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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (27 settembre 2025)
CATT
  • Fra Martino Dotta e mons. Alain De Raemy al giubileo della Carità a Lugano Besso

    Volontarie vincenziane ticinesi in ascolto e in aiuto di chi fatica ad arrivare a fine mese

    di Cristina Vonzun

    Nel 1617 il sacerdote francese Vincenzo de’ Paoli (Vincent de Paul) istituisce la prima associazione di donne laiche al servizio dei poveri e dei malati nella parrocchia di Châtillon-les-Dombes, vicino a Lione. La sua opera, portata avanti dalle Dame della carità, in seguito denominate Volontarie Vincenziane, è caratterizzata principalmente dal vedere nel povero la presenza di Gesù e nell’agire per aiutarlo in sintonia con il Vangelo. San Vincenzo de’ Paoli ha ispirato anche il giovane universitario Federico Ozanam, che attorno al 1833 contribuì a fondare a Parigi le Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli. Entrambe le realtà sono presenti anche in Ticino e grazie alla loro sinergia è stata organizzata una tavola rotonda a Lugano Besso, sabato 27 settembre, per parlare di carità, volontariato e nuove povertà. Ne abbiamo parlato con la presidente dell’Associazione volontarie vincenziane in Svizzera, Frida Rossetti di Biasca, attiva nel sodalizio caritativo laicale dal 1979. «Nella Svizzera italiana abbiamo gruppi a Biasca, Blenio, Bellinzona, Locarno, Lugano, Muralto e Moesano. Nel resto della Svizzera c’è il gruppo della missione cattolica italiana di Ginevra», spiega la signora Rossetti. Frida Rossetti ha conosciuto le volontarie vincenziane nel 1979 attraverso l’Azione Cattolica Ticinese. Ma il volontariato in più ambiti è stato sempre nel suo DNA, trasmesso con l’esempio a figli e nipoti.

    Frida Rossetti, presidente dell’Associazione volontarie vincenziane in Svizzera
    Frida Rossetti, presidente dell’Associazione volontarie vincenziane in Svizzera

    Volontaria vincenziana fin dal 1979, Frida Rossetti ha visto l’evoluzione della società ticinese, anche in fatto di povertà. «Dagli aiuti a persone sole e famiglie con piccoli importi per emergenze alimentari si è passati presto ad aiuti per affitti, casse malati, luce, eccetera. Poi durante il periodo dell’arrivo degli asilanti abbiamo aiutato fornendo indumenti e buoni per alimenti. Oggi – da quello che incontriamo noi vincenziane – c’è tanto impoverimento per due ragioni principali: le famiglie che hanno vissuto una separazione e quelle monoparentali e le persone che hanno difficoltà a gestire il proprio budget». Proprio nell’incontro con persone segnate dal fallimento del matrimonio le vincenziane vedono una vera e propria missione di ascolto. «Dedichiamo tanto tempo all’ascolto. Non puoi ascoltare e basta, ti porti a casa, nel cuore, le situazioni difficili che incontri, senti e conosci». Certamente le volontarie offrono ascolto e aiuto economico, ma in cambio, ad essere volontarie, cosa si riceve? «Riceviamo emozioni nella condivisione di gioie e dolori e nell’incontro con le tante miserie di ieri e di oggi». Le vincenziane ascoltano e quando è il caso rispondono alle richieste economiche spicce, quelle per le quali non c’è un’immediata possibilità di risoluzione da parte dei servizi sociali pubblici, con i quali le vincenziane comunque collaborano. «Abbiamo un’ottima collaborazione con i servizi comunali», assicura la Rossetti. Le entrate delle vincenziane provengono da fondazioni, da donazioni, dai banchi di beneficenza e per casi specifici dai comuni. La cifra elargita a persone nel bisogno dalle vincenziane in Ticino nel 2024 è stata di CHF. 308’531 mentre nel 2023 era di CHF 280’190. Nel futuro Frida spera «di trovare nuove volontarie», per un doveroso ricambio generazionale. Intanto lei prosegue con entusiasmo anche se ha lasciato la presidenza della sezione di Biasca per concentrarsi sulla presidenza svizzera. Per finire sottolinea con le parole di papa Francesco che «va bene il carisma, ma non ci si deve focalizzare solo su quello ma guardarne l’origine che è l’insegnamento di Gesù».

    Due realtà sorelle nella carità

    In questo articolo raccontiamo le opere di bene delle volontarie vincenziane in Ticino. Per far capire l’impatto della loro carità, gli aiuti da loro devoluti a persone nel bisogno, nel 2024 hanno raggiunto CHF 308’531. Presenti in Ticino con 11 gruppi locali sono anche le Conferenze di San Vincenzo de Paoli che hanno devoluto nel 2024, CHF 554’005.

    Il Giubileo della carità e del volontariato

    Si è svolto sabato 27 settembre il Giubileo della carità e del volontariato. Per l’occasione le Conferenze di San Vincenzo de Paoli e le volontarie vincenziane hanno organizzato a San Nicolao a Besso una tavola rotonda con con mons. Alain De Raemy, Fra Martino Dotta, Sabrina Antorini (dir. socialità Lugano), Cristina Oberholzer Casartelli (capo sezione sostegno sociale Bellinzona), Frida Rossetti (pres. volontarie vincenziane in Svizzera), Gianfranco Plebani (pres. Conf. S. Vincenzo).

    Alle 11.30 è seguita la Messa celebrata dal vescovo e alle 12.30 un pranzo frugale fu offerto.

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