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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (17 dicembre 2025)
  • Papa Leone con i ragazzi della Scuola Pontificia Paolo VI di Castel Gandolfo

    Il Papa in una scuola a Castel Gandolfo: il Natale invito a proclamare pace e unità

    Un ospite d’eccezione. All’undicesima edizione del concerto di Natale “InCanto” degli alunni della Scuola Pontificia Paolo VI di Castel Gandolfo, questo pomeriggio, 16 dicembre, tra gli spettatori c’era Leone XIV. Il Pontefice, ha visitato il plesso dopo avere lasciato Villa Barberini, nella stessa cittadina - dove si reca quasi ogni settimana il lunedì per restarvi fino al martedì -, e ha poi preso parte nella palestra allo spettacolo musicale, un momento con il quale i ragazzi hanno voluto augurare a tutti buon Natale e ricordare che la vera ricchezza non si misura da ciò che si riceve, ma dalla pace che si riesce a generare dentro e intorno a sé.

    Il concerto nella palestra della scuola

    I piccoli, tutti in jeans e maglie bianche, hanno preso posto su un palco a gradoni in maniera ordinata, uno per uno. Emozionati e sorridenti, poi, hanno iniziato a cantare e alcuni di loro hanno accompagnato le voci con gesti delle mani esprimendosi nella lingua dei segni. Le note e le parole di Adeste fideles, Joy to the world, Noël Noël, Astro del ciel si sono diffuse tra il pubblico che ha gremito la palestra allestita a festa: genitori, insegnanti, personale scolastico, il vescovo di Albano, monsignor Vincenzo Viva, il presidente dell'Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, monsignor Giordano Piccinotti, e il Papa in prima fila, al centro.

    Il Natale sveglia nel cuore goia e pace

    “È stato bellissimo ascoltare i canti del Natale in italiano, in latino, in inglese e in spagnolo” ha commentato a braccio Leone XIV al termine del concerto. “Sentire questi bambini cantare così in tutte queste lingue ci aiuta a capire come il Natale sveglia nel cuore di tutti noi una gioia, una pace, un invito veramente importante”, ha aggiunto dicendosi contento per l’invito ricevuto. “È arrivato misteriosamente a casa - ha scherzato -. E forse più misteriosa è stata la risposta, quando ha saputo che avrei deciso di venire! Ma sono veramente contento”.

    Fare di più per la pace

    Il Pontefice ha poi preso spunto da uno dei canti proposti – “c'erano le parole più o meno: ‘Angeli che portano l'amore’" - per evidenziare che i bambini stessi hanno portato amore a tutti “questa sera con questa bellissima musica”. Quindi ha ricordato che Sant'Agostino riguardo alla musica "diceva che ‘chi ama canta’, perché il suo cuore sa veramente quello che è importante”. “E Dio ha voluto comunicare a tutti noi il dono dell'amore: questo è il Natale - ha rimarcato il Papa -, Dio che ha voluto avvicinarsi a noi, soprattutto ai più piccoli. Che questo spirito che stiamo celebrando già questa sera, e nei prossimi giorni e nel Natale, magari che sia tutto l'anno, che possiamo sentire e vivere questo amore del Natale”. E ancora, citando il ritornello di un altro canto eseguito, “a Natale si può fare di più”, Leone XIV ha affermato: “Anche per noi è un invito grande: facciamo di più per proclamare la pace, l'amore e l'unità nel mondo”.

    Vedere Dio nei più piccoli

    Infine il Papa ha offerto la sua benedizione ai bambini e alle loro famiglie e ha pregato insieme a tutti il Padre nostro. “Dio vuole avvicinarsi a ognuno di voi, a tutti i vostri cari, alle vostre famiglie” ha concluso, esortando a pregare e ad “aprire” i “cuori” per “vedere” la presenza di Dio “soprattutto nei più piccoli”. Applausi e grida di gioia hanno salutato il Pontefice, che ha ricevuto in dono una racchetta da tennis e la divisa della scuola. “Le-o-ne, Le-o-ne, Le-o-ne”, scandivano i bambini con i quali il Papa ha posato per una foto ricordo prima di congedarsi e lasciare la struttura.

    L’invito ad un ospite speciale

    “La nostra Scuola Pontificia Paolo VI è l’unica scuola al mondo della Santa Sede, il Papa è il titolare del nostro edificio scolastico”, spiega Simone Desideri, che è preside da dieci anni dell’istituto intitolato a Papa Montini e direttore del Coro scolastico.

    “Quando abbiamo visto che il lunedì e il martedì Leone XIV ormai abitualmente viene a Castel Gandolfo - racconta il dirigente scolastico - abbiamo pensato di scrivere una lettera con i ragazzi della seconda media e di portarla personalmente a Villa Barberini con quelli di terza. Ci hanno accolto velocemente, abbiamo potuto consegnare la lettera al Santo Padre e ci è sembrato carino poter consegnare questa lettera d'invito per costruire anche con Papa Prevost questo legame che abbiamo sempre avuto negli anni con i Pontefici“.

    Dopo un periodo di silenzio denso di attese è arrivata finalmente la riposta. “Nessuno si aspettava un ‘sì’ - riepiloga Desideri - e invece il Papa ha accettato il nostro invito la settimana scorsa. Da lì è partita la grande macchina. Il concerto ormai è rodato perché sono undici anni che ci esibiamo qui in palestra”.

    Quando è giunta la notizia, la sorpresa è stata grande per i 419 piccoli coristi. “Fino a questa mattina alle ore 9 non sapevano nulla. Poi alle 11 sono scesi per fare la prova generale e davanti a loro c'era una grande poltrona vuota e in quel momento finalmente abbiamo comunicato loro che il Papa sarebbe venuto”. La consapevolezza di avere, oltre al pubblico di 700 genitori, anche un ospite così importante ha portato nei bambini tanta energia e voglia di fare bene: “Quando hanno saputo, hanno dato il massimo. Penso che l'emozione se la porteranno per tanto tempo nel cuore. Erano contenti soprattutto che da ora il Papa farà parte di noi”.

    La Scuola Paolo VI già medita nuovi progetti e nuovi inviti al Pontefice. “Speriamo di poter avere nuovamente la visita di Leone XIV per i progetti futuri che la scuola creerà, anche semplicemente per una Messa. Il concerto è stato il primo passo. Adesso speriamo di poterlo incontrare fuori Palazzo Pontificio - termina il preside - e di poterlo almeno salutare”.

    fonte: vaticannews

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