La grande famiglia della Montanina si è ritrovata sabato 8 giugno a Camperio in occasione dell’ inaugurazione della storica casa dell’Unione femminile cattolica ticinese dopo importanti di lavori di ristrutturazione. Nata nel 1964 per offrire a ragazze e donne della classe operaria un luogo protetto e salubre per ristorare anima e corpo, nei decenni ha offerto a centinaia di bambini e ragazzi, di anziani, di famiglie e oggi sempre più spesso anche di sportivi e scolaresche di ogni ordine e grado giornate, momenti ricreativi fuori dall’afa cittadina e immersi in una natura che nei decenni si è conservata intatta e magnifica. Un centinaio, forse, le persone accorse per tagliare questo simbolico nuovo nastro che inaugura una casa che accoglie gli ospiti con una nuova, elegante rampa d’accesso alla casa che, come tutto il piano terra, è così divenuta accessibile anche a chi si sposta in carrozzina rendendola una casa fruibile davvero a tutti e tutte. E’ questa – insieme a quella che ha interessato bagni e docce con la creazione di alcuni nuovi locali - forse la più evidente delle innovazioni, in quanto le altre hanno riguardato ambiti più invisibili, ma non certo, meno essenziali, tipo i pannelli fotovoltaici e la termo-pompa, le luci d’emergenza, le porte anti-incendio, le vie di fuga ecc. Anche la cappella è stata interessata da alcuni lievi interventi che l’hanno sostanzialmente resa più ariosa e armoniosa. In tutto ora la casa si presenta con 106 posti letto che la rendono una delle strutture di accoglienza più grandi del Cantone. Artefici di questi lavori, onerosi, complicati, pieni di sorprese, il comitato della Montanina, composto dalla presidente Corinna Franchi e da Roberto Robbiani, Giovanni Lombardi, Luca Cetti, Tatiana Mariotti, Annalisa Jorio. Ai quali, è stato reso il meritato plauso. Alla giornata è intervenuto anche il consigliere di Stato Raffaele de Rosa, il cui dipartimento ha partecipato ai costi della ristrutturazione, mentre la Santa Messa è stata celebrata da mons. Valerio Lazzeri.
Corinne Zaugg
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Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)