Come annunciato da un tweet dal cardinale Pietro Parolin nei giorni scorsi, ha preso il via ieri, 23 giugno, la sua visita in Libano nella quale sono previsti incontri con le autorità, con il Patriarcato maronita, la Chiesa locale, i Patriarchi e i capi religiosi. “Da tempo – aveva detto Parolin a margine dell’incontro ‘Colloqui per la pace’ al Senato - ero stato invitato dal locale Ordine di Malta ad andare a visitare le loro opere che sono di grande impatto sociale in una situazione di crisi totale. Quella libanese è una crisi a 360° e certamente lì si cercherà di lavorare un minimo anche per aiutare, come ha sempre fatto la diplomazia della Santa Sede, per aiutare a trovare una soluzione istituzionale”.
Oggi, 24 giugno, il Segretario di Stato vaticano celebrerà la Messa nella solennità di San Giovanni Battista, patrono dell’Ordine di Malta, alla presenza dell’ambasciatore dell’Ordine in Libano, Maria Emerica Cortese e di alte cariche dello Stato. Il porporato ripartirà il 27 giugno dopo essersi recato in alcuni dei centri umanitari gestiti dall’Associazione Libanese dell’Ordine e aver partecipato ad alcune attività caritative.
Forti le parole del leader della Chiesa greco ortodossa di Antiochia, vero e proprio «manifesto» delle attese di tanti cristiani siriani
Il messaggio lancia un appello per la liberazione “degli ostaggi, dei prigionieri, il ritorno dei senzatetto e degli sfollati, la cura dei malati e dei feriti, il ripristino delle proprietà sequestrate o minacciate e la ricostruzione di tutte le strutture civili che sono state danneggiate o distrutte”.
Oggi, 12 dicembre, è la sua festa. La testimonianza di quanto la purezza del cuore possa far fiorire nel mondo la bellezza.