di Federico Anzini
«Se non siamo alla ricerca dell’essenziale, allora cosa cerchiamo?». Su questo tema partirà, domani, la 45esima edizione del Meeting per l’amicizia fra i popoli, che si terrà alla Fiera di Rimini dal 20 al 25 agosto. L’essenziale è ciò che «genera una vita piena, libera e responsabile e una vita sociale feconda e solidale», ha spiegato Bernhard Scholz, presidente della Fondazione Meeting, introducendo il tema di quest’anno ripreso da una frase tratta da «Il Passeggero» di Cormac McCarthy. «Contro i veleni dell’odio e del disprezzo, gli antidoti essenziali sono l’incontro, il dialogo e il confronto. L’essenziale, dunque, è ciò che fa vivere e fiorire tutto, che apre a un orizzonte di senso per il nostro lavoro quotidiano, per l’educazione dei nostri figli».
Proprio alle famiglie il Meeting di Rimini si rivolge sempre di più, per esempio attraverso le proposte del «Villaggio dei Ragazzi» che negli anni è stato gradualmente potenziato per offrire un’esperienza più adatta ai più giovani. «Quest’anno parteciperemo al Meeting di Rimini e abbiamo proposto ai nostri figli di accompagnarci», ci raccontano Chiara e Paolo di Bioggio.
«Rientrata dall’esperienza dell’anno scorso – ci dice Chiara – colma della bellezza vista e vissuta, con mio marito Paolo è nato il desiderio di poter ritornare a godere di questa possibilità, non solo per noi adulti, ma proponendolo anche ai nostri figli. Così quest’anno abbiamo tenuto come punto fisso per la scelta delle ferie estive, la settimana di agosto del Meeting. I nostri figli non vi hanno mai partecipato e sono sia incuriositi che timorosi, non riescono ad immaginare come potrà essere questa manifestazione. Spiegare il Meeting è veramente difficile, a parole risulta sempre riduttivo, vale la pena viverlo in prima persona».
Per i coniugi di Bioggio la kermesse riminese è stata un esperienza iniziata già in gioventù e importante anche per la loro vocazione di sposi. «Fin dal periodo del liceo era un appuntamento fisso di ogni estate. Durante il periodo universitario ci venne proposto di partecipare come volontari al pre-Meeting, ovvero alla costruzione del Meeting stesso nelle settimane precedenti l’inizio della manifestazione. Poter partecipare alla costruzione di quest’opera, la familiarità che nasceva con le persone con cui si lavorava, la guida degli adulti e la felicità a fine giornata – nonostante la grande stanchezza fisica - ci ha fatto capire che chi veramente costruisce è il Signore. Tutt’oggi rivolgiamo spesso ai nostri figli la domanda: “Sei più felice che stanco, o più stanco che felice?”».
Finito il periodo universitario e dopo i primi anni di matrimonio, con la nascita dei figli, la partecipazione al Meeting per la coppia si è ridotta. Dopo lunga assenza però Chiara è riuscita a partecipare l’estate scorsa: «Ho avuto la possibilità di andare al Meeting per tre giorni con alcune amiche. Dopo tanti anni di assenza è stata una riscoperta: partecipare agli incontri, visitare mostre e toccare con mano come il Signore opera nella vita delle persone è un grande aiuto per vivere la nostra quotidianità».
Quello che colpisce visitando i padiglioni – in particolare le mostre – è vedere persone da tutto il mondo, di diverse culture, che si mettono in discussione e alla ricerca. «Scorrendo il programma delle mostre di quest’anno – ci dicono Chiara e Paolo – ci ha incuriosito quella su Enzo Piccinini, medico chirurgo, scomparso 25 anni fa e proclamato servo di Dio. Abbiamo avuto la grazia di sentire una sua testimonianza durante un ritiro spirituale che abbiamo fatto durante gli anni dell’università. Quella testimonianza incide ancora oggi nella nostra vita familiare e lavorativa. Un’altra mostra che desideriamo vedere perché interessante rispetto alla vita coniugale è “Franz e Franziska non c’è amore più grande”. Poi quella sul Giubileo 2025 per entrare nel mistero della misericordia di Dio, il perdono del Padre di cui abbiamo così bisogno nella nostra vita perché nella ricerca dell’essenziale per vivere, spesso perdiamo la strada. Ma Lui è sempre pronto a riabbracciarci. Ecco, il Meeting è proprio la possibilità di fare memoria di questo: Dio ama talmente la vita di ciascuno di noi, senza scoraggiarsi della nostra debolezza, che a noi è chiesto solo di lasciarci amare da Lui. Per questo desideriamo andare con tutta la nostra famiglia al Meeting».
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Un centinaio di persone, il 15 dicembre, hanno fatto un percorso dal sagrato della chiesa di S. Rocco fino alla chiesa di S. Giorgio, dove si è potuto ammirare, in una grotta, la rappresentazione vivente della Natività.
Raccolti CHF 26'500 a sostegno delle persone in difficoltà in Ticino. I fondi saranno destinati a due realtà locali che incarnano i valori di solidarietà ed assistenza: alla Lega Cancro Ticino (in aiuto ai bambini) ed alla Fondazione Francesco (di fra Martino Dotta)
Oggi, mercoledì 18 dicembre, alle 20.30, padre Francesco Patton ofm, sarà in Ticino per un incontro dal titolo "Il coraggio della pace. Riflessioni su dialogo, riconciliazione e speranza (quando tutto sembra perduto)". Modera Andrea Fazioli