di Gino Driussi
Frank Bangerter è il nuovo vescovo della Chiesa cattolica cristiana svizzera. Lo hanno eletto, lo scorso 24 maggio ad Aarau, il Sinodo nazionale, formato da 120 delegati (i 40 appartenenti al clero e 80 laici) e i membri del Consiglio sinodale, cioè l’esecutivo. Succede ad Harald Rein, che si era ritirato lo scorso novembre per motivi di età. Gli altri due candidati in lizza erano Christoph Schuler, parroco a Berna, e Lars Simpson, parroco a Zurigo. Bangerter, 61 anni, è parroco della Christuskirche di Zurigo dal 2010. Dichiaratamente omosessuale (sarà il primo vescovo della Chiesa cattolico cristiana in Svizzera ad esserlo), vive con il suo partner da 28 anni. Cresciuto a Lyss (BE) in una famiglie evangelico-riformata, ha inizialmente studiato economia e ha lavorato nel settore delle risorse umane. Quando l'Aids si diffuse negli anni '80 e '90, soprattutto nella scena gay, con non pochi decessi, decise di approfondire la questione e di studiare teologia. Lo fece nella sezione cattolica cristiana della Facoltà teologica di Berna. È entrato ufficialmente nella sua nuova Chiesa, dalla quale dice di essersi sempre sentito attratto, a 37 anni ed è poi stato ordinato dapprima diacono, poi prete.
Non sono poche le sfide che attendono il nuovo vescovo, segnatamente la secolarizzazione, il calo dei fedeli e l’invecchiamento del clero. «Senza clero – afferma – la vita nelle comunità si atrofizza. Non esiste una soluzione semplice, ma come vescovo mi impegnerò per apportare delle riforme, in particolare dando più spazio ai laici. Il nostro compito principale ed essenziale è quello di annunciare il Vangelo. Tutto deve partire da lì e dobbiamo farlo in modo credibile, autentico e con entusiasmo. Solo così la nostra Chiesa potrà crescere ed essere attraente, una Chiesa per tutti». Frank Bangerter verrà ordinato vescovo il prossimo 14 settembre nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo a Berna. Consacratore principale sarà Bernd Wallet, arcivescovo vetero-cattolico di Utrecht, in Olanda.
Ricordiamo che la Chiesa cattolica cristiana della Svizzera –la più piccola delle tre Chiese nazionali – fa parte delle Chiese vetero-cattoliche dell’Unione di Utrecht e si è costituita tra il 1871 e il 1876 ad opera di cattolici liberali che si erano opposti ai dogmi del Concilio Vaticano I del 1870 sull’infallibilità e la giurisdizione universale del Papa. Ammette il clero sposato e, dal 1999, anche l’accesso delle donne al presbiterato (attualmente ve ne sono 9) e all’episcopato. Inoltre, nel Sinodo del 2022 ha adottato il matrimonio per tutti, decidendo che l’unione delle coppie sposate civilmente venga benedetta secondo lo stesso rito e iscritta nel registro allo stesso modo, indipendentemente dal sesso. Nel nostro Paese, i cattolici cristiani sono poco più di 12 mila, suddivisi in una trentina di parrocchie, in maggioranza nella Svizzera tedesca. La piccola comunità ticinese è affidata alla presbitera Elisabetta Tisi, di Milano.
A Chiese in diretta di domenica 9 giugno su RSILa1 alle 8.35 approfondimento su questa comunità a cura di Luisa Nitti con la presbitera Elisabetta Tisi che guida la comunità cristiano cattolica del Ticino.
Anche quest’anno il costo della vita in Svizzera è aumentato. Per le famiglie con risorse economiche limitate, tale incremento rappresenta una seria minaccia alla loro esistenza. Lo afferma Caritas Svizzera in un comunicato.
Anche bambini di Origlio/Ponte Capriasca tra i tre gruppi di altrettante regioni linguistiche accolti dalla Presidente del Consiglio Nazionale Maja Riniker.
Le proposte, al concorso indetto ogni anno dalla Conferenza dei vescovi svizzeri, possono essere inoltrare fino al 15 gennaio.