kevin Farrell di 78 anni). A quest’ultimo spetta di accertare la morte del Papa, sigillare gli appartamenti papali, gestire gli ordinari affari amministrativi della Chiesa e soprattutto preparare il conclave per l'elezione del nuovo Pontefice.
Il Lutto e la Riunione dei Cardinali
Dopo il decesso del Papa, inizia un periodo di preghiera di nove giorni. Tutti i cardinali devono recarsi a Roma il più rapidamente possibile, non solo i 140 che non hanno ancora compiuto 80 anni ed entreranno in conclave, ma anche gli altri ca. 100. Attualmente sono due i membri svizzeri del Collegio cardinalizio, entrambi al servizio della Curia romana: Kurt Koch di Lucerna (75 anni) ed Emil Paul Tscherrig del Vallese (78 anni). Fino all'inizio del conclave, il Collegio cardinalizio assume solo compiti amministrativi: non può modificare le leggi emanate dal Papa e non può prendere decisioni importanti a meno che non possano essere rimandate.
Le Esequie di Papa Francesco
Papa Francesco nel 2024 ha già lasciato indicazioni circa il suo funerale, precisando che vuole un rito semplice. Le esequie si svolgeranno comunque in Piazza San Pietro. Tuttavia, su sua richiesta, Francesco non sarà sepolto, come gli ultimi Papi, nelle Grotte Vaticane, nel sottosuolo della Basilica di San Pietro, ma nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Il Conclave e l’Elezione del Nuovo Pontefice
Tra il 15° e il 20° giorno dalla morte del Papa inizia il “conclave”, termine che deriva dal latino “cum clave”, ossia “chiuso a chiave”, perché i cardinali vengono rinchiusi nella Cappella Sistina ed isolati dal resto del mondo fino all’elezione del Papa. Questa pratica è stata attenuata da Papa Giovanni Paolo II, permettendo loro di dormire nella vicina foresteria di Santa Marta. I cardinali si riuniscono nella Cappella Sistina finché un candidato non raggiunge la maggioranza dei due terzi. Benedetto XVI ha stabilito che dopo la trentatreesima o trentaquattresima votazione, si passi direttamente al ballottaggio fra i due cardinali che avranno ricevuto il maggior numero di voti nell’ultimo scrutinio. Anche in questo caso, però, sarà necessaria una maggioranza dei due terzi. Viene inoltre specificato che i due cardinali rimasti in lizza per l’elezione non potranno partecipare attivamente al voto.
Chi può diventare Papa
Qualsiasi uomo che sia stato battezzato come cattolico romano può diventare Papa. Negli ultimi 700 anni, tuttavia, è sempre stato un cardinale. Inoltre, la maggior parte dei Papi sono stati europei. Papa Francesco è il primo capo della Chiesa non europeo in 1300 anni. Il nome dell’eletto, dopo la tradizionale fumata bianca, verrà poi proclamato dal cardinale protodiacono, incarico attualmente ricoperto dal francese Dominique Mamberti.
Don Arturo Cattaneo, canonista