Volti in foto con un cartello tra le mani che riporta una frase scritta forse di getto. Si presentano così nei social i protagonisti de #LaMiaMissione, l’azione mondiale proposta dalla Chiesa cattolica nel mese straordinario della missione indetto da papa Francesco (ottobre 2019). Un mese per riflettere e condividere qual è il senso dell’essere cristiani. Anche in Svizzera e in particolare in Ticino ci sono cristiani e cristiane che condividono online in questi giorni, nel profilo facebook della Conferenza Missionaria della Svizzera italiana, le loro foto.
«La nostra missione è crescere i figli con valori cristiani, per donare loro un futuro di amore e verità» hanno scritto Mauro e Luana Silacci di Locarno. I coniugi Silacci hanno due figli: una ragazza di 13 anni e un ragazzo di 9. Mauro lavora in banca, mentre la moglie è casalinga. «Crescere i figli - spiega Mauro Silacci- oggi è una sfida epocale. Giorno dopo giorno incontriamo input esterni alla famiglia in antitesi con i valori che desideriamo per i nostri ragazzi». La complessità della vita di oggi chiede ai genitori di rispondere a domande sempre nuove, spesso anche mediatiche, tecnologiche, che arrivano dai canali più diversi, irrompono nei telefonini con proposte di valori e controvalori. Mauro sottolinea l’importanza capitale del dialogo con i figli, dialogo che è discernimento riguardo a tutti questi input esterni, negativi o positivi che siano.
Poi c’è un altro desiderio. «Ci piacerebbe che i ragazzi scoprissero nel cammino della loro vita una verità che va oltre la nostra capacità immediata di cogliere la realtà, che è la verità di Gesù Cristo. Io sono nato in una famiglia cristiana ma non praticante. Ad un certo punto, dopo i 30 anni, ho cominciato a cercare un senso alla vita, un significato che non trovavo negli aspetti solo immanenti. Ho capito che doveva esserci un trascendente, qualcosa che va oltre ciò che vediamo. La fede mi ha dato delle risposte». Una fede coltivata, non lasciata al caso quella di Mauro, che di recente con Luana è andato in Israele, nella terra del Vangelo. «Andare nei luoghi dove Gesù è stato, vedere dove ha parlato, dove è morto, dove è risorto, è stato qualcosa di straordinario», conclude Mauro.
Annamaria De Filippis di Rivera è una mamma e nonna felice di cinque nipoti. Annamaria alterna la vita in famiglia al volontariato, in particolare nella parrocchia di San Nicolao a Besso. #LaMiaMissione per Annamaria è ispirata al Vangelo: «avere attenzione al prossimo» quindi dedicarsi alla cura delle relazioni, vera e propria sfida oggi, tra ritmi frenetici e tecnologia dirompente. «Desideriamo tutti quanti essere considerati, essere apprezzati -dice Annamaria- ma questo nostro desiderio buono può anche tradursi in egoismo, per questo mi sono detta che la mia missione qui dove vivo, in famiglia, con gli amici, nella comunità parrocchiale, in ogni luogo o situazione, deve essere quella dell’attenzione all’altro, superando l’egoismo dei miei bisogni, i giudizi e i pregiudizi che mi porto dentro, per vivere spontaneamente l’incontro». Una missione di prossimità quindi.
Le fa eco Silvia Belgeri di Locarno che ha scritto sul cartello dell’iniziativa: «La mia missione è portare la gioia agli altri». Silvia dà voce al suo cuore e alla sua esperienza di anni di insegnamento quale maestra di scuola dell’Infanzia a Muralto. In classe ha incontrato bambini di tante provenienze culturali. Ha capito in quel contesto multietnico l’importanza di portare la gioia, nel senso di avere un’attenzione a sanare, anche con un sorriso e una parola chiara, le relazioni ferite. Lei, Annamaria, Mauro e Luana ci dicono con i loro messaggi che la missione si vive anche in Ticino, nella semplicità di una vita che vuole essere attenta al bello, al vero e al buono.
Cristina Vonzun