Cosa accomuna il volto della Sindone, quello del telo di Oviedo, e i miracoli eucaristici di tutto il mondo? Il gruppo sanguigno, che è sempre di tipo AB. Ed erano di tipo AB anche le macchie di sangue comparse durante l’elevazione sull’ostia consacrata da padre Pathickal a Vilakkamur, che andarono a formare la faccia di Gesù. Accadeva nel 2013, e quest’anno la Santa Sede lo ha riconosciuto come un miracolo eucaristico.
L’annuncio è arrivato lo scorso 9 maggio da parte dell’arcivescovo Joseph Pamplany, arcivescovo metropolita di Tellicherry, siro-malabarese, in attesa poi della Messa solenne a Vilakkannur che certificherà questo riconoscimento, e che sarà presieduta dall’arcivescovo Leopoldo Girelli, nunzio in India.
L’arcivescovo Pamplany ha detto che questo miracolo "contribuisce a rafforzare la fede nella presenza reale di Gesù nell'Eucaristia", ma ha anche ricordato che la presenza reale di Gesù nell’Eucarestia è una verità di fede indipendente dai miracoli e fondata dalla parola di Cristo.
Fr. Pathickal, l’allora parroco di Vilakkannur, durante l'elevazione notò che sull'ostia consacrata era comparsa una macchia. Divenne più grande e luminoso finché non vide un volto. Decise quindi di mettere da parte l'ostia e di continuare a celebrare la messa utilizzandone un'altra. Dopo la liturgia, mostrò l'ostia al sacrestano, che riconobbe subito l'immagine di Cristo. L'ostia venne esposta all'adorazione dei fedeli.
La notizia si diffuse rapidamente e migliaia di pellegrini cominciarono ad affluire alla chiesa di Vilakkannur, costringendo persino le autorità locali a intervenire. L'ostia è stata poi presa in carico dall'arcidiocesi siro-malabarese di Tellicherry per effettuare gli esami richiesti dalla Chiesa in casi simili. Nel 2020 l'ostia è stata affidata all'allora Nunzio Apostolico in India, l'Arcivescovo Giambattista Diquattro.
Sono numerosi nei secoli gli eventi di questo tipo accaduti e riconosciuti.
Fonte: acistampa/red