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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
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  • Letture per lo spirito. Alcuni volumi da riscoprire in occasione delle festività

    Letture per lo spirito. Alcuni volumi da riscoprire in occasione delle festività

    di Cristina Uguccioni 

    Quattro libri bellissimi per festeggiare la nascita di Gesù e, leggendo, rinsaldare il rapporto con Lui.

    La proposta di Martini: riscoprire Dio come Padre

    «Il discorso della montagna» (Oscar Mondadori Ed.) porta la firma del cardinale Carlo Maria Martini, indimenticato arcivescovo di Milano. Il libro è dedicato al discorso di Gesù narrato nei capitoli 5-7 del Vangelo di Matteo, che contiene anche le Beatitudini e la preghiera del Padre nostro. Martini accompagna i lettori con domande e pensieri incisivi, spiega, fa gustare, aiuta a meditare e pregare le pagine evangeliche. L’obiettivo è «trovare o ritrovare, nella calma, la volontà di Dio sulla nostra vita». In questo percorso, Martini – domandandosi quale sia il significato della centralità della preghiera del Padre nel discorso della montagna – così scrive: «Credo voglia dire che il clima dell’intero discorso pieno di affetto, di tenerezza, di fiducia filiale, non di semplice rigore o di etica, è quello di uno sguardo su Dio conosciuto come Padre. Ci insegna quindi a vivere la paternità divina e la nostra figliolanza; ci insegna a vivere la fratellanza o la sorosità fra noi, per essere veramente figli del Padre che è nei cieli. Se il discorso della montagna ci insegna come possiamo vivere come figli, non c’è dubbio che sia esigente e severo; e nello stesso tempo dobbiamo prenderlo con spirito filiale. Non è un nuovo decalogo di un signore o di un padrone, ma è la legge del Padre che vuole che i suoi figli siamo felici e spiega loro come comportarsi per esserlo».

    Pierangelo Sequeri: per meditare sui sacramenti

    Consultore del Sinodo dei vescovi e del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, monsignor Pierangelo Sequeri, uno dei più brillanti e autorevoli teologi dell’epoca contemporanea, è autore del volume «Ma che cos’è questo per tanta gente? » (Glossa Ed.) nel quale propone un itinerario di brevi, coinvolgenti meditazioni dedicate ai sette sacramenti. È un itinerario che offre riflessioni profonde e originali, capaci di cogliere ciò che abita nell’intimità di ogni essere umano e di Dio. Proprio parlando di Lui scrive: «Dio è il principio senza fine di una incondizionata cura per il felice compimento dell’esistenza dell’uomo. Dio non desidera in alcun modo essere subíto come una fatale prevaricazione, bensì riconosciuto come affidabile fondamento del nostro riscatto da ogni male. È la dignità dell’amico non l’estraniazione del servo il modello della fede richiesta dal Signore ai suoi discepoli. La rivelazione inaudita, la buona notizia evangelica è proprio questa: Dio è originariamente affidabile. Non approfitta delle nostre debolezze, non ha bisogno di essere placato con sacrifici umani, non ci considera cose sporche e insignificanti se non strisciamo davanti all’altare. Non ha bisogno di ricattare né di essere ricattato. Al contrario, egli chiede di abbandonare tale immagine meschina come condizione essenziale della conversione che rende possibile la scoperta della verità».

    Vincenzo Paglia: la vita dopo la morte

    Nel libro «Vivere per sempre» (Piemme Ed.), il vescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, indaga a fondo sulla morte e sulla «vita del mondo che verrà ». Spesso – scrive – «la vita dopo la morte viene pensata come svuotata di eventi, prosciugata di emozioni e, senza gli affetti, ha finito per essere fissata nell’eternità di uno stato di pura durata: come se alla vita dell’anima bastasse di durare per sempre, riempita di Dio e vuota di umanità. Come se le nostre qualità migliori non avessero più campo nella beatitudine della vita umana con Dio». Ma se pensiamo agli incontri del Risorto con i discepoli, vediamo quanto siano reali le relazioni, gli affetti, i colloqui tra i discepoli e Gesù. È in questa prospettiva che va inquadrato il tema della resurrezione dei morti e dei corpi. La vita eterna promessa con la risurrezione non è post-umana. Rimane umana. Nel mondo di Dio ci riconosceremo. « I corpi risorti saranno corpi totalmente trasformati alla luce generatrice di Dio ma saranno nondimeno i nostri corpi, con la nostra carne, la nostra singolarità, le nostre relazioni, la memoria dei nostri affetti. Saranno trasformati, non alienati. Come? Non sappiamo. E anche questo fa parte delle sorprese che ci attendono».

    Con Tonino Bello su Maria, «donna dei nostri giorni»

    Scritto da don Tonino Bello (1935-1993), che fu vescovo di Molfetta, Ruvo, Giavinazzi e Terlizzi, «Maria, donna dei nostri giorni» (San Paolo Ed.) si compone di 31 capitoli cui corrispondono 31 titoli mariani che l’autore ha coniato per Maria. Qualche esempio di questi titoli: Maria donna feriale, donna del silenzio, donna di frontiera, donna dell’attesa, donna coraggiosa, donna del pane, e così via. Ogni capitolo offre un particolare ritratto, delicato e potente, della Madre di Gesù, in cui non mancano intensi squarci di catechesi. E anche una preghiera in cui don Bello si rivolge con affetto filiale a Maria. Ecco un brano della prima: «Santa Maria, donna feriale, sappiamo bene che sei stata destinata a navigazioni di alto mare. Ma se ti costringiamo a veleggiare sotto costa, non è perché vogliamo ridurti ai livelli del nostro piccolo cabotaggio. È perché, vedendoti così vicina alle spiagge del nostro scoraggiamento, ci possa afferrare la coscienza di essere chiamati pure noi ad avventurarci, come te, negli oceani della libertà. Santa Maria, donna feriale, allenta gli ormeggi delle nostre paure, perché possiamo sperimentare come te l’abbandono alla volontà di Dio nelle pieghe prosaiche del tempo e nelle agonie lente delle ore. Liberaci dalle nostalgie dell’epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come il cantiere dove si costruisce la storia della salvezza».

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