Sta per arrivare nelle librerie il libro del vescovo e cappuccino svizzero Paul Hinder, "Un vescovo in Arabia" edizione EMI 2018. Frate cappuccino, Hinder è il vicario apostolico dell'Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen), ovvero una delle terre più islamiche del mondo.
"Bianco e nero, e basta: non funziona così. E soprattutto non funziona così alcun dialogo. L’analisi delle differenze è nemica della spettacolarizzazione emotiva e della mobilitazione". Ma quando si vive in regioni come quella di mons. Hinder, "allora tutto diventa più frammentario e complicato, perché noi facciamo altre esperienze", scrive l'autore e vescovo.
Paul Hinder è dal 2003 vescovo nella regione più musulmana del mondo, la Penisola araba, per eccellenza la terra sacra della religione fondata da Maometto. In queste pagine, per la prima volta un vescovo cattolico racconta cosa significa vivere nei Paesi governati dagli sceicchi dei petrodollari, dove l’islam avvolge ogni aspetto della vita e non esiste libertà religiosa, ma solo di culto.
Leggere queste pagine però sarà anche fonte di sorprese per molti: in Arabia oggi si assiste, causa massicce migrazioni (in particolare dall’Asia), al ritorno di centinaia di migliaia di cristiani proprio laddove all’inizio dell’epoca cristiana vi erano sedi episcopali e diversi monasteri. Una rifioritura cristiana che significa chiese stracolme di fedeli e celebrazioni in decine di lingue diverse.La testimonianza del vescovo Hinder è preziosa perché racconta in presa diretta le difficoltà, le speranze e le conquiste di quel dialogo tra cristiani e musulmani che resta una delle chiavi per la pace nel mondo. Alieno da ogni faciloneria nel confronto interreligioso, realista nell’affrontare gli snodi di una convivenza.