Il Collegio Papio allunga il passo. In linea con la tendenza nazionale da settembre offrirà più percorsi di maturità sotto lo stesso tetto. Con le nuove Maturità internazionali linguistica e di scienze umane l’offerta liceale completa quella più scientifica della storica Maturità svizzera.
“Da anni le scuole private svizzere hanno iniziato ad ampliare la loro offerta formativa per far fronte a richieste sempre più differenziate”, afferma il rettore del Collegio Papio, don Patrizio Foletti. “Con questo progetto, senza scostarci dalla nostra secolare tradizione, vogliamo comunque rispondere ad una forte richiesta di un curriculum meno marcato sulle materie scientifiche ma maggiormente approfondito su quello umanistico proveniente soprattutto dall’estero”.
Ma più concretamente in cosa consiste la novità? “Consiste in un liceo quadriennale con due percorsi, linguistico e di scienze umane, che ha come sbocco una maturità internazionale. I due curricoli sono particolarmente approfonditi sulle loro materie specifiche, cioè italiano e lingue seconde, filosofia, scienze umane e diritto-economia. D’altro canto si accomunano per un minor peso di matematica e scienze naturali rispetto alla Maturità svizzera”, spiega il vicerettore Paolo Scascighini. “Le maturità conseguite sono riconosciute sia a livello nazionale, sia internazionale, e danno libero accesso a tutte le facoltà universitarie”. Diversamente dalla Maturità svizzera, le cui direttive dipendono da Berna, quella internazionale dipende da Roma. Piani di studio, griglia oraria e modalità d’esame sono quindi differenti. Alla fine di ogni anno scolastico gli alunni dovranno sostenere gli esami di idoneità, mentre la maturità verte su esami scritti e orali delle materie d’indirizzo. “Non vogliamo creare due mondi sotto lo stesso tetto”, precisa don Foletti. “Entrambi i percorsi, benché distinti e con orientamenti diversi, seguiranno le linee educative e la cultura d’istituto del Collegio”. Le previsioni parlano di una possibile forte richiesta sia dalla Svizzera sia dall’estero, grazie alla possibilità di frequentare il Campus anche sette giorni su sette, un unicum svizzero, spiega la Direzione. Essendo i posti limitati e nell’ottica di garantire la massima qualità dell’insegnamento, l’ammissione è vincolata al rispetto di chiari criteri.
Intervista a fra’ Michele Ravetta, cappellano delle strutture carcerarie cantonali.
Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)