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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (1 dicembre 2025)
  • Un'immagine della mostra

    Fondazione Don Guanella: un laboratorio di umanità in mostra

    di Dennis Pellegrini

    «Il Milan non è solo una squadra di calcio. Per noi è qualcosa che si sente dentro, nel cuore!». La descrizione di una delle tele esposte alla Fondazione Don Guanella di Riva San Vitale potrebbe sembrare un semplice omaggio calcistico, ma in realtà racchiude lo spirito profondo dell’intero progetto: il senso di appartenenza, la forza della comunità, la passione condivisa che unisce e dà identità. L’inaugurazione della mostra “Trame di comunità – L’arte come spazio di condivisione”, tenutasi il 28 novembre, ha messo in luce proprio questo: l’arte come luogo in cui riconoscersi e riconoscere l’altro.

    La Fondazione ha organizzato due giornate di incontro per presentare le attività del Settore Adulti e del Centro Diurno, offrendo alle famiglie un’occasione preziosa per conoscere da vicino percorsi, progetti e prospettive future. È stato uno spazio pensato per mostrare come la cura quotidiana passi anche attraverso laboratori che valorizzano le capacità di ciascun ospite, favorendo autonomia, crescita personale e inclusione.

    Tra queste proposte, lo Spazio di arte occupa un posto centrale. Qui ogni partecipante può raccontarsi liberamente attraverso il colore e la forma, senza nessun obbligo di realizzare qualcosa di “bello”. L’arte diventa relazione, e la mostra inaugurata racconta un anno di lavoro condiviso: ventuno tele accompagnate da fotografie del processo creativo e testi scritti dagli stessi ospiti. Ogni opera è stata costruita a più mani, con un metodo che ricorda il passaggio del testimone: ciò che inizia uno, l’altro lo completa, lo trasforma, lo arricchisce.

    Andrea Tettamanti, responsabile del Settore Adulti, ed Elena Ferri, referente del progetto, hanno sottolineato come «il tutto sia sempre superiore alla somma delle parti». Non si tratta semplicemente di sommare contributi diversi, ma di generare qualcosa di nuovo grazie alla sensibilità di ognuno. È un’esperienza che richiama le parole di Papa Francesco, quando parlava della poesia come “arte del fare”: l’opera collettiva diventa segno e profezia di un mondo possibile.

    Ed è proprio in questo contesto che la tela dedicata al Milan assume un valore emblematico. Come nel calcio, anche qui si vince insieme: ogni persona porta un pezzo di sé e contribuisce alla costruzione di un’immagine comune. Il percorso artistico diventa così metafora della vita comunitaria della Fondazione, dove la diversità non divide ma completa.

    La mostra, interamente realizzata “in casa” – dalle tele alle cornici prodotte nel laboratorio di falegnameria – offre uno sguardo autentico sulla creatività degli ospiti e sulla cura educativa che li accompagna ogni giorno. Dopo l’esposizione a Riva San Vitale, le opere approderanno tra febbraio e marzo a “La Filanda” di Mendrisio e, successivamente, in altri spazi del Cantone, prima di essere messe all’asta. Due tele sono già state pensate per il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa e per l’amministratore apostolico mons. Alain de Raemy, testimonianza del valore di questo progetto.

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