Il Papa anche in questa domenica 22 settembre ha rivolto diversi appelli. Innanzitutto ha espresso cordoglio e vicinanza al popolo dell'Honduras per la morte di Juan Antonio Lopez, "delegato della Parola di Dio, coordinatore della pastorale sociale". Lopez è stato ucciso a colpi di arma da fuoco in Honduras sei giorni fa all'uscita dalla chiesa della sua comunità. Juan Lopez è stato colpito a morte perché combatteva per proteggere il suo territorio e impedire che una nuova devastazione avvenisse nei luoghi in cui era cresciuto.
Un pensiero, poi, ai partecipanti della marcia di sensibilizzazione dei detenuti. E precisa: "Dobbiamo lavorare perché i detenuti siano in condizioni di dignità".
Onnipresente il pensiero alla pace: "Continuiamo a pregare per la pace. Sui fronti di guerra la tensione è ancora molto alta. Si ascolti la voce dei popoli che chiedono pace. Non dimentichiamo la martoriata Ucraina, la Palestina, Israele e il Myanmar, tanti paesi che sono in guerra!"
Acistampa /Red
All'udienza generale, Francesco inaugura un nuovo ciclo di catechesi per il Giubileo, dal titolo “Gesù Cristo nostra speranza"
Il libro «Life, la mia storia nella storia» arriverà in versione cinematografica. Il Papa ringrazia definendo il cinema «una forma di poesia».
Come con il suo rappresentante in Ucraina, Francesco invia una lettera al nunzio nella Federazione russa per i mille giorni del conflitto. “La sofferenza degli innocenti è denuncia potente contro ogni forma di violenza”, afferma il Pontefice, incoraggiando “a rinnovati sforzi diplomatici per fermare la progressione del confitto”.