Una delegazione dell’associazione Hôpital Helvétique de Mada (HHD), che gestisce, nell’estremo nord del Camerun l’ospedale creato a metà degli anni Settanta dal medico ticinese Giuseppe Maggi (1910-1988), si è recata negli scorsi giorni a Yaoundé, capitale del paese africano. Come si apprende dal comunicato dell’associazione il viaggio ha avuto un duplice scopo: “da una parte incontrare in presenza i vertici dell’ospedale e gli attori coinvolti nella sua gestione, dall’altra tessere una rete di collaborazioni al fine di rafforzare la capacità operativa della struttura, riconosciuta dal governo camerunense come nosocomio di distretto e che oggi dispone di circa 120 posti letto”. La regione in cui opera l’ospedale, al confine con Nigeria e Tchad, è caratterizzata da un alto tasso di povertà e rimane instabile, a rischio di violenza e attacchi terroristici. La struttura è un punto di riferimento per tutto il distretto sanitario, ma anche per tutto l’Estremo Nord del Camerun e per i rifugiati che giungono dalla Nigeria e dal Tchad.
Momento di svolta grazie al nuovo chirurgo formatosi grazie agli aiuti della clinica Moncucco
Dall’associazione si apprende che “Per l’ospedale di Mada si tratta di un momento di svolta. Dopo 27 anni di servizio, il direttore e chirurgo congolese dott. Bakerura Sinda M’Pozé è andato in pensione. Al suo posto è arrivato il dott. Adolphe Madesi, congolese, che ha iniziato la sua attività da un paio di mesi. Medico-chirurgo, specializzato in chirurgia pediatrica, aveva già lavorato a Mada, prima di intraprendere la sua formazione in Benin e in seguito a Parigi, finanziata anche dall’associazione attraverso la clinica Moncucco di Lugano”.
Come si apprende dal comunicato stampa l’incontro giunge dopo un periodo delicato. Dopo l’attacco del gruppo terroristico Boko Haram nel luglio 2022, con l’uccisione del guardiano, e la conseguente difficile chiusura per sei mesi, l’attività dell’ospedale è ripresa ma senza più raggiungere l’operatività degli anni precedenti, complici anche l’insicurezza che ancora regna nella regione, le conseguenze del cambiamento climatico con, ad esempio, le inondazioni che rendono le vie di comunicazione impraticabili, l’entrata in campo di altri attori e offerte a livello medico-sanitario. È stata dunque l’occasione per fare il punto e mettere sul tavolo le sfide che l’ospedale è chiamato ad affrontare nel prossimo futuro a livello medico, di personale curante, logistico, infrastrutturale, finanziario, nella relazione con la comunità.
All’incontro era presente pure Abgassi Adoum, sindaco del comune di Makary, del quale fa parte anche Mada, che ha confermato l’apprezzamento della sua comunità per l’opera portava avanti dal dott. Maggi, il cui ricordo rimane vivo. Molto importante è pure la scuola, che offre a molte bambine e bambini una formazione di qualità, aprendo loro la strada per un futuro migliore. Durante i tre giorni di permanenza a Yaoundé la delegazione dell’HHM ha avuto anche l’opportunità di intrattenersi con la nuova ambasciatrice svizzera Natalie Kohli e di incontrare la Delegazione Regionale per l’Africa Centrale del CICR diretta da Stéphane Bonamy. Si è anche recata al Ministero della Salute Pubblica del Camerun, dove è stata ricevuta dal capo della Divisione della cooperazione, e dai suoi collaboratori.
Infine, l’associazione fa sapere che “Il viaggio è stato fruttuoso e ha permesso all’associazione HHM di avere un quadro più chiaro della situazione. Ora la speranza è quella di finalmente riuscire a ritornare a Mada, una volta che la situazione a livello di sicurezza lo renderà possibile”.