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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (30 giugno 2025)
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  • Il Santuario di Lourdes

    Diocesi di Lugano: l'atteso ritorno dei malati al pellegrinaggio a Lourdes

    Un po’ come Bernadette Soubirous, giovanissima veggente di Lourdes in Francia a cui nel 1858 apparve la Vergine Maria, sentiva l’attrazione di andare alla grotta delle apparizioni come più forte di ogni difficoltà, anche i pellegrini, soprattutto quelli provati dalla malattia, provano questo sentimento: così ci spiega don Guido Pagnamenta, assistente spirituale dell’Ospitalità diocesana ticinese, il grande desiderio di tornare a Lourdes, nonostante la fatica e i rischi pandemici ancora in parte presenti, emerso in queste settimane tra tanti ticinesi. Un pellegrinaggio dal Ticino che torna con i malati quello dell’agosto del 2023, dopo l’interruzione della pandemia. «Questo santuario è un luogo in cui ci si sente accolti e abbracciati così come si è, anche e soprattutto per le nostre fragilità. Come Bernardette, anche i pellegrini si sentono avvolti alla grotta delle apparizioni mariane da un abbraccio irresistibile, da uno sguardo amico dal quale ricevono la forza e la luce per continuare il proprio cammino. È un’esperienza che molti dei nostri ammalati hanno già sperimentato e ha dato loro la forza per vivere con fede il quotidiano. In questi tre anni - a causa della pandemia - è mancata  ai malati la possibilità di andare a Lourdes e quindi questa presenza empatica e compassionevole, che ci accompagna anche quando si torna a casa». Don Guido ha scelto lo scorso anno di recarsi a Lourdes come semplice pellegrino. «È stata un’esperienza nuova per me: ho avuto più tempo per pregare, ma ho provato anche una grande nostalgia degli ammalati.  Questa esperienza l’ho vissuta come un preparare il terreno per il loro ritorno. Senza di loro Lourdes non è Lourdes. Del resto anche Bernadette era un’ammalata ed è anche per questo, forse, che la Madonna ha scelto di apparire a lei».

    Un grazia non scontata

    Fino a qualche anno fa il pellegrinaggio diocesano e della Svizzera italiana a Lourdes era una fin troppo scontata consuetudine. La pandemia di coronavirus ha cambiato la prospettiva. «Chi sceglie di andare oggi alla grotta di Massabielle con il pellegrinaggio della Svizzera italiana è perché sente il richiamo di camminare insieme, come Chiesa che sta vivendo un momento particolare, guidata dall’Amministratore apostolico mons. Alain de Raemy, in attesa del nuovo vescovo e esortati a fare corpo, a vivere di più la Chiesa come comunione», secondo l’assistente spirituale dell’Ospitalità, e mette l’accento sul quell’insieme, che oggi più che mai si rivela  un dono da accogliere. Questo è un aspetto sul quale si rifletterà anche domani, domenica, durante l’incontro dell’Ospitalità diocesana (vedi box) in preparazione al pellegrinaggio. «Vogliamo crescere su questo “andare insieme”, consapevoli che tanti, per malattia o altre ragioni, non potranno partecipare fisicamente al pellegrinaggio. Come assistenti, infermieri, brancardier, scout, volontari ci prendiamo l’impegno ad esserci per svolgere un servizio, ma anche per testimoniare una Chiesa costruita su pietre vive». 

    A chi non potrà partecipare, si vuol far giungere un messaggio chiaro: chi avrà la grazia di poter prendere parte a questo pellegrinaggio, andrà portando nel cuore tutti quanti. E si troverà il modo di far arrivare anche in Ticino l’eco di Lourdes.

    Lourdes nella quotidianità

    Maria appare dentro la vita concreta, nella gioia, nella fatica, accanto a noi anche quando pecchiamo. Così può essere anche interpretata la richiesta della Madonna a santa Bernadette: «Che si costruisca qui una cappella». Queste parole di Maria, lontane nel tempo, tornano quest’anno come tema pastorale proposto nel 2023 dal Santuario di Lourdes. «Quella cappella, poi costruita, che  la Madonna ha voluto sorgesse in una zona povera dove c’era un  ricovero di maiali, un luogo che non è di certo sinonimo di pulizia e candore: questo è significativo e ci dice che è nella quotidianità che dobbiamo cercare Gesù», evidenzia don Guido. «È un richiamo forte ad essere Chiesa in uscita e a non ridurre l’essere cristiani alla Messa domenicale, alla nostra bella chiesa. La grotta diventa un simbolo per il mondo: Gesù attraverso Maria ci dice di portare Lourdes nella concretezza delle nostre case e delle nostre vite».

    Per le iscrizioni

    La risposta all’apertura delle iscrizioni per il pellegrinaggio diocesano a Lourdes in bus, che si svolgerà da domenica 20 agosto a sabato 26 agosto 2023, è stata molto buona. Per gli ammalati non ci sono più posti disponibili. Chi lo desidera può annunciarsi per la lista d’attesa. Per quanto riguarda i volontari e i pellegrini, ci sono ancora un centinaio di posti a disposizione. Ci si può iscrivere, entro il 31 maggio, a pellegrinaggiolourdes2023@ gmail.com, indicando nome, cognome, telefono e indirizzo. Chi non può via email, può eccezionalmente farlo chiamando lo 091 225 41 10. Per i costi si faccia riferimento all’articolo di sabato 15 aprile 2023.

    Chi lo desidera, può sostenere il pellegrinaggio attraverso il conto della Diocesi di Lugano (con l’indicazione Pellegrinaggio a Lourdes, agosto 2023): CH16 0825 2010 1575 C003 C.

    Katia Guerra

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