"Il destino di chi è perseguitato per la propria fede non può lasciare indifferenti": ecco il messaggio lanciato dai partecipanti alla 13° Veglia di solidarietà organizzata dall'organizzazione umanitaria per i diritti umani Christian Solidarity International (CSI) lo scorso 11 dicembre in tutta la Svizzera, e a cui hanno partecipato, in tutto, oltre 2’000 persone, di cui molte anche in Ticino.
Come spiegano gli organizzatori, "con una candela in mano e dei cartelloni con messaggi di pace, queste persone hanno pregato in silenzio per le persone oppresse a causa della propria fede. In molti luoghi i passanti si sono fermati, dimostrando interesse e ponendo domande".
Come mai una veglia nel tempo di Avvento?
L'organizzazione umanitaria per i diritti umani Christian Solidarity International (CSI) si batte per il diritto alla libertà religiosa e soccorre minoranze religiose perseguitate, in particolar modo i cristiani. C'è un motivo per cui la Veglia promossa da CSI si svolge durante l'Avvento. In alcuni Paesi, infatti, i cristiani sono maggiormente a rischio di attacchi proprio nel periodo natalizio. La libertà religiosa, purtroppo, non può essere data per scontata: ogni giorno, milioni di persone nel mondo subiscono ostilità e discriminazioni solo a causa del loro credo religioso. Molti di loro sono cristiani.
La Veglia in Ticino
In Ticino, la Veglia si è svolta per la prima volta a Claro, con la partecipazione di una quarantina di cresimandi. L’organizzatrice racconta: “Abbiamo stimolato i nostri giovani alla riflessione. Noi possiamo uscire in piazza e pregare, senza problemi. Loro possono frequentare un cammino di preparazione alla cresima, in un contesto di normalità. Ma altrove, nel mondo, ci sono persone che per rimanere fedeli alla loro fede, vengono condannate a morte. Noi abbiamo le luminarie di Natale ad illuminare le strade, altri vedono e sentono i bombardamenti. È indispensabile insegnare ai nostri ragazzi che il tema non è schierarsi con questi o con gli altri, determinare chi ha ragione e chi torto. Dobbiamo schierarci contro ogni forma di violenza, coercizione e guerra. Grazie per averci dato questa opportunità".
A Morbio, il parroco ha ricordato che: “Se questi cristiani possono restare saldi nella fede nonostante tutte le avversità, è perché sono strettamente uniti a Gesù”. Un invito, quindi, soprattutto in questo Natale, a non perdere di vista l’essenziale: la venuta di Gesù Cristo. Anche a Giubiasco, località “storica” della Veglia in Ticino in quanto aderente sin dalla sua prima edizione, si è riflettuto sul fatto che “la venuta di Gesù ci ha insegnato il perdono e la speranza”.
A Cadro, dove la preghiera serale si è svolta in chiesa, i partecipanti hanno portato ad uno ad uno sull’altare la propria candela, accompagnandola con una preghiera personale ad alta voce. "La Veglia - ribadiscono gli organizzatori - è stata per molti un’ulteriore presa di coscienza delle condizioni in cui vivono tanti nostri fratelli e sorelle nella fede e ha spinto alcuni presenti ad impegnarsi regolarmente nella preghiera per i perseguitati per la fede. Come già avvenuto in passato, la Veglia ha permesso ad alcune persone di conoscersi e di intraprendere cammini solidali insieme".
Per ulteriori informazioni: www.veglia-di-solidarieta.ch / www.csi-svizzera.ch
CSI/red
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