È online la mappa delle 503 comunità religiose che si riuniscono in 453 luoghi di culto in Ticino appartenenti a 10 percorsi religiosi: buddismo, cristianesimo, ebraismo, esoterismo, Bahai, induismo, islam, nuovi movimenti religiosi, nuove spiritualità e spiritismo/medianità. Ne parla Re:Spiri (acronimo di «religioni e spiritualità») una cartografia della diversità religiose in Ticino a partire dai luoghi di culto. Lo studio, presentato giovedì a Bellinzona, si inscrive in un contesto più ampio di cartografie realizzate in Svizzera dal Centro Intercantonale di informazione sulle credenze (CIC). Vi si individuano numero, luogo e tipologie dei luoghi di culto di queste comunità.
La mappatura arriva a quasi 20 anni dal primo repertorio sulle religioni in Ticino, e vi hanno aderito in oltre l’80% delle comunità contattate. La sua attualità sta nel mettere in luce dove concentrano i luoghi di culto, per quali comunità religiose e relativi sottogruppi, offrendo anche informazioni relative alla lingua dei culti, e molto altro. Ad esempio, lo studio evidenzia che nel Cantone si prega in 36 lingue diverse. Un quinto delle comunità è multilingue. Il 67% è strutturato come corporazione di diritto pubblico, il 30% come associazione.
Inoltre Re:Spiri è stato capace di recensire la sempre maggiore moltiplicazione di presenze religiose comunitarie sul territorio, non solo quelle legate alle comunità che fanno capo alle Chiese o alle religioni più note ma soprattutto i gruppi meno noti. In Ticino è soprattutto dagli anni ‘70 che si è progressivamente assistito - a ragione anche delle migrazioni - ad una moltiplicazione delle comunità religiose. Pensiamo alla comunità Bahai arrivata nel 1962 nel nostro Cantone.
Nella tradizione cristiana sono state recensite 318 comunità cattoliche (associazioni, gruppi, confraternite, ecc) che si riuniscono in 306 edifici cultuali. Ma è curioso scoprire che in Ticino sono presenti anche 31 comunità definite di «millenarismo cristiano» con 15 luoghi di culto e una di «cristianesimo esoterico», mentre esistono pure gruppi legati ai cosiddetti «nuovi movimenti religiosi» tra i quali – ad esempio – Scientology, mentre tra le «nuove spiritualità» troviamo il «cerchio di donne femminile sacro». L’utile mappatura si consulta su cic-info.ch/progetti/cartografie. Re:Spiri favorisce integrazione e visibilità al diversificato nuovo panorama religioso ticinese.
Alla domanda se la tendenza della popolazione in Ticino è quella di lasciare le Chiese per aderire a nuove spiritualità, la risposta resta aperta. Infatti dai dati dell’Ufficio federale di Statistica (UST) del 2023 si evince che i cattolici sopra i 15 anni sono il 56,4% e che c’è un 30,5% di ticinesi che si definisce «senza appartenenza religiosa», che non vuol dire senza spiritualità. Tuttavia non si sa dall’UST chi tra questo 30% sia vicino a «nuovi movimenti religiosi» o «nuove spiritualità» dato che l’UST non recensisce che c.a. il 2% di gruppi simili.
A tal proposito viene osservato che il fenomeno delle persone che si annunciato all’UST come “senza appartenenza religiosa” dal 1970 è in crescita costante. Si constatano due tendenze nella popolazione ticinese: un calo costante dell’appartenenza alla confessione cattolica romana e un aumento importante di persone che si dichiarano senza appartenenza religiosa. Quest’ultime, praticamente assenti nel 1970, sono aumentate fino a rappresentare il 7,5% della popolazione nel 2000, e sono più che triplicate nei due decenni successivi.
Re:Spiri, pubblicato nell’Annuario di Storia religiosa della Svizzera italiana (III, 2024) con la collaborazione della Facoltà di teologia di Lugano, serve anche a monitorare tutte queste nuove realtà.
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