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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (21 novembre 2025)
  • Red week: il Ticino apre gli occhi sui cristiani perseguitati

    di Silvia Guggiari

    La parrocchiale di Agno e di Olivone, il santuario di Morbio, la collegiata di Locarno, il santuario della Madonna del Sasso… sono ben una quarantina i luoghi in Ticino che in questa settimana si sono «tinti» di rosso per ricordare il sangue versato dai martiri cristiani che ancora oggi subiscono persecuzioni in tutto il mondo. La Red week – iniziativa lanciata per la prima volta nel 2015 dall’organizzazione internazionale «Aiuto alla chiesa che soffre» – intende sensibilizzare la popolazione mondiale su un tema troppe volte dimenticato, quello della libertà religiosa e dei cristiani perseguitati. Nella Svizzera Italiana, in particolare nel locarnese, l’edizione 2025 è l’occasione per approfondire la realtà del Burkina Faso attraverso la testimonianza di mons. Gabriel Sayaogo presidente della Conferenza episcopale del Burkina Faso e del Niger. Due paesi in cui la libertà religiosa è costantemente ostacolata dai numerosi attacchi terroristici nelle chiese e nei luoghi di culto.

    Mons. Sayaogo racconta che dal gennaio 2016 il Burkina vive una situazione di grave insicurezza causata da numerosi e violenti attacchi terroristici contro la popolazione: «Quello che accade in Burkina da quasi 10 anni non è una guerra di religione – racconta il vescovo -, è una guerra contro il paese. Diversi sacerdoti, catechisti e operatori pastorali sono stati rapiti e uccisi, chiese e scuole sono state bruciate e chiuse, ma i cristiani non sono le uniche vittime. Oggi quello che coinvolge i cristiani, coinvolge anche gli altri abitanti del paese, musulmani, protestanti, come anche i rappresentanti delle altre religioni tradizionali africane». Sono circa due milioni le persone sfollate, 35 mila persone che hanno lasciato il paese e circa 8mila le persone che non hanno una casa, «ma non si tratta solamente di cristiani». «Col tempo, – racconta mons. Sayaogo – abbiamo capito che quella iniziata nel 2016 non è una guerra contro una etnia o una religione: è una guerra politica, economica e geografica, probabilmente per le ricchezze che si trovano nel nostro territorio». Il Burkina ha infatti al suo interno giacimenti di petrolio, miniere d’oro, di bauxite.

    Da dieci anni, dunque, nonostante i tanti sforzi del governo, la popolazione vive nella paura «perché non si sa quando i terroristi colpiranno. Quando entrano in un villaggio non fanno differenza, uccidono uomini, donne, bambini. Anche noi vescovi abbiamo paura: siamo certi che un giorno tutto questo finirà, ma non sappiamo quando sarà e fino a quel giorno continueranno a morire persone».

    In questo quadro tanto drammatico, chiediamo a mons. Sayaogo qual è il ruolo della Chiesa: «La Chiesa sta facendo un lavoro bellissimo di carità cercando di essere ancóra missionaria, accogliendo gli sfollati nelle proprie strutture, aiutando a trovare un piccolo terreno per costruire, occupandosi della scolarizzazione dei bambini, soccorrendo quanti sono ammalati senza distinzioni».

    La Red Week in Ticino

    Ad accompagnare il vescovo africano in Ticino è Lucia Wicki-Rensch, responsabile di Aiuto alla Chiesa che soffre per la Svizzera Italiana: «Ogni anno, in occasione della Red week, cerchiamo di far conoscere la realtà di certi paesi dove ancora manca la libertà religiosa e dove si vivono quotidianamente persecuzioni e discriminazioni come nei paesi della zona del subsahara, il Burkina Faso, il Niger e il Mali. Ogni anno, in occasione della Red week, cerchiamo di portare le testimonianze in zone diverse del Ticino, l’anno scorso nel mendrisiotto, quest’anno nel locarnese. La partecipazione sta crescendo e di questo ne siamo molto contenti: sempre più comunità in Ticino partecipano con la preghiera, con l’adorazione, con il rosario a questa iniziativa mondiale che pone l’attenzione sui 350 milioni di cristiani che ancora oggi vengono perseguitati, discriminati o oppressi».

    Oggi e domani appuntamenti a Locarno

    Dopo aver portato la sua testimonianza ieri sera al Santuario della Madonna del Sasso a Oselina, mons. Gabriel Sayaogo sarà ospite oggi alle 20 a Locarno, nella Sala al Centro S. Antonio; domani nella Collegiata di S. Antonio alle 10 presiederà la celebrazione delle Cresime e alle 20 celebrerà la S. Messa per i cristiani perseguitati.

    Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACN) - aiuto ai cristiani perseguitati e poveri

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