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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (2 ottobre 2025)
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  • Leone XIV: “Serve pace, non guerra. Speriamo nell’accordo per Gaza”

    Il Papa ha risposto ieri sera, 30 settembre, alle domande dei giornalisti che lo attendevano fuori dai cancelli di Villa Barberini, come accade da quasi un mese, ogni martedì sera. “Speriamo che accettino finora sembra che sia una proposta realista”, dice Leone XIV, commentando il piano presentato alla Casa Bianca per la pace a Gaza in venti punti, proposto dal presidente americano Donald Trump con l’approvazione del premier israeliano Benjamin Netanyahu. È importante che ci sia il cessate il fuoco e la liberazione degli ostaggi, aggiunge: “Ci sono elementi molto interessanti”. E ribadisce: “Speriamo che Hamas accetti nel tempo stabilito”.

    Si rispettino le persone

    Sulla vicenda della Flotilla che si sta avvicinando a Gaza per portare aiuti umanitari e sulla quale permangono tensioni, il Papa rileva quanto la situazione sia molto difficile, perché, spiega, “si nota il desiderio di rispondere ad una vera emergenza umanitaria”. Speranza del Pontefice è che non “ci sia violenza e siano rispettate le persone”.

    Serve lavorare per la pace

    Poi la questione della riunione convocata dal segretario alla Difesa americano, Pete Hegseth, con tutti i generali in assetto di guerra, pronti anche all’uso del nucleare. “Questa forma di parlare – commenta il Papa - è preoccupante” perché mostra come ogni volta la tensione aumenti. Sulla scelta, poi, del presidente statunitense Trump di cambiare il nome del Dipartimento dalla “Difesa” alla “Guerra”, Leone XIV rimarca: “Speriamo che sia solo un modo di parlare”; certamente denota uno stile di governo che “usa la forza per fare pressione. Speriamo che funzioni ma che non ci sia la guerra, serve lavorare per la pace”.

    Nessuna interferenza nel processo in Vaticano

    Sollecitato ad esprimere un giudizio sul processo in corso in Vaticano per la gestione dei fondi della Santa Sede, il Papa non entra nel merito, ma spiega che “il processo deve andare avanti” e che “non ha intenzione di interferire”. Lascia ai giudici e agli avvocati della difesa il compito di arrivare alla conclusione.

    Guardare all’insegnamento della Chiesa

    In inglese al Papa viene chiesto un parere sul conferimento di un premio a Dick Durbin, senatore democratico con posizioni pro-aborto, da parte del cardinale Blaise Cupich, arcivescovo metropolita di Chicago. “Non sono molto informato sul caso particolare. Penso – afferma Leone XIV - che sia molto importante guardare al lavoro complessivo che un senatore ha svolto durante, se non sbaglio, 40 anni di servizio nel Senato degli Stati Uniti”. Il Pontefice sostiene di comprendere le difficoltà e le tensioni ma che è “importante guardare a molte questioni che sono legate all’insegnamento della Chiesa”. Sottolinea che dire “sono contro l’aborto” ma “a favore della pena di morte" non è davvero pro-vita, come non lo è essere “d’accordo con il trattamento disumano degli immigrati negli Stati Uniti”.

    “Sono questioni molto complesse", afferma il Pontefice. "Non so se qualcuno possieda tutta la verità su di esse, ma chiederei, prima di tutto, che ci sia un maggiore rispetto reciproco e che si cerchi insieme, sia come esseri umani - in quel caso come cittadini americani o cittadini dello Stato dell’Illinois - sia come cattolici, di dire: ‘Dobbiamo davvero guardare da vicino a tutte queste questioni etiche e trovare la via da seguire come Chiesa’. L’insegnamento della Chiesa su ciascuna di queste questioni è molto chiaro”.

    Il rientro in Vaticano

    Il Papa lascia così in auto Castel Gandolfo, intorno alle 20.30, dove era giunto nella serata di lunedì 29 settembre, e dove ritornerà domani pomeriggio dopo l’udienza generale, per incontrare nel Centro Mariapoli del Movimento dei Focolari, oltre 400 leader religiosi invitati all'evento internazionale “Raising Hope for Climate Justice”. Nel decimo anniversario dell’enciclica di Papa Francesco Laudato si’, Papa Leone presiederà la “Celebration of Hope” alla presenza di esperti di clima, rappresentanti della società civile e delle istituzioni provenienti da tutto il mondo.

    fonte: vaticannews

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