di Silvia Guggiari
Il 27 giugno di 89 anni fa moriva mons. Aurelio Bacciarini, guanelliano e già vescovo di Lugano, dichiarato Venerabile nel 2008 da Benedetto XVI, ricordato in diocesi per il suo zelo nella riorganizzazione dell’Azione Cattolica, nella promozione dell’insegnamento religioso, e per aver fondato, nel 1926, il «Giornale del Popolo». Per l’occasione verrà celebrata una S. Messa a Lugano alla quale parteciperà anche don Bruno Capparoni, postulatore della causa di beatificazione, che ancora ricorda con piacere la celebrazione dello scorso 5 novembre a Lavertezzo in occasione del 150esimo dalla nascita: «Erano presenti il vicario generale dei guanelliani, le suore guanelliane, diversi sacerdoti diocesani e molti fedeli della Val Verzasca e del Locarnese. È stata una celebrazione molto partecipata avvenuta nella chiesa del battesimo di mons. Bacciarini e della sua prima messa», ricorda don Capparoni.
Per quanto riguarda il processo di beatificazione, il sacerdote ci conferma che l’iter è ormai verso la fase conclusiva: «Fino ad ora siamo stati in attesa di uno o più fatti prodigiosi per poter avviare un processo diocesano e portarlo poi a Roma per il riconoscimento di un miracolo e quindi la beatificazione, ma non avendo avuto segnalazioni, il processo nella fase istruttoria e di giudizio si sta avviando alla conclusione».
Negli ultimi mesi, in Ticino è arrivata la segnalazione di una possibile grazia avvenuta nei confronti di una ragazzina ticinese affetta da un grave tumore al cervello e dichiarata guarita dopo che il parroco e un bel gruppo di persone ha pregato senza sosta per mesi il venerabile Bacciarini: «Si può dire che è stata una grazia insigne – commenta don Capparoni – perché il male di questa bambina era tale per cui altri hanno avuto un esito infausto, ma la guarigione è avvenuta a seguito delle terapie e di un intervento chirurgico; non si può dunque parlare di miracolo».
Intanto, a Balza d’Ispra (VA), nella casa «Don Guanella» aperta nel 1934 dove Bacciarini, già gravemente malato trascorse diverso tempo prima della morte avvenuta a Lugano, stanno preparando «una esposizione museale con i cimeli, gli abiti, i calici, i paramenti liturgici appartenuti al venerabile Bacciarini».
Ma come è oggi la devozione in Ticino? Lo chiediamo a don Italo Molinaro, parroco della basilica del Sacro Cuore a Lugano dove è sepolto il vescovo guanelliano: «Recentemente, insieme ai guanelliani, è stata ripresa la bella tradizione della S. Messa in occasione dell’anniversario della morte. Purtroppo però, né in parrocchia, né in diocesi è rimasta una grande devozione legata a mons. Bacciarini. Sono convinto che questa figura andrebbe riscoperta dai fedeli attraverso uno studio storico serio» conclude il parroco.
Sabato 29 giugno, alle ore 10, presso la Basilica del Sacro Cuore a Lugano, verrà celebrata una Santa Messa in memoria del venerabile mons. Aurelio Bacciarini in prossimità dell’anniversario della sua morte che ricorre il 27 giugno.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)