Questo santuario “è stato indicato dalla nostra diocesi come uno dei luoghi giubilari nei quali recarsi pellegrini, per sperimentare proprio il dono della misericordia con la grazia dell’indulgenza. Si tratta di un percorso a volte faticoso, per un’autentica e gioiosa conversione al mistero d’amore che ci avvolge fin dal nostro battesimo e ci fa membri della Chiesa, protesa verso la Patria celeste”. Lo ha detto ieri sera il vescovo di Como, card. Oscar Cantoni, nell’omelia della messa a 14 anni dall’elevazione a santuario della Santissima Trinità Misericordia della chiesa di Maccio di Villa Guardia (Co).
“Un cammino di fede – ha chiosato – che sarà certamente ancora più intenso nel prossimo anno di grazia 2025, caratterizzato nella Chiesa dal Giubileo ordinario con il tema: ‘Pellegrini di speranza’”.
Il presule ha quindi richiamato il Decreto ufficiale del Dicastero vaticano per la Dottrina della Fede dello scorso 24 luglio che riconosce “il Nulla Osta per apprezzare il valore pastorale e promuovere la diffusione di questa proposta spirituale, al cui centro troviamo un messaggio di misericordia”, in riferimento all'origine del luogo, i messaggi misticamente rivelati ad un laico, Gioacchino Genovese.
A questo proposito, da mons. Cantoni, anche l’impegno di far pubblicare quanto prima “una ampia sintesi degli ‘Scritti’ nati in questi anni qui a Maccio” e di organizzare tra sacerdoti “momenti di riflessione, studio, preghiera da tenersi qui, proprio per approfondire la spiritualità e la ricchezza donate a noi dalla Santissima Trinità Misericordia”.
Infine, la richiesta di disponibilità ai fedeli che ne avranno la possibilità per organizzare nel modo più opportuno turni di accoglienza e accompagnamento dei pellegrini che verranno al santuario durante il Giubileo.
Per approfondire: https://www.catt.ch/newsi/santuario-di-maccio-como-lesperienza-spirituale-di-genovese-ottiene-il-nihil-obstat-del-vaticano/
agensir/red
Forti le parole del leader della Chiesa greco ortodossa di Antiochia, vero e proprio «manifesto» delle attese di tanti cristiani siriani
Il messaggio lancia un appello per la liberazione “degli ostaggi, dei prigionieri, il ritorno dei senzatetto e degli sfollati, la cura dei malati e dei feriti, il ripristino delle proprietà sequestrate o minacciate e la ricostruzione di tutte le strutture civili che sono state danneggiate o distrutte”.
Oggi, 12 dicembre, è la sua festa. La testimonianza di quanto la purezza del cuore possa far fiorire nel mondo la bellezza.