Dopo quaranta dì, al Cielo ascende
il nazareno risorto, Gesù
e Colui dal quale tutto dipende
lo fa sedere al suo fianco Lassù.
L’Ascensione cade di giovedì,
dieci giorni prima di Pentecoste
e vien celebrata ancora oggidì
con tante domande e poche risposte
sulle certezze e le supposizioni
che riguardano quanto ci sovrasta,
ma confidiam nelle benedizioni
divine e questo pensiero ci basta.
La fede apre le porte all’impossibile
e dà forza anche ai più debilitati,
non fa comprendere tutto lo scibile,
ma insegna tanto ai meno fortunati.
Pentecoste, che dal greco «cinquanta
giorni» e con la Pasqua inclusa si conta,
ricorda la divina fiamma santa
che dal capo degli apostoli monta,
brillantezza dello Spirito Santo
che li fece parlar lingue diverse,
per trasmettere a chi gli stava accanto
le verità che non andavan perse.
© Francesco Renzo Roveti, 7 aprile 2023