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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (9 gennaio 2025)
Catt
  • "La speranza va portata con il cuore": il vescovo Alain apre il Giubileo nella diocesi di Lugano

    C’erano tanti fedeli, famiglie, membri di movimenti e parrocchie, gli ordini cavallereschi, membri di confraternite, religiosi, religiose all’apertura del Giubileo nella diocesi di Lugano domenica 29 dicembre. Il rito è stato presieduto dall’Amministratore apostolico della Diocesi di Lugano, mons. de Raemy, accompagnato dal vescovo emerito Pier Giacomo Grampa. Un evento in diretta su La1 e su Rete due rivolto in particolare ai fedeli di tutte le parrocchie di Lugano, ed iniziato nella chiesa di Sant’Antonio dove si sono svolti alcuni riti per poi salire verso la Cattedrale. Accompagnati dalle note del coro della diocesi di Lugano la celebrazione ha avuto inizio con il rito dell’adorazione della croce. Spiccavano in cattedrale la presenza delle sei croci, una per vicariato, realizzate all’OTAF con i colori del Giubileo, croci che accompagneranno l’apertura del Giubileo nei vicariati, il prossimo 12 gennaio 2024.  

    apertura giubileo in diocesiapertura giubileo in diocesi“Passato, presente e futuro alla luce della fede”

     “Passato, presente e futuro. Sono gli ingredienti, la ricetta di ogni giubileo. Nella prospettiva che ci dà la fede”, c’è una lettura diversa dalla visione che se ne percepisce oggi, “quella “forma mentis” o “Weltanschauung” che recita: nel passato abbiamo fatto così, nel presente facciamo così, e nel futuro faremo anche sempre così…” ha detto mons. Alain all’omelia.

    I vescovi de Raemy e Grampa all'apertura del giubileo nella diocesi di LuganoRiprendendo lo scopo biblico di giubileo, a cadenza di 25 o 50 anni, quell’azzerare tutto, quel “reset generale”, quel “riavvio dei rapporti nella società”, il vescovo ha sottolineato che “lo status quo, le condizioni generali di vita spesso sono la conseguenza del prolungamento infinito di una condanna, di un’ingiustizia, di un litigio, di una caduta, di uno sbaglio, di una sfortuna, di un fallimento”. Questo bisogno radicale di ricominciare apparteneva alla tradizione biblica nella quale si condonavano i debiti, “si liberava chi era caduto in schiavitù, si restituiva la proprietà a chi l’aveva persa perché fallito”.

    Il Giubileo commentato con il Vangelo del giorno

    Commentando la pagina evangelica di Gesù dodicenne perso e ritrovato nel tempio di Gerusalemme (Lc 2,41-52), il vescovo ha riletto passato, presente e futuro in chiave di rinnovata missione di speranza per ogni cristiano, per le parrocchie e le comunità, i movimenti della diocesi, ogni gruppo e singolo credente.

    Laddove la pagina evangelica mette in scena il passato contraddistinto secondo la narrazione dall’angoscia dei genitori di Gesù smarrito, il vescovo ha riletto una missione particolare, quella verso gli adulti del nostro tempo. “Andiamo a trovarli, gli adulti, in piazza, al mercato, al concerto della banda e del coro del paese, o sull’alpe quando si sale per tradizione? Li visitiamo prima e dopo il funerale dei nonni? Li visitiamo o ci facciamo in qualche modo vivi, appena veniamo a sapere di qualche sfortuna, disgrazia o difficoltà in una famiglia o da qualunque cittadino? Lo facciamo da parroco? Lo facciamo da parrocchiani? Lo facciamo sinodalmente parroco e parrocchiani insieme?”.

    Poi il presente, da guardare con il Vangelo del giorno, quello della risposta di Gesù a Maria: «Perché mi cercavate? chiede il dodicenne Gesù. Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro (Lc 2,49-50). Da qui l’appello a stupirci, a vivere una missione di speranza verso i giovani, andandoli a cercare nei loro contesti, ad esempio quello digitale. “Il Giubileo lo chiede a tutti noi: siamo disposti al dialogo tanto perseverante quanto umile con i nostri giovani, da parroco o da parrocchiani, da parrocchiani e parroco, sinodalmente insieme?”, è stata la domanda lasciata da mons. de Raemy ai presenti.

    Infine il futuro, che la pericope ci consegna raccontandoci il modo di affrontare l’avvenire nella vita di Gesù: “Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini” (Lc 2,51-52). Da qui l’appello del vescovo a tutti a vivere con il cuore, a vivere le relazioni, la missione, a portare la speranza con il cuore. “Il cuore del parroco con il cuore di ogni parrocchiana e di ogni singolo parrocchiano! Possiamo non essere esperti di pedagogia, possiamo non cavarcela con l’informatica, possiamo aver imparato e capito tutto in tutt’altro modo generazionale, ma se ci siamo con il cuore, di tutto cuore, allora ci siamo e ci saremo!”.

    Affermare l’amore con il Sacro Cuore

    Perché alla fine la missione del giubileo, questo vivere una speranza che passa da presente, passato e futuro è anche affermare l’amore. “Gesù – ha osservato il vescovo - è stato chiarissimo: “Da questo tutti sapranno che siete i miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri” (Gv 13,35). Ma attenzione alla precisazione che lo stesso Gesù aggiunge, per prevenirci di non cadere nel settarismo, nell’elitismo, nel particolarismo: “Infatti, se amate quelli che vi amano, quale ricompensa ne avete? E se date il saluto soltanto ai vostri fratelli, che cosa fate di straordinario? Ma io vi dico: amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano. Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste” (Mt 5,44.46-48). “Questo è l’unico nostro futuro il futuro del cuore, il futuro con il Sacro Cuore!”, ha esclamato il vescovo.

    Apertura giubileo in diocesi: coro diocesano Tre indicazioni concrete

    Un Giubileo quindi per coniugare passato, presente e futuro operando anche in Ticino un prima e dopo Giubileo. Così il vescovo ha proposto tre indicazioni che potremmo definire pastorali:

    • “Impariamo dal passato a non limitarci ad una pastorale per i soli bambini ma ad essere presentissimi agli adulti”

    •  “Cogliamo il presente senza paura, come sorpresa di Dio all’opera, con le possibilità che ci vengono offerte dai social, dal digitale, dall’intelligenza artificiale, e dal globale”

    • “Prepariamo il futuro con l’unico legittimo estremismo: l’estremismo dell’Amore e del perdono, l’estremismo dell’indulgenza e della pazienza. Ma attenzione! San Giovanni ce l’ha precisato forte e chiaro, e non vorrei venire frainteso: Qualunque cosa chiediamo, con un pellegrinaggio o varcando la soglia di una Porta Santa, qualunque cosa noi chiediamo, la riceviamo, si, da lui…”.

    apertura giubileo in diocesiProssimi appuntamenti e strumenti

    Il 12 gennaio, apertura del Giubileo nei Vicariati; diretta sul canale youtube della Diocesi.

    Sono inoltre a disposizione diversi sussidi preparati dall’Associazione «ReteERES ». Per richiedere quello destinato agli adulti: cancelleria.lugano@catt.ch. Per quello per l’istruzione religiosa nelle scuole e per i più piccoli: uirs@catt.ch. Disponibile pure un fascicolo del «Lodate Dio» con i canti giubilari: cancelleria.lugano@catt.ch. Sul sito diocesilugano.ch il calendario di tutti i momenti giubilari.

    Qui leggi anche l’intervista al vescovo Alain per l’apertura del Giubileo

    redazionecatt/CV

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