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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (8 luglio 2025)
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  • Praga: la delegazione svizzera per una Chiesa decentralizzata, con la proposta di una leadership partecipativa

    Sono intervenuti nella giornata di ieri all'Assemblea sinodale continentale in svolgimento a Praga le delegate della Conferenza dei vescovi svizzeri con il presidente della Conferenza dei vescovi svizzeri Felix Gmür . Come i delegati di tutti gli altri Paesi, anche i rappresentanti della Chiesa svizzera hanno avuto a disposizione 6 minuti di tempo per rispondere a tre domande poste dalla regia dell'evento. Alla domanda sui contenuti del documento di lavoro per la fase continentale, considerati più vicini alle esperienze concrete della Chiesa in Svizzera, dalla delegazione elvetica è emerso -diversamente forse rispetto ad alcune altre delegazioni intervenute nella giornata di ieri e di lunedì- che in Svizzera "I fedeli stanno rispondendo molto volentieri all'appello per una Chiesa sinodale. Il documento per la fase continentale è stato molto apprezzato nella consultazione svizzera". Se tutto questo è foriero di speranza, i delegati hanno comunque osservato che per la Chiesa a livello generale "questa speranza è quasi quotidianamente vanificata da notizie inquietanti su abusi sessuali, spirituali e finanziari all'interno della Chiesa. Queste sono violazioni del comandamento cristiano dell'amore". Da qui un appello: "Il tempo sta per scadere: vediamo la necessità di una vera conversione! Per questo l'attuale esperienza sinodale è per molti un importante segno di speranza e li rafforza nella ricerca comune di nuove vie credibili. Ciò implica il riconoscimento della dignità e della vocazione di tutti i battezzati, in particolare delle donne. Cristo ci incontra in ogni essere umano. In gran parte del nostro Paese, l'opinione pubblica percepisce la Chiesa come ingiusta nei confronti delle donne. Questo impedisce alla Chiesa di adempiere in modo credibile al suo mandato missionario".

    La delegazione ha pure espresso apprezzamento per "Il forte accento sul mandato missionario e diaconale della Chiesa espresso nel documento per la fase continentale". "La Chiesa deve rispondere alla chiamata a raggiungere attivamente le persone e ad accoglierle incondizionatamente, seguendo l'esempio di Gesù, nel quadro della cooperazione ecumenica e tenendo conto dello stato di conoscenza della riflessione biblica, teologica e delle scienze umane", dicono i delegati svizzeri. Da qui emerge la seguente considerazione

    A. Decentramento e partecipazione

    In Svizzera, ci si attende da questa Assemblea di Praga una decentralizzazione. "In futuro - hanno affermato le delegate svizzere che hanno letto il testo - la Chiesa dovrebbe essere in grado di assumersi maggiori responsabilità a livello regionale. È solo in contesti locali e vissuti che la partecipazione di tutti i battezzati alla vita cristiana diventa concreta e diretta". Un suggerimento che nasce dalla diretta esperienza della Chiesa in Svizzera, Chiesa che nelle strutture di diverse sue Diocesi è organizzata secondo un sistema duale e partecipativo. Così la delegazione: "Per molte generazioni abbiamo avuto esperienze positive con le strutture di partecipazione in alcune diocesi della Svizzera. Esse corrispondono alla tradizione della nostra cultura democratica e sono state adattate alla Chiesa. I punti chiave sono la consultazione qualificata e la costruzione del consenso. In caso di disaccordi e questioni controverse, pratichiamo processi decisionali con una cultura del dialogo aperta e trasparente. Il processo sinodale ci incoraggia a lavorare continuamente su questi processi. La questione della leadership partecipativa e responsabile è una garanzia per la credibilità di una Chiesa sinodale".

    Riprendendo una considerazione sul documento preparatorio all'assemblea sinodale emerge che in Svizzera "molti partecipanti hanno espresso la loro gratitudine per l'orientamento del documento verso le crisi attuali. Pensiamo in particolare alle crisi esistenziali, alla cura del creato, alla giustizia climatica, alle guerre, alla povertà e alle malattie. Come Chiesa in Svizzera, possiamo affrontare in modo credibile queste crisi solo se affrontiamo e risolviamo anche i nostri problemi interni". Poi i delegati hanno affrontato la seconda domanda.

    Quali sono le tensioni chiave che sono particolarmente importanti dal punto di vista della Chiesa in Svizzera?

    B. Riconoscimento della piena e pari dignità battesimale - Inclusione

    Queste le considerazioni espresse dalla delegazione svizzera: "Le donne, i giovani, i gay, i poveri, i rifugiati, le persone di altre origini, i malati e le persone con disabilità difficilmente trovano un modo per partecipare al lavoro della Chiesa.

    • La diffusa esclusione delle donne dalle posizioni di leadership e la generale mancanza di accesso al ministero ordinato portano molti uomini e donne impegnati a rassegnarsi e a prendere le distanze.

    • Lo stesso vale per le esperienze delle persone queer. Si sentono rifiutati, umiliati e discriminati nella nostra chiesa, spesso purtroppo a ragione. Vogliono un incontro sicuro e un dialogo onesto da pari a pari.

    • L'assenza dei giovani - guardatevi intorno - ci mostra che la Chiesa deve raggiungerli attivamente e tenere conto dei loro mezzi di espressione, della loro lingua e del loro modo di vivere. La Chiesa deve imparare a capirli, perché Dio parla anche attraverso di loro e sono il futuro della Chiesa.

    • La liturgia, come luogo di incontro con Dio, ha bisogno di un linguaggio comprensibile e vicino alla realtà. Solo in questo modo tutti gli uomini possono sperimentare Dio in tutte le loro diverse realtà di vita".

    Quali sono i temi e gli appelli all'azione da discutere nella prima sessione dell'Assemblea sinodale nell'ottobre 2023?

    "La consultazione in Svizzera - dice la delegazione svizzera - accoglie con favore i numerosi temi delineati come compiti di lavoro sinodale. Tutti i temi citati restano importanti. Il tema stesso della sinodalità ha la priorità. Si concretizza nelle domande dei fedeli. Un gran numero di voci dalla Svizzera non riesce a capire che la Chiesa predica il testo paolino di Galati 3,28 e allo stesso tempo rinuncia al servizio di molte persone che sentono la chiamata, perché non possono agire come diaconi o sacerdoti. Per questo motivo le prossime Assemblee sinodali dovrebbero discutere del ruolo delle donne nella Chiesa con la partecipazione delle donne e decidere le misure concrete da adottare. La questione della partecipazione e dell'esame dei processi decisionali della Chiesa è importante anche per la consultazione svizzera. Secondo la nostra esperienza, queste possono essere organizzate in modo decentrato e in sussidiarietà".

    Il documento è stato presentato da Helena Jeppesen-Spuhler, Tatjana Disteli e Mons. Felix Gmür, Presidente della Conferenza episcopale svizzera. Il testo tiene presente la sintesi sinodale svizzera, sia altri incontri con il gruppo svizzero che sta partecipando online all'assemblea di Praga da Wislikofen del quale fa parte la ticinese Valentina Anzini, sia il confronto online con altri rappresentanti della pastorale in Svizzera, tra questi dal Ticino Cristina Vonzun (delegata a Praga ma assente all'evento a causa di malattia) e don Massimo Gaia.

    Leggi anche, di Valentina Anzini: La Chiesa in Europa in ascolto dello Spirito

    Per chi desidera seguire le dirette dell'evento: qui il link

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