di Silvia Guggiari
In Egitto i cristiani rappresentano circa il 10% della popolazione: una piccola minoranza che dopo aver subìto secoli di ingiustizie e persecuzioni, oggi sembra stia riuscendo ad rialzare la testa, come ci conferma padre Kamil Samaan, sacerdote copto egiziano, docente di Antico Testamento, ospite in questi giorni di «Aiuto alla Chiesa che soffre» Svizzera e che oggi e domani porterà la sua testimonianza durante alcune celebrazioni in Val di Blenio.
«La situazione dei cristiani in Egitto – spiega padre Samaan – sta migliorando molto lentamente. Per decenni i cristiani si sono sentiti cittadini di seconda classe: fino a poco tempo fa non potevano accedere a certi ruoli nella società, oggi invece tutto è accessibile anche se con difficoltà. Basti pensare che attualmente il giudice supremo della Corte costituzionale è un cristiano: qualcosa che nessuno poteva immaginare fino a dieci anni fa. Il processo di rinascita è iniziato, ma c’è ancora molto da fare».
Per secoli, i cristiani in Egitto sono stati oggetto di persecuzioni e di violenza, i vari governi che si sono succeduti negli ultimi decenni, in particolare dal 1952 – anno della «Rivoluzione dei liberi ufficiali» che ha portato al potere di Nasser – fino a pochi anni fa, sono stati caratterizzati dalle persecuzioni e dalle discriminazioni contro i cristiani, arrivate al culmine tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio del 2000: «Sono stati decenni segnati da attacchi alle Chiese e ai negozi dei cristiani durante i quali i cristiani venivano uccisi e nessuno poteva fare o dire niente». Arrivando alla storia recente, con la Rivoluzione del 2011, «i fratelli musulmani sono arrivati al potere e la situazione dei cristiani è peggiorata ulteriormente, segnata da attacchi violenti ai cristiani e alle chiese cristiane». «Con l’elezione dell’attuale presidente, al-Sisi, la situazione sta a poco a poco cambiando: si sta cercando un equilibrio, creando uno stato civile dove tutti siano uguali, ma ancora ci si scontra con la mentalità radicata da centinaia di anni», spiega padre Samaan.
Ma qual è lo spirito delle comunità cristiane oggi? «Per i cristiani la Chiesa è sempre stata vista come il rifugio dove trovare sicurezza e protezione. Per lungo tempo, la Chiesa ha cercato di offrire servizi ai cristiani per compensare gli svantaggi che erano costretti a subire dalla società: un’arma a doppio taglio perhé se da una parte ha sempre offerto protezione e sicurezza, dall’altra li ha allontani dal tessuto della società egiziana. Questo è stato il comportamento tenuto da tanti cristiani per molti anni e ora ci vorrà ancora del tempo perché avvenga un vero cambiamento».
L’opera caritativa «Aiuto alla Chiesa che soffre» come riesce a sostenere i cristiani in Egitto? «Siamo presenti in Egitto ormai da diversi anni – spiega Lucia Wicki-Rensch, responsabile per la Svizzera italiana di «Aiuto alla Chiesa che Soffre» –, abbiamo attraversato tutti i periodi più difficili degli attacchi alle chiese e ai cristiani. Il nostro sostegno mira ad aiutare tutte le diocesi in Egitto: in particolare ci concentriamo sull’educazione scolastica ma anche nella costruzione e nella ricostruzione delle chiese distrutte».
Donazioni con l’annotazione «Egitto» possono essere inviate a:
Aiuto alla Chiesa che Soffre, Cysatstrasse 6, 6004 Lucerna
IBAN 25 0900 0000 6002 9700 0
Per info e donazioni: aiuto-chiesa-che-soffre.ch.
Il 14 e 15 giugno in Val di Blenio
Ecco il programma della visita in Valle di Blenio del sacerdote cattolico copto Kamil Samaan. Sabato 14 giugno, alle 17.30 celebrerà la S. Messa a Semione, nella chiesa di Santa Maria Assunta. Domenica 15 giugno, celebrerà l’Eucarestia alle 9.30 nella chiesa di S. Martino a Olivone e alle 10.45 nella chiesa di S. Vittore ad Aquila.