La “Charta Œcumenica - Linee guida per la crescente cooperazione tra le Chiese in Europa”, firmata nel 2001 dai presidenti del CCEE (Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa) e della CEC (Conferenza delle Chiese Europee), è un documento fondamentale che cerca di preservare e sviluppare la fratellanza tra le chiese europee.
Per celebrare il 20° anniversario della Charta, il Cardinale Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE, e il Rev. Christian Krieger, Presidente della CEC, hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si rallegrano e rendono grazie a Dio “per la pace che abbiamo sperimentato e per le conquiste del movimento ecumenico globale”.
Nell’ambito delle celebrazioni per questo anniversario, inoltre, il CCEE e la CEC organizzano per il 22 aprile 2021 dalle 19:00 alle 20:30 (CEST), un momento ecumenico online. All’evento, dal titolo: “Siate allegri nella speranza, pazienti nella sofferenza, perseveranti nella preghiera” ispirato al versetto della Lettera ai Romani 12.12, sono invitati a partecipare tutte le Chiese e i partner ecumenici. Per partecipare all’evento è necessario iscriversi al seguente link. Si potrà inoltre seguire il Livestream su YouTube al seguente link.
Ecco il testo della dichiarazione congiunta, diffusa il 12 aprile 2021:
"Negli ultimi vent’anni il continente europeo ha generalmente vissuto un periodo di pace, insieme a un miglioramento delle relazioni ecumeniche. Ciò è stato dimostrato in ambiti della vita quotidiana come la testimonianza comune, l’azione nell’ecumenismo locale, come anche i matrimoni interconfessionali. Sono stati raggiunti diversi accordi teologici e una nuova generazione di teologi è stata formata ecumenicamente. Sono fiorite diverse iniziative interreligiose. Le Chiese hanno rafforzato il loro lavoro verso un mondo giusto e pacifico, non da ultimo a causa del crescente movimento di persone da altri continenti e hanno aumentato i loro sforzi per la cura del creato. Il messaggio della Charta Oecumenica ha contribuito e dato nuovo vigore a tutta questa crescita e trasformazione. Per la pace che abbiamo sperimentato e le conquiste del movimento ecumenico globale, ci rallegriamo e rendiamo grazie a Dio nostro Creatore!
Mentre ci sforziamo per il Regno di Dio, le nostre società e Chiese continuano a essere sfidate dal nostro peccato umano e da tutti i tipi di divisione. Vecchie e nuove divisioni nella Chiesa hanno bisogno di guarigione, le disuguaglianze sociali ed economiche richiedono la trasformazione dei nostri atteggiamenti e delle nostre strutture. Le continue minacce alla democrazia e all'ambiente naturale richiedono una rinnovata attenzione alla totalità della vita. La ricomparsa di conflitti armati e attacchi terroristici in alcune parti del continente negli ultimi anni richiede pentimento, perdono e giustizia. Di fronte a queste realtà, mentre le Chiese ridefiniscono il loro ministero nel mezzo della pandemia da Covid-19, riaffermiamo insieme e in spirito di unità il nostro impegno a testimoniare Cristo come nostro Salvatore e la sua promessa di una vita trasformata nella potenza dello Spirito Santo.
Seguendo il testamento di nostro Signore, espresso in Giovanni 17 e nella Charta Oecumenica “perché tutti siano una sola cosa”, siamo consapevoli che l'unità dei cristiani non è solo il risultato dei nostri sforzi umani. Allo stesso tempo questa unità, per la quale Gesù ha pregato e sofferto, deve essere percepibile in questo mondo. In questo senso desideriamo essere strumenti per questa unità e impegnarci nuovamente per rafforzare la comunione ecclesiale attraverso la preghiera e l’azione comuni, offrendo al contempo il nostro servizio al mondo per la promozione della giustizia e della pace".
Rev. Christian Krieger, Presidente della CEC
S. Em. Card. Angelo Bagnasco, Presidente del CCEE