La chiesa di San Giovanni a Mendrisio ospiterà dal 17 novembre all'8 dicembre la mostra itinerante "Miracoli Eucaristici nel Mondo", ideata e progettata dal Beato Carlo Acutis che presenta una vasta rassegna fotografica, accompagnata da descrizioni storiche, che illustra alcuni tra i più importanti Miracoli Eucaristici che si sono verificati nel corso dei secoli nel mondo riconosciuti ufficialmente dalla Chiesa cattolica. Abbiamo chiesto a Maria Elena Gianolli, tra le organizzatrici dell’evento promosso dalla Rete Pastorale San Vitale, di raccontarci la genesi di questa iniziativa.
Sig.ra Gianolli, come ha scoperto questa mostra itinerante?
Anni fa, su una balaustra in fondo ad una chiesa meta di pellegrinaggi, avevo preso un prospetto raffigurante la foto di un ragazzo riccio, scuro di capelli, dallo sguardo sereno e profondo allo stesso tempo. Allora poteva avere l’età della mia figlia maggiore e mi stupiva che fosse già stato proclamato dalla Chiesa beato. Nell’ultima pagina c’era la presentazione dell’opera che ha impegnato questo giovanissimo, che ha impiegato innumerevoli ore al computer, ingegnandosi con internet, allora agli albori, per diffondere in tutto il mondo la conoscenza dei miracoli eucaristici. Era da tempo che l’idea di portare la mostra da lui ideata mi frullava per la testa. Ne avevo parlato al mio parroco, ma la pandemia ci ha bloccati. Tornata la normalità, si è acceso di nuovo l’entusiasmo e ne ho accennato al nuovo parroco, che, riconoscendone il valore, mi ha consigliato di coinvolgere la rete pastorale.
Dove verrà allestiva la mostra?
L’ospitalità della parrocchia di Mendrisio si è manifestata subito tramite il vicario don Stefano Bisogni, che ha individuato nella chiesa di San Giovanni, accanto al museo d’arte e alla Casa della Gioventù, una localizzazione strategica, ben servita dai mezzi pubblici e vicina a posteggi. Si tratta di una chiesa accessibile tutto il giorno, ben custodita tra le mura del Magnifico Borgo.
Per l'organizzazione si è da subito costituito un team di amici affiatati...
Si, lavoriamo con spirito fraterno, cura e amorevolezza, affinché fin dagli inizi la mostra dia frutti di benevolenza, pace, serenità, edificazione interiore, crescita nella fede. È questa l’esperienza che vorremmo potesse fare ogni visitatore: trovare un luogo accogliente in cui scoprire -o riscoprire- che nell’Eucarestia Gesù è vivo, è presente, ci aspetta e si dona a ciascuno di noi. Il beato Carlo Acutis l’aveva compreso fin da bambino, desiderando fare la prima comunione prima dell’età prevista e rimanendo fedele sempre alla messa quotidiana, sempre preceduto o seguita da un tempo di adorazione.
Carlo Acutis, definiva l’Eucarestia come la sua “autostrada per il Cielo”...
Siamo rimasti profondamente commossi da questo aspetto, da come il beato Carlo Acutis abbia intuito precocemente l’importanza del cammino cristiano, si sia impegnato intensamente nella crescita della propria fede e abbia cercato continuamente il Signore, in particolare nell’Eucarestia.
Questo giovane ragazzo ha svolto un lavoro meticoloso, degno di un ricercatore universitario. Come ci è riuscito?
Faceva viaggi con i genitori nei vari luoghi in cui sono avvenuti i miracoli, per raccogliere materiali di qualità, storicamente e scientificamente corretti. Questo ragazzo ha investito le proprie estati per realizzare il suo sogno: fare amare l’Eucarestia. E i frutti si sono raccolti presto. La signora Salzani, sua madre, testimonia di aver ricevuto innumerevoli lettere e messaggi in cui persone provenienti da varie parti del mondo sono state arricchite da quanto appreso dalla mostra, di più, ci sono stati cambiamenti nelle loro vite, rinnovamento nella fede, guarigioni spirituali e perfino guarigioni fisiche.
Sig.ra Gianolli, cosa l'ha affascinata di questo giovane beato?
Carlo Acutis è davvero un artista, perché in pochi anni - è deceduto all’età di 15 anni per una leucemia fulminante - ha saputo fare della sua vita un capolavoro, come invitava papa Giovanni Paolo II alla Giornata Mondiale della Gioventù a Cracovia. E’ riuscito a farlo anzitutto attraverso la preghiera. Un ragazzino che recitava il rosario tutti i giorni, perché convinto - con un po’ di simpatia - che “Maria era l’unica donna della sua vita”. Un ragazzo che sostava concentrato presso il Santissimo e a Lui confida e affida ogni cosa. Da questo incontro prendeva poi corpo la sua quotidianità. Lo stile amabile, dal cuore grande, con cui stava a scuola con compagni e amici, rimanendo coerente nel suo cammino cristiano, è una luce per tutti.
E' stato un ragazzo umile e dal cuore grande. In cosa si vedeva?
Ciò che più mi ha commosso è il servizio nascosto, sommerso, silenzioso che è stato rivelato il giorno del suo funerale. Sua madre è rimasta stupita per la quantità di persone presenti alla cerimonia. Gente di tutti gli ambiti in cui Carlo si era speso, che hanno voluto stargli vicino anche in quel momento per esprimere la propria gratitudine, la propria gioia di aver incontrato un testimone bello e grande di Cristo. In quella folla, però, ecco avvicinarsi alla madre per esprimere le condoglianze anche barboni. Loro quel giorno non potevano indossare il vestito elegante, perché non l’avevano, ma ogni notte dormivano nel sacco a pelo che Carlo aveva acquistato per loro con i soldi risparmiati. Rinunciava a vestiti e scarpe per sé, per darne a chi le aveva troppo logore e inutilizzabili. Accantonava del cibo dalla propria tavola, per portarlo a chi rovistava nel cestino in cerca di un rimasuglio.
Carlo Acutis cosa può insegnare ai giovani?
Sono una mamma e insegno a scuola, osservo i nostri ragazzi. Si lasciano affascinare dai personaggi che trovano nel telefonino e desiderano seguirne le mosse e le fattezze. Quando ottengono qualcosa di nuovo, stanno già smanettando nei siti alla ricerca dell’ultima trovata apparsa sui social. Carlo sconvolge per la sua libertà da ogni condizionamento e stravolge questa mentalità. Si accontenta, anzi è felice, di quel che ha, gli basta e condivide la propria ricchezza, interiore anzitutto, e materiale. Interiore perché dona con tenerezza, facendosi vicino con una parola buona, un gesto di cura. Un ragazzo allegro, attivo, vivace.
La mostra sarà visitabile liberamente tutti i giorni dalle 9 alle 16.30 presso la Chiesa di San Giovanni a Mendrisio. Ci sarà l’opportunità di conoscere il beato Carlo Acutis grazie alla presentazione da parte di alcuni volontari. Il mercoledì, sabato e domenica pomeriggio c'è la possibilità di seguire la visita guidata per gruppi alle 14 o alle 15.30: per info e prenotazioni don Stefano - 076 439 05 10; Maria Elena – 079 371 33 33; email: oratorio@parrocchiadimendrisio.ch.
Ci sarà anche la possibilità di guardare dei filmati...
Nel coro dietro al presbiterio si potranno seguire delle proiezioni di brevi filmati sul beato, mediati dalla presentazione di un volontario. Nella bella sacrestia adiacente vi sarà uno spazio di meditazione in cui il visitatore può riflettere su quanto ha colto e farne tesoro. Se poi avrà piacere a condividere un pensiero, potrà scriverlo sul libro delle dediche che rimarrà come uno scrigno di perle preziose donate dal cuore di ciascuno.
... e un banco libri
In fondo alla chiesa sarà allestito un banco libri della casa editrice Shalom, che ci mette gentilmente a disposizione il materiale della mostra. Saranno a disposizione testi sulla vita del Beato e altre pubblicazioni scelte appositamente per questo evento.
Il centro della mostra è il tabernacolo! Così si è espresso don Carlo Scorti, animatore dalla Rete Pastorale San Vitale, indicando che il Protagonista della mostra c’è, è lì nel tabernacolo, il lumicino acceso in alto ne segnala la Presenza. Quindi questa mostra è anche un invito a sostare con Lui, a prendersi un momento per stare con Gesù, in un dialogo intimo, segreto. È proprio questo il fulcro dei tre eventi principali in programma.
Primo. L’inaugurazione il 16 novembre
Il primo appuntamento è l’inaugurazione prevista per sabato 16 novembre, alle 20, con la testimonianza di Fra Elia Coviello, della Fraternità Francescana di Betania (in diocesi la troviamo a Rovio). Avendo ricevuto una grazia particolare dal Beato Carlo Acutis, ha scritto un libro dedicato all’Eucarestia intitolato “La forza dell’amore” pubblicato dalla casa ed. Paoline. Prenderà in seguito la parola don Davide Droghini di Cadro che porterà la testimonianza della sua parrocchia in cui sta crescendo un santuario dedicato a Carlo Acutis, ove è riposta una reliquia. La serata si concluderà con un'adorazione eucaristica.
Secondo. Un adorazione eucaristica in musica il 21 novembre
Un secondo evento sarà una serata di musica, giovedì 21 novembre alle 20. Alcuni gruppi musicali parrocchiali del vicariato del Mendrisiotto animeranno la preghiera eucaristica.
Al termine si potrà visitare la mostra e approfittare del banco libri. Tutto sono invitati alla fine in oratorio Casa della Gioventù per un momento di amicizia.
Terzo. Un incontro conclusivo per l’Immacolata
L’ultimo evento è dedicato a tutti i collaboratori, domenica 8 dicembre, ultimo giorno della mostra. Con Maria Immacolata sarà un occasione di condivisione e ringraziamento.
Al buio sento le lacrime / scivolare, solcare / il mio viso stanco / ti vorrei abbracciare / ti vorrei baciare.
"Se questo bambino è Dio, allora la nostra umana realtà è tutta sacra". Il messaggio natalizio e gli auguri del Vescovo, mons. Alain de Raemy, Amministratore Apostolico della Diocesi di Lugano.
Il direttore, Stefano Frisoli, nell'editoriale: "L’augurio per queste Natale è che guardando a questo evento si possa nuovamente essere gesti di “cura”, nelle nostre relazioni di prossimità e nelle nostre relazioni comunitarie, per aprire un tempo nuovo, un tempo del possibile, un tempo di speranza".