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  • Il Papa all'udienza: aiutiamo chi cade nella schiavitù della droga

    Il Papa all'udienza: aiutiamo chi cade nella schiavitù della droga

    "Di fronte alla tragica situazione della tossicodipendenza di milioni di persone in tutto il mondo, di fronte allo scandalo della produzione e del traffico illecito di tali droghe, non possiamo essere indifferenti". In occasione della Giornata mondiale contro l’abuso e il traffico illecito di droga che ricorre oggi, Francesco dedica a questa piaga sociale la catechesi all'udienza generale di questo mercoledì, 26 giugno, in piazza San Pietro. Tema della Giornata istituita dall'Onu nel 1987 è "Le prove sono chiare: bisogna investire nella prevenzione."

    San Paolo ai Corinti

    La lettura che introduce la riflessione del Papa è tratta dalla prima Lettera ai Corinti: 

    “"Tutto mi è lecito!". Sì, ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito!". Sì, ma non mi lascerò dominare da nulla. "I cibi sono per il ventre e il ventre per i cibi!". Dio però distruggerà questo e quelli. Il corpo non è per l’impurità, ma per il Signore, e il Signore è per il corpo. Dio, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.”

    Ogni persona ha la dignità di figlio di Dio 

    Se, come aveva affermato san Giovanni Paolo II, l'abuso di droga danneggia ogni comunità in cui è presente, Francesco ricorda che l'attenzione è sempre dovuta ad ogni persona coinvolta nel suo utilizzo. E, citando ciò che aveva detto ai partecipanti all'incontro promosso dalla Pontificia Accademia delle Scienze il 24 novembre 2016, afferma:

    Ogni tossicodipendente "porta con sé una storia personale diversa, che deve essere ascoltata, compresa, amata e, per quanto possibile, guarita e purificata. Continuano ad avere, più che mai, una dignità, in quanto persone che sono figli di Dio. Tutti hanno una dignità"

    Porre fine alla produzione e al traffico

    Il Papa cita poi le severe parole di Benedetto XVI che esortava i trafficanti a riflettere "sul male che stanno facendo a una moltitudine di giovani e di adulti", tenendo presente che Dio ne chiederà loro conto. "Sono degli assassini", afferma Francesco che entra poi nel merito di che cosa sia necessario fare per fermare l'uso delle droghe: 

    Una riduzione della dipendenza dalle droghe non si ottiene liberalizzandone il consumo - questa è una fantasia - , come è stato proposto, o già attuato, in alcuni Paesi. E questo: si liberalizza e si consuma di più. Avendo conosciuto tante storie tragiche di tossicodipendenti e delle loro famiglie, sono convinto che è moralmente doveroso porre fine alla produzione e al traffico di queste sostanze pericolose. Quanti trafficanti di morte ci sono – perché i trafficanti di droga sono trafficanti di morte! – quanti trafficanti di morte ci sono, spinti dalla logica del potere e del denaro ad ogni costo!

    La prevenzione quale via prioritaria di contrasto

    Francesco indica quindi la prevenzione come "via prioritaria" di contrasto all'abuso di droghe. Attingendo alle sue esperienze personali il Papa aggiunge: 

    Nei miei viaggi nelle diverse diocesi e Paesi, ho potuto visitare diverse comunità di recupero ispirate dal Vangelo. Esse sono una testimonianza forte e piena di speranza dell’impegno di preti, consacrati e laici di mettere in pratica la parabola del Buon Samaritano. Così pure sono confortato dagli sforzi intrapresi da varie Conferenze episcopali per promuovere legislazioni e politiche giuste riguardo al trattamento delle persone dipendenti dall’uso di droghe e alla prevenzione per fermare questo flagello.

    Preghiera e impegno contro la droga

    A titolo di esempio ricorda la rete de La Pastoral Latinoamericana de Acompañamiento y Prevençión de Adicciones (PLAPA) che condivide esperienze e difficoltà in fatto di lotta alla droga, e i vescovi dell’Africa Australe che nel novembre 2023 hanno convocato una riunione sul tema “Dare potere ai giovani come agenti di pace e speranza”. Nessuno può rimanere indifferente, afferma il Papa, di fronte "alla tragica situazione della tossicodipendenza", e allo "scandalo della produzione e del traffico illecito". Il nostro modello è Gesù. Riproponendo quanto da lui scritto nel Messaggio ai partecipanti al 60th Congresso Internazionale dei Tossicologi Forensi il 26 agosto 2023, dice ancora:

    Sullo stile della sua prossimità, siamo chiamati anche noi ad agire, a fermarci davanti alle situazioni di fragilità e di dolore, a saper ascoltare il grido della solitudine e dell’angoscia, a chinarci per sollevare e riportare a nuova vita coloro che cadono nella schiavitù della droga.

    Il Pontefice conclude invitando anche a pregare per "questi criminali che danno la droga ai giovani". E ribadisce: "Sono criminali, sono assassini. Preghiamo per la loro conversione".

    Vatican News

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