Il 26 maggio in un Duomo gremito a Novara vi è stato il rito di beatificazione di don Giuseppe Rossi.
Sacerdote che, come il buon pastore, non lascia le pecore mentre arriva il lupo, ma le custodisce una ad una.
Infatti, il 26 febbraio 1945, come ogni mattina, egli suona le campane delle 9 per segnalare la presenza nel paese di Castiglione Ossola del proprio parroco. Mentre una brigata fascista sale la Valle che porta a Macugnaga e i partigiani utilizzano quel suono per predisporsi a un attacco e inizia una sparatoria. I fascisti arrabbiati pensano che quel suonar di campane era un segnale ai nemici. Nulla di tutto ciò, ma questo porta a rastrellamenti nel paese e don Rossi rimane a soccorrere coloro che non erano riusciti a fuggire sugli alpeggi. Tra i quei sfortunati c'era l'invito a scappare anche per lui che a mezza voce afferma: "Io resto. State certi prima di voi prenderanno me". La sera i fascisti stanchi e amareggiati di non riuscire a scoprire dove erano i partigiani prendono questo prete come preda dei loro misfatti gli faranno scavare con le mani una fossa e poi un colpo sulla testa, poi una mitragliata e verrà ucciso. È stato ritrovato 8 giorni dopo perché uno di questi uccisori, preso dal rimorso, segnala a una ragazza dove poter trovare il corpo senza vita del presbitero.
Il rito della beatificazione è stato presieduto dal Prefetto per la Congregazione dei Santi, Cardinal Semeraro e gli hanno fatto corona i vescovi di Novara, Monsignor Brambilla, il vescovo di Vercelli, Monsignor Arnolfo, il vescovo emerito di Biella, Monsignor Mana oltre a un numero considerevole di presbiteri e di diaconi. In Duomo sono confluiti tanti fedeli da ogni parte della diocesi, ma in particolare dal paese natale Varallo Pombia e dal paese di Castiglione Ossola. Tanta era l'attesa di vedere questo martire agli onori degli altari.
Il processo di beatificazione è stato aperto dall'allora vescovo di Novara Monsignor Corti nel 1991 e Papa Francesco ha riconosciuto il martirio nel dicembre 2023, annoverandolo don Rossi nella schiera dei beati. Si narra nella memoria di San Policarpo che, mentre questo vescovo veniva bruciato, si poteva sentire la soavità del profumo dell'Eucaristia. Noi non abbiamo assistito a quel tragico evento di don Rossi, ma oggi abbiamo assaporato il buon aroma della santità che questo prete ha sparso nel corso del suo breve ministero, spendendosi per la propria gente fino a donarne il sangue.
Don Michele Cerutti
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