Skip to content
Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (7 luglio 2025)
CATT
  • La consacrazione di Grögli, il 5 luglio 2025 a San Gallo

    In millequattrocento fedeli alla consacrazione episcopale del nuovo vescovo di San Gallo

    Sabato 5 luglio 2025, circa 1400 persone hanno assistito nella cattedrale di San Gallo alla consacrazione di Beat Grögli come dodicesimo vescovo della diocesi, durante una cerimonia presieduta da monsignor Büchel durata più di due ore. Tra loro c'erano vescovi della Svizzera tra i quali l’amministratore apostolico di Lugano de Raemy e l’emerito Grampa e presuli dei paesi confinanti, religiosi e religiose, rappresentanti del mondo politico, tra cui la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, e numerosi fedeli. Kath.ch ha seguito l'evento sul posto.

    Kath.ch, Barbara Ludwig, traduzione e adattamento Lucienne Bittar, traduzione e adattamento redazionecatt

    Gli ospiti hanno preso posto secondo un protocollo ben definito. Il nunzio Martin Krebs, i membri della Conferenza dei vescovi svizzeri, il vescovo emerito di Lugano monsignor Pier Giacomo Grampa, i padri abati di Uznach e Disentis e il priore di Fischingen hanno preso posto a sinistra dell'altare. Erano presenti anche il vescovo di Feldkirch, monsignor Benno Elbs, il vescovo di Augusta, monsignor Bertram Meier, e il loro omologo di Rottenburg-Stoccarda, monsignor Klaus Krämer.

    I membri del capitolo della cattedrale che hanno eletto Beat Grögli vescovo, insieme a numerosi chierichetti, hanno preso posto alla destra dell'altare. Tra le rappresentanti del «mondo religioso femminile» erano presenti Madre Ancilla Zahner, badessa del convento di St. Gallenberg (Glattburg), e la superiora generale Marie-Marthe Schönenberger del convento di Ingenbohl.

    Gli ospiti del mondo politico hanno preso posto sulla sinistra della navata. Tra loro la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter, i consiglieri di Stato di San Gallo e la presidente della città di San Gallo.

    «Questo fasto è ancora giustificato?»

    Una volta che tutti gli ospiti si sono accomodati e sono stati accolti dal decano della cattedrale, l'abate Guido Scherrer, Mons. Markus Büchel ha preso la parola per rendere omaggio al suo successore.

    «È una gioia che ci onoriate tutti con la vostra presenza. Ciò dimostra quanto il ministero episcopale sia unificante», ha osservato in apertura. Monsignor Büchel è poi tornato, durante l'omelia, sull'importanza di questa funzione. «La consacrazione di Beat Grögli è così importante?», ha chiesto. «Questo fasto è ancora giustificato?» in un'epoca in cui, per molti, la Chiesa non ha più importanza? «Sì», ha risposto, perché si tratta di molto più di questo. «La Chiesa porta avanti una tradizione di 2000 anni di proclamazione del Vangelo. Il motivo è Cristo che chiama gli uomini», ha osservato. «La solennità è rivolta al cielo, alla rivelazione della presenza di Dio, alla quale possiamo avvicinarci solo pregando. Per noi vescovi è un momento emozionante poter trasmettere l'episcopato a Beat con l'imposizione delle mani».

    «Ora è diventato un seminatore».

    Riferendosi al Vangelo che parla del servizio e dell'imitazione di Gesù, Mons. Büchel ha affermato che Beat Grögli ha ascoltato la chiamata di Gesù e l'ha seguita. «Ora è diventato seminatore». Come cappellano, Beat Grögli ha accompagnato innumerevoli persone ed è pronto a mettere le sue capacità e i suoi doni al servizio della diocesi. «Non teme le sfide. È un buon nuotatore, sa nuotare controcorrente», ha assicurato il vescovo dimissionario. Monsignor Büchel ha infine collegato il motto di Grögli, In concordiam Christi, con l'ultima enciclica di Papa Francesco dedicata al cuore di Gesù Cristo. L'unione del cuore con Dio e con gli uomini è un privilegio, ha aggiunto.

    «Sono pronto»

    Dopo la predica di monsignor Büchel, è iniziata l'ordinazione episcopale vera e propria. A ogni domanda rivoltagli da monsignor Büchel, ad esempio se fosse pronto a collaborare all'edificazione della Chiesa o ad accogliere tutti i poveri con benevolenza, Beat Grögli ha risposto con la formula consacrata: «Sono pronto». Si è poi sdraiato a terra, a faccia in giù, durante la litania dei santi.

    Momenti della consacrazione di mons. Grögli

    Quando tutto tace

    Poi, durante lunghi minuti di silenzio, i vescovi co-consacranti – Mons. Büchel, Mons. Krebs e Mons. Herrera –, seguiti dagli altri vescovi presenti, si sono avvicinati uno ad uno a Beat Grögli. Hanno posto le mani sul capo di Grögli per segnare la sua entrata nel ministero, mentre all'esterno risuonava la campana con il diapason più basso della cattedrale. Dopo l'imposizione delle mani, Markus Büchel ha unto il suo successore con l'olio santo.

    Monsignore Grögli ha poi ricevuto l'evangeliario, segno della sua responsabilità nella proclamazione della Parola di Dio nella sua diocesi, e infine le insegne episcopali – l'anello, la mitra e il pastorale – che simboleggiano il suo ministero pastorale.

    Gli auguri di Karin Keller-Sutter

    Al termine della celebrazione eucaristica, la presidente della Confederazione Karin Keller-Sutter – originaria di Wil come Grögli – ha trasmesso i migliori auguri, a nome del Consiglio federale, al vescovado di San Gallo per la consacrazione di Beat Grögli. «Il nuovo vescovo di San Gallo porta nel mondo ciò che ci unisce. È ciò che esprime il suo motto, che insiste sulla concordia, sullo sforzo di camminare insieme», ha dichiarato.

    Infine, il nuovo vescovo di San Gallo ha preso la parola. Ringraziando tutti per la loro presenza, si è detto a sua volta sorpreso di vedere così tante persone accorse per assistere alla sua consacrazione. Ha ringraziato in particolare monsignor Markus per il suo lungo lavoro e la sua umanità.

    Al termine della celebrazione, il nuovo vescovo si è recato alla vicina chiesa Laurenzenkirche per salutare i fedeli che hanno assistito alla celebrazione in streaming sugli schermi (cath.ch/kath.ch/bl/lb/redazionecatt).

    Leggi anche: la CVS saluta e ringrazia mons. Büchel

    Karin Keller-Sutter: «È un ministero che impegna tutta la persona»

    Intervistata da Kath.ch, la presidente della Confederazione Svizzera ha dichiarato: «La Chiesa ha un significato che va ben oltre la ristretta cerchia dei fedeli. Lo abbiamo visto quest'anno, quando milioni di persone in tutto il mondo hanno pianto la morte di oapa Francesco e poi hanno gioito per l'elezione del suo successore Leone XIV. E nella Chiesa cattolica, la funzione di vescovo è ovviamente straordinariamente importante. In qualità di ex presidente del governo cantonale, avevo già assistito all'ordinazione episcopale del predecessore di monsignor Beat, monsignor Markus. Durante una tale consacrazione, si percepisce la dignità, ma anche il peso di questa funzione. Quella del vescovo non è semplicemente una professione. È un ministero che coinvolge tutta la persona». js/lb/redazionecatt

    News correlate