“Qualcosa di inimmaginabile”. Così i libanesi descrivono il flusso di giovani emigrati negli ultimi 5-6 anni fuori dal Paese in cerca di un futuro che la loro terra natale sembra non avere i mezzi per garantire. Paesi del Golfo, Cipro, Grecia, poi l’Europa, anche quella del nord, le mete, dalle quali aiutano i familiari rimasti nella morsa della povertà e della crisi economica. Ma qualcosa sta cambiando, e in meglio, a partire dagli stessi giovani - soprattutto quelli cristiani - che si stanno lanciando sempre più nell’impegno in politica per trasformarlo da “luogo di corruzione” a piattaforma dove trasmettere i valori e i principi della Dottrina Sociale della Chiesa. Tutto questo attraverso la formazione della Leadership Academy for Peace, progetto sostenuto dal Dicastero per lo Sviluppo umano integrale, per gli under 35 cattolici del Medio Oriente. Alcuni di questi ragazzi e ragazze hanno incontrato ieri il cardinale Michael Czerny, in missione a Beirut dal 19 al 23 febbraio, e hanno condiviso le loro testimonianze. Ad accompagnarli il giovanissimo vescovo siro-cattolico del Patriarcato di Antiochia, Jules Boutros, 43 anni, che ai media vaticani racconta i dettagli della iniziativa.
Il Giubileo con il suo originale rimando biblico invita a riflettere sul tema della giustizia sociale. Con l’economista Stefano Zamagni affrontiamo le sfide globali e il pensiero della Chiesa a riguardo.
I due sacerdoti erano stati rapiti in Nigeria lo scorso 22 febbraio alle prime ore dell’alba da uomini armati che avevano assalito la canonica dove i due sacerdoti erano ospitati a Gweda-Mallam, nello Stato di Adamawa, nel Nord-Est della Nigeria.
Mentre il Paese attraversa ore difficili, giungono i primi allarmanti numeri sulle vittime dei conflitti armati in corso.