ll 22 maggio 2024, nel giorno della memoria di Santa Rita da Cascia, donna forte che ha convertito un uomo dall’indole violenta, a Bellinzona si è tenuto nelle sale dell’Oratorio, dietro la Collegiata, un interessante incontro che ha visto coinvolte diverse associazioni laiche («Il Giardino dei Bambini», il Gruppo missionario «San Michele», l’associazione «Alissa», l’associazione «Armonia») riunitesi per riflettere sulla violenza domestica che colpisce le donne, riflessione condotta assieme ai rappresentanti cantonali sul tema (in particolare il Servizio di aiuto alle vittime di reati e il coordinamento cantonale in ambito di violenza domestica), oltre ad alcuni presbiteri e membri dei consigli pastorali e parrocchiali del bellinzonese. L’incontro del 22 maggio era stato preceduto da un altro appuntamento con gli stessi attori, alla fine di febbraio, durante il quale si erano evidenziati dei punti programmatici da concretizzare in successivi colloqui. Al centro dell’incontro è stata la spinosa questione della violenza contro le donne per cercare di far convergere in una collaborazione società civile, enti, Chiesa e associazioni laicali.
In accordo con l’amministratore apostolico vescovo Alain, un rappresentante della Curia, il dottor Caruso, ha gettato un ponte finalizzato a mettere a disposizione, per tutti coloro che operano nel settore della prevenzione e tutela alle vittime, immobili della diocesi per alloggiare coloro che vivono situazioni difficili. Tramite la signora Ketrin Kanalga, albergatrice a Locarno e volontaria del «Giardino dei bambini», sensibile al tema, si è anche convenuto di mettere a disposizione un coordinamento tra gli alberghi della città lacustre finalizzato a situazioni precarie che richiedono interventi di alloggio di immediata soluzione. I rappresentanti della Chiesa cattolica locale presenti hanno dato la disponibilità ad attivarsi con un impegno di volontariato finalizzato a pubblicizzare anche con volantinaggio, durante i mercati del sabato a Bellinzona, i vari punti di contatto dove denunciare abusi e situazioni al limite. Tutto questo anche in vista di un intervento a livello di sportelli che si vorrebbe aprire in ambito di volontariato cattolico. È emersa quindi una forte sinergia tra associazioni laicali e religiose a tutela delle vittime. Di queste due interessanti iniziative locali, ora si vuole mettere a conoscenza il mondo ecclesiale ticinese per favorire una diffusione e sensibilizzazione al tema delle violenze domestiche, piaga nascosta, ma in crescita, nel tessuto sociale del Ticino.
(mc/cv)
Il servizio cantonale di aiuto alle vittime di reati (LAV) ha diffuso nei giorni scorsi nei media ticinesi questi dati del fenomeno in Ticino: nel 2023 sono state 677 le consulenze riguardo a violenze domestiche, con una crescita rispetto al 2022, quando queste erano 552. L’80% dei casi riguarda le donne, nel 40% i casi riguardano la violenza domestica e le persone adulte. Sei volte su dieci è la vittima che si rivolge direttamente al LAV.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)