Ansie, paure e affanni per la vita personale o per quanto accade oggi nel mondo gravano “come macigni” e portano allo scoraggiamento; le preoccupazioni “appesantiscono il cuore” inducendo alla chiusura in sé stessi. Ma facendo spazio a Gesù è possibile “ritrovare la speranza”, in modo particolare nel tempo che ci prepara al Natale. È con questo messaggio che Papa Francesco si rivolge stamani, 1° dicembre, ai fedeli e ai pellegrini riuniti in Piazza San Pietro per l’Angelus della prima domenica di Avvento.
Commentando il Vangelo odierno, un racconto dominato da sconvolgimenti cosmici e angoscia, il Papa sottolinea come non manchi nemmeno in questo contesto “una parola di speranza” da parte di Gesù per i suoi discepoli: “Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina”, dice.
La preoccupazione del Maestro è che non si appesantiscano i loro cuori e che attendano con vigilanza la venuta del Figlio dell’uomo. L’invito di Gesù è questo: alzare il capo verso l’alto e tenere il cuore leggero e sveglio.
In effetti, prosegue Francesco, molti contemporanei di Gesù, di fronte agli “eventi catastrofici che vedono accadere attorno a sé – persecuzioni, conflitti, calamità naturali –, sono presi dall’angoscia e pensano che stia per arrivare la fine del mondo” e “hanno il cuore appesantito dalla paura”.
Gesù, però, intende “liberarli dalle angustie presenti e dalle false convinzioni”, indicando come stare “svegli nel cuore”, come leggere gli eventi a partire dal progetto di Dio, che “opera la salvezza” anche dentro “le vicende più drammatiche della storia”. Per questo, spiega, suggerisce loro di “volgere lo sguardo verso il Cielo per comprendere le cose della terra”.
Da qui l’invito del Pontefice a fare nostra la raccomandazione di Gesù, affinché “i cuori non si appesantiscano”:
Tutti noi, in tanti momenti della vita, ci chiediamo: come fare per avere un cuore “leggero”, un cuore sveglio e, un cuore libero? Un cuore che non si lascia schiacciare dalla tristezza? E la tristezza è brutta… È brutta.
L’auspicio di Papa Francesco è a “confidare” nell’amore che “ci vuole salvare” e “si fa vicino” in ogni situazione della nostra esistenza.
E, allora, chiediamoci: il mio cuore è appesantito dalla paura, dalle preoccupazioni, dalle ansie per il futuro? Io so guardare agli eventi quotidiani e alle vicende della storia con gli occhi di Dio, nella preghiera, con un orizzonte più ampio? Oppure mi lascio prendere dallo sconforto?
Il Papa auspica infine che il tempo di Avvento che inizia oggi possa costituire “un’occasione preziosa” per alzare lo sguardo verso Colui che “alleggerisce il cuore” e “sostiene nel cammino”.
Vatican News
La Sala Stampa della Santa Sede informa sulle condizioni di salute del Pontefice, convalescente nella sua residenza vaticana. Francesco di umore buono, lavora e concelebra ogni giorno la Messa in cappellina. Nei giorni scorsi analisi del sangue e una lastra che ha mostrato un miglioramento del quadro infettivo polmonare.
Il Pontefice è rientrato da 6 giorni a Casa Santa Marta dopo la degenza al Gemelli. Proseguono le terapie, ridotta l’ossigenazione ad alti flussi con le cannule nasali di giorno ed è iniziata la riduzione anche di notte. Esami del sangue normali.
Nella seconda catechesi dedicata a “La vita di Gesù. Gli incontri", Francesco si sofferma sul colloquio fra Cristo e la samaritana. “Gesù ci attende e si fa trovare proprio quando pensiamo che per noi non ci sia più speranza” e ci aiuta “a rileggere in modo nuovo” la nostra “storia”.