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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (27 settembre 2025)
CATT
  • La carità concreta di Papa Francesco. Un bilancio con Caritas Ticino a 10 anni dalla Laudato si'

    di Laura Quadri

    La speranza, tema giubilare, è termine e movimento dell’animo collettivo: si spera sempre assieme, con e per qualcuno, indipendentemente dalla sua situazione, perché l’uomo – fondamentale – è più del suo bisogno. E quando si spera, il vero investimento da fare, ciò su cui puntare, è l’umanità insita in ciascuno: quell’umanità che ci fa curare ogni dettaglio della Casa comune, come bene più raro da far germogliare. Piccoli germogli, intanto, a dieci anni dall’enciclica Laudato si’, sono certamente fioriti e continuano a fiorire. Fioriscono per chi li sa tutelare, come ricordato dall’amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, mons. Alain de Raemy in apertura del Convegno di Caritas Ticino, “Il bene è comune?”, tenutosi ieri, venerdì 26 settembre, presso il nuovo Centro di ecologia integrale a S. Antonino e per chi, anzitutto, sa coltivare un pensiero sano, per il quale la persona non è oggetto ma soggetto – pensiero che fu di mons. Eugenio Corecco, anzitutto, e rievocato da Roby Noris –, protagonista del proprio cambiamento.

    Mons. Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, introduce il Convegno Caritas
    Mons. Alain de Raemy, amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, introduce il Convegno Caritas

    La Laudato si’: un’eredità che si rinnova

    La Laudato si’ mette anzitutto d’accordo su un fatto, in primis i relatori presenti al Convegno: siamo di fronte ad uno dei documenti tra i più determinanti e importanti del pontificato di Francesco, “strumento” che ha saputo unire mirabilmente pensiero ed esperienza, ispirando azione e riflessione. Ed emerge, quanto alla sua eredità, anzitutto un dato: non si può parlare di “ciò che ci ha lasciato”, senza dare uno sguardo “a ciò che l’ha preceduta”. Di ecologia umana integrale – ha infatti osservato in un primo denso intervento, Cristiana Caricato, giornalista e vaticanista di Tv2000,  – si parlò sin dal 2011 e dal discorso al Parlamento tedesco di Papa Benedetto XVI, il quale volle “arare un terreno” ricco di semi seminati già da Giovanni Paolo II e dal Concilio. A Papa Benedetto si deve l’appello chiave: tornare a guardare la vastità del mondo, del cielo e della terra, con uno sguardo contemplativo rinnovato, superando il falso mito che le nuove generazioni siano disinteressate al proprio futuro. Un discorso rilanciato da Papa Francesco, il quale avvertì la vera urgenza: creare nuove connessioni che permettessero di allargare la riflessione alla società intera, oltre che proporre una visione cristiana del problema ecologico. Ne risulterà un’enciclica altamente “pervasiva”, da leggersi con le altre iniziative del Papa, dall’istituzione del Tempo del Creato alle sue partecipazioni alle COP, fino alla creazione, sul tema ecologico, di una “alleanza ecumenica”, intuendo che il tema ecologico non fosse terreno di divisione ma di comunanza. Solo in seguito, “con amarezza”, Francesco tornerà su questi temi nella esortazione apostolica Laudate Deum (2023), un documento più controverso, perché “carico di quella consapevolezza che il diritto-dovere di prendersi cura della Casa comune non fosse ancora stato percepito come tale”. Ma il messaggio rimase lo stesso: il mondo grida e richiede più armonia, parola chiave anche dell’esortazione apostolica post-sinodale Querida Amazonia, perché esiste una ferita profonda da rimarginare: l’esistenza di un “peccato ecologico”, intuizione particolarmente feconda di Papa Francesco.

    Da sinistra: Stefano Frisoli, Direttore di Caritas Ticino, Cristiana Caricato, vaticanista di Tv2000, e Alessandro Gisotti, già Direttore della Sala stampa vaticana.
    Da sinistra: Stefano Frisoli, Direttore di Caritas Ticino, Cristiana Caricato, vaticanista di Tv2000, e Alessandro Gisotti, già Direttore della Sala stampa vaticana.

    Un invito: non avere paura del mondo

    La fonte dell’ispirazione? Per Francesco, descritto da Alessandro Gisotti, Vice Direttore editoriale del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede e già direttore della Sala Stampa vaticana, sicuramente la sua esperienza durante il vescovado e il cardinalato in Sud America. La riflessione sul pensiero di Francesco si unisce al commosso ricordo personale: “Mi colpì da subito la sua forte volontà, in ogni situazione, di conoscere sempre, lungo tutto il pontificato, cose di cui non aveva esperienza. Mi impressionava in particolare la sua conoscenza, nel dettaglio, dei Paesi di cui gli ambasciatori e i governanti gli parlavano. Amava dialogare con persone dall’esperienza totalmente diversa. La mia convinzione? Che Papa Leone XIV, a sua volta missionario, abbraccerà con altrettanta convinzione questa dimensione universale, invitandoci a non avere paura del mondo”.

    I relatori alla prima sessione mattutina del Convegno Caritas
    I relatori alla prima sessione mattutina del Convegno Caritas

    I relatori, dunque, concordano: con la Laudato si’ è stato fatto un passo ulteriore, perché per la prima volta siamo di fronte “non solo a un documento, ma ad un movimento che ha permesso di creare modelli, iniziative, buone pratiche, centri, infine, come CatiBio”. Intuendone la portata, sottolinea Gisotti, ne auspicarono la pubblicazione più rapida possibile anche i politici riuniti alla Conferenza sul clima di Parigi, convinti che la voce del Papa avrebbe facilitato al meglio i loro lavori. Così, anche in futuro, “non dobbiamo fare ricordo, ma memoria di un documento per trasformarla in movimento”.

    La carità concreta di Papa Francesco

    Ma si cammina solo su sentieri concreti. “Concreto” è, di fatti, lo sguardo che ci invita ad avere l’enciclica, contro le generalizzazioni dei sistemi politici, economici, sociali attuali. “L’uomo – ha ricordato Markus Krienke (Facoltà di Teologia) si trova in una solidarietà superiore, universale, con tutte le creature, che ci invita a non generalizzare, ma a considerare chi mi sta di fronte nella sua vulnerabilità e fragilità molto concrete, come nella parabola del Buon Samaritano.

    Ci realizziamo anche attraverso i nostri difetti, le nostre vulnerabilità, insieme agli altri, sperando insieme agli altri: questa è la nuova antropologia di Papa Francesco.  

    Ed è fondamentale: l’altro infatti ci aiuta a capire chi siamo come persone. Persona significa relazione, pensarsi a partire dall’altro.

    Francesco ci ha proposto una Dottrina sociale non solo di documenti: la Dottrina siamo tutti noi. Questa deve essere il cuore della mobilitazione di ogni cristiano.

    Senza dimenticarci che Dio sta in “qualsiasi altro”, anche nell’ambiente. Non posso amare Dio se non amo l’altro e quindi anche la creazione.

    “Una fede che non diventa solidarietà non è una fede interamente assunta, vera” (Giovanni Paolo II)”.

    La sessione pomeridiana del Convegno è proseguita con gli interventi di Davide Demichelis, noto giornalista televisivo, e Alfonso Cauteruccio, presidente di Greenaccord - associazione che raccoglie giornalisti cattolici che si occupano di ambiente - volti a sottolineare l’importanza di una corretta narrazione in ambito giornalistico sul tema ecologico.

    Stefano Frisoli con Alfonso Cauteruccio, pres. Greenaccord
    Stefano Frisoli con Alfonso Cauteruccio, pres. Greenaccord

    Per approfondire

    Gli organizzatori ricordano c che questo convegno si inserisce in una serie di iniziative che vedranno anche nel 2026 il centro Laudato si’ a S. Antonino promuovere appuntamenti ed incontri su temi come cambiamenti climatici, economia circolare ed economia sociale.

    Il video del Convegno sarà reso presto disponibile anche sul canale youtube di Caritas Ticino, mentre il numero di settembre della Rivista di Caritas propone un approfondimento sui 10 anni della Laudato si’.

    Su catt.ch puoi leggere:

    Papa Francesco ha avviato una "conversione ecologica", ora è tempo di "cambiare rotta" · CATT

    Krienke: "C'è una nuova mentalità, ora dobbiamo vivere il cambiamento"

    Inoltre: I frutti della Laudato si' a dieci anni dalla sua pubblicazione - Vatican News

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