Un gesto sociale ma anche evangelico: dare dignità a uomini e donne che vivono in situazioni di disagio. Ed è quanto avvenuto ieri mattina nella tendopoli di San Ferdinando (provincia di Reggio Calabria e diocesi di Oppido Mamertina-Palmi) con l’arrivo del card. Konrad Krajewski, Elemosiniere Apostolico. Una visita lampo per inaugurare una nuova “Lavanderia di Papa Francesco” con annesso servizio docce e l’Help Desk Presidio. Una struttura posta di fronte all’agglomerato di tende in cui vivono centinaia di persone, la maggior parte impiegate in agricoltura, tra cui – come dice al Sir il direttore della Caritas diocesana di Oppido Mamertina-Palmi, don Michele Vomera – “non mancano individui vulnerabili con problemi anche psichici”. “Persone – aggiunge – senza medico di base, senza codice fiscale, cose che a noi sembrano banalità ma che per loro sono ostacoli”.
“Quando aiutiamo i più poveri e vulnerabili siamo veramente cristiani perché siamo in mezzo al Vangelo – ha esordito il card. Krajewski –, e questa iniziativa che si ripete nel tempo è motivo di gioia per me perché rappresenta un’ulteriore possibilità di farci prossimi all’umanità ferita, un modo per manifestare la presenza e la vicinanza di Dio agli ultimi”. Nell’accampamento ci sono immigrati provenienti dal Senegal, Niger, Mali, Burkina Faso, Costa d’Avorio e altre zone dell’Africa.
“Quando sono andato a visitarli – ha proseguito il porporato parlando ai media vaticani – ho domandato loro di cosa avessero bisogno. Un ragazzo mi ha guardato negli occhi e mi ha detto: Vogliamo essere visibili! Abitiamo qui da tanti anni, abbiamo bisogno di documenti. I motorini hanno una targa, noi esseri umani niente”.
All’udienza generale Francesco riflette “sulla piaga del lavoro minorile”, tuttora dilagante, e denuncia che in ogni parte della terra ci sono minori "sfruttati da un’economia che non rispetta la vita" e che così "brucia il più grande giacimento di speranza e di amore".
In un messaggio dal suo account X il Papa si dice vicino preghiera a chi “soffre a causa dei conflitti in atto”. Le celebrazioni nelle comunità cattoliche e ortodosse che seguono il calendario giuliano.
Al termine della preghiera mariana, il Papa ricorda le comunità ecclesiali d’Oriente che domani celebrano il Natale e assicura la sua vicinanza a chi è provato dalle conseguenze dei conflitti.