di Ernesto Borghi, coordinatore della Formazione Biblica nella Diocesi di Lugano
Nella notte tra il 13 e il 14 agosto è morto a Roma uno dei più significativi teologi italiani degli ultimi decenni. Sto parlando del pastore valdese Paolo Ricca, una persona che ha dedicato la vita per trasmettere la credibilità esistenziale del Vangelo di Gsù Cristo con efficacia, rispetto e passione. Una generosità intellettuale straordinaria lo ha condotto a offrire il suo contributo competente, privo di erudizione fine a se stessa e culturalmente coinvolgente in molti ambiti diversi.
Partiamo da quello accademico: per lui, dottore in teologia a Basilea con una tesi diretta dal grande Oscar Cullmann sull’escatologia del vangelo secondo Giovanni, l’insegnamento di Storia della Chiesa (1976-2002) presso la Facoltà Valdese di Teologia di Roma è stato il terreno principale, ma non certamente l’unico. Il Pontificio Ateneo S. Anselmo, ossia l’università benedettina a Roma, lo ha visto per molti anni come docente ed è difficile contare le sedi universitarie ulteriori ove è stato possibile ascoltare le sue lezioni. A livello scientifico internazionale è giusto ricordare il suo contributo alla stesura di un testo fondamentale anzitutto per la vita delle Chiese protestanti e riformate, ossia la “Concordia di Leuenberg” (1973) e la curatela dell’edizione italiana critica di varie opere di Martin Lutero nella collana “Opere Scelte” (Claudiana).
Per quanto concerne l’ambito divulgativo e pastorale, tentare un bilancio non è difficile, ma impossibile, tale è stata la miriade di situazioni, contesti, circostanze, in Italia, Svizzera e altrove, tra i protestanti di varia denominazione, i cattolici, persone di varie ispirazione in cui Paolo Ricca ha fatto sentire la sua voce per conferenze, predicazioni, interventi di argomento biblico, storico e teologico. Ricordiamo il suo impegno alla presidenza della “Società Biblica in Italia” e nel Segretariato Attività Ecumeniche. E, a livello massmediale, la sua collaborazione alla storica rubrica radiofonica RAI “Uomini e Profeti”, a quella televisiva “Protestantesimo”e a varie altre tramissioni è stata un’altra articolata opportunità che egli ha accolto, essendo formatore e informatore appassionante ed incisivo, mai sottraendosi al confronto con le sfide culturali contemporanee e senza rischiare comunque di passare per tuttologo.
Nel terreno editoriale le occasioni in cui quest’uomo buono, simpatico e sincero si è speso sono state numerosissime. Indubbiamente la casa editrice protestante italiana più rilevante, ossia la già citata torinese Claudiana, è il suo editore fondamentale, ma altre istituzioni, anche ben al di fuori del mondo della Riforma, possono annoverare nei loro cataloghi suoi interventi significativi.
Perché è giusto ricordare Paolo Ricca con viva gratitudine e cordiale affetto? I motivi sono numerosi. Egli aveva un’identità cristiana chiaramente configurata nel contesto valdese e indubbiamente ne era orgoglioso. Questo fatto, però, non era per lui una ragione per rivendicare superiorità di qualsiasi tipo nei confronti di cristiani di altre denominazioni a cominciare dai cattolici e dalla loro Chiesa che tanto i valdesi aveva fatto soffrire nei secoli. Ricca reputava che essere ecumenici fosse una condizione imprescindibile per cercare di essere cristiani in modo serio e credibile. E nel 1995, quando papa Giovanni Paolo II pubblicò l’enciclica “Ut unum sint”, in cui, tral’altro, chiedeva aiuto per poter gestire in modo diverso il “primato di Pietro”, fu uno dei pochi teologi ed esponenti ecclesiali ad interagire seriamente sul tema.
Nelle occasioni che egli ha offerto a chissà quante migliaia di persone di ascoltarlo e/o di leggerlo si è impegnato fortemente per essere un ponte tra scienze teologiche e vita quotidiana, tramite l’attenzione ad una lettura seria ed appassionata delle Scritture bibliche, delle fonti del cristianesimo delle diverse epoche e ad un rapporto intelligente e libero con altre discipline scientifiche non religiose e con quanto di religioso vi fosse al di fuori del cristianesimo.
Nelle occasioni di collaborazione che ho avuto con lui – cinque principali, la prima il convegno “Leggere la Bibbia oggi” (Lugano, 30 marzo 2000), l’ultima la giornata “La Bibbia nella Chiesa e nella società tra passato, presente e futuro” (Lugano, 14 gennaio 2023) – ho sempre ammirato, oltre alla competenza e alla passione, l’alto livello di comprensibilità del suo parlare, che si riscontra anche in tante sue pubblicazioni.
Concludendo queste poche righe, propongo un brano eloquente di un suo libro del 2010 (Le ragioni della fede), che dice con efficacia, mi pare, chi sia stato Paolo Ricca per il bene di tantissime persone:
«È Gesù la ragione decisiva del mio credere…Credo volentieri nel Dio che Gesù ha fatto conoscere, nel quale egli stesso ha creduto e del quale ha reso testimonianza in parole e opere. E chi è questo Dio che Gesù ha chiamato “Padre” e che ci ha insegnato a chiamare “Padre”?...È un Dio discreto, la cui presenza è vicinanza e segretezza, un Dio non spettacolare, oggi diremmo non mediatico, non evidente, non invadente, che non si impone, ma chiama, cerca, aspetta. È un Dio attento alla singola persona, non solo al gruppo, al popolo, al collettivo…È un Dio che perdona…È un Dio che guarisce i corpi e le anime, i singoli e le comunità, da malattie, paure, diffidenza, colpe; un Dio che libera da ogni sorta di servitù materiale, morale e spirituale…È un Dio inclusivo, che reintegra nella comunità i lebbrosi, gli esclusi, gli scomunicati, i ripudiati…Infine è un Dio che, pur essendo “pietoso e clemente, lento all’ira e di grande benignità” (Sal 103,9), resta il giudice degli uomini e della storia…Ma quando il giudizio avverrà, ci saranno molte sorprese…Dio è generoso, questa è la verità…La fede cristiana è credere con Gesù e come Gesù in questo Dio».
Per conoscere la figura e l’opera di Paolo Ricca
Ecco un scelta, mi pare, attendibile e riferita soltanto agli ultimi tredici anni, nel quadro dell’amplissima serie di scritti di Paolo Ricca. Sono libri che possono far riflettere persone di estrazione culturale e religiosa molto varia:
- La fede cristiana evangelica. Un commento al Catechismo di Heidelberg, Claudiana, Torino 2011.
- L'ultima cena, anzi la Prima. La volontà tradita di Gesù, Claudiana, Torino 2013.
- Dal battesimo allo "sbattezzo": la storia tormentata del battesimo cristiano, Claudiana, Torino 2015
- Dell'aldilà e dell'aldilà. Che cosa accade quando si muore?, Claudiana, Torino 2018.
- Ego te absolvo. Colpa e perdono nella Chiesa di ieri e di oggi, Claudiana, Torino 2019.
- Happening dello Spirito, Cose nuove e cose antiche sul culto cristiano, Claudiana, Torino 2020.
- Domande di vita, Claudiana, Torino 2020.
- Dio. Un’apologia, Claudiana, Torino 2022.
- Amore Bacio Fuoco. Le parole di Gesù, Magister, Matera 2023.
- Secondo Marco. Commento al più antico vangelo cristiano, Claudiana, Torino 2023.
- L’Evangelo della Creazione, Lindau, Torino 2023.
Un altro testo interessante è l’intervista di cui qui propongo il link relativo:
https://www.alzogliocchiversoilcielo.com/2024/02/siamo-tutti-aspiranti-cristiani.html
Su internet (Youtube) gli interventi di Paolo Ricca sono numerosissimi. Per quanto concerne la presenza nel quadro delle attività dell’Associazione Biblica della Svizzera Italiana si vedano i seguenti due links:
“Che cosa significa la giustizia del Vangelo oggi?” (23.2.2021) - https://youtu.be/o4i-nasdXKk?si=T2SbR0qHwod11J-_
“La Bibbia nella Chiesa e nella società” (14.1.2023) - https://youtu.be/XPpkrZgPT4g?si=i01JzFbwYtLWcwA7