A soli diciott’anni fuggì dalla casa paterna per seguire Francesco d’Assisi, dando vita a una forma di vita cristiana radicale e affascinante. Oggi, la “Pala di Santa Chiara” custodita nella basilica a lei dedicata, continua a parlare al cuore dei fedeli, offrendo un ritratto vivo della “Pianticella del Signore”.
Un’agiografia in immagini
Realizzata nel 1283, la pala è una tavola a tempera di 276x163 cm, attribuita al Maestro di Santa Chiara. Raffigura la santa in posizione centrale, circondata da otto scene che illustrano momenti chiave della sua vita. «È la prima opera istoriata dedicata alla sua vicenda – spiega suor Maria Chiara Riva – pensata per raggiungere anche gli illetterati del tempo».
Lo sguardo che comunica speranza
L’icona centrale coniuga lo stile bizantino con influssi gotici. «Se ci soffermiamo su quello sguardo – osserva suor Maria Chiara – cogliamo un messaggio di speranza. Chiara non parla esplicitamente di speranza nei suoi scritti, ma la sua vita è tutta orientata a essa».
La narrazione parte dal basso a sinistra: la Domenica delle Palme, l’incontro con Francesco, la vestizione con il saio, la resistenza ai familiari, l’arrivo della sorella Agnese. «Da nobili e ricche, scelsero la povertà – sottolinea la religiosa – sfidando leggi sociali, culturali e religiose del tempo».
In una scena dal ritmo “quasi fumettistico”, Chiara divide un unico pane tra frati e suore, e tutti si saziano. La penultima immagine la mostra in punto di morte, accolta dalla Vergine Maria: «C’è un rispecchiamento del volto di Chiara in quello della Madre di Dio», commenta la clarissa.
Un messaggio per i giovani di oggi
L’ultima scena è il funerale, presieduto da Papa Innocenzo IV. Da allora, il fascino di Chiara non si è spento. «Ha cercato una vita autentica, non quella che le avevano proposto gli altri – conclude suor Maria Chiara –. È un modello di coraggio e serenità per ogni giovane in ricerca».
La “Pala di Santa Chiara” non è solo un capolavoro artistico medievale, ma una finestra aperta su una vita vissuta con radicalità evangelica. In un mondo che spesso offre sogni a metà, la santa di Assisi ricorda che la vera speranza nasce dal cercare la pienezza, senza compromessi.