Il 22 gennaio, alle ore 20.30, nella chiesa di S. Nicolao a Besso, ci sarà l’incontro dal titolo «Non spegnere la gioia» con don Luigi Verdi, fondatore della Fraternità di Romena, a Pratovecchio, in Toscana.
Ad invitarlo in Diocesi è stato don Marco Dania che l’ha conosciuto nel 2019 e già invitato a Lugano in quell’anno. “Don Luigi – afferma don Marco - ci stupirà nuovamente con la sua disarmante semplicità di toscano sincero che, in modo a volte anche un po’ provocatorio, sa toccare il cuore di tante persone, per condurle passo dopo passo a un cammino di riscoperta della fede e della vera gioia”.
Don Marco l’anno scorso è ritornato a Romena per partecipare ad alcuni giorni di esercizi spirituali per sacerdoti e religiosi con padre Ermes Ronchi e ha avuto modo di immergersi maggiormente nella spiritualità di questa fraternità. “Ho camminato in silenzio – ci racconta - lungo la via della resurrezione e la via della luce, percorsi realizzati con opere d’arte in ferro battuto dello stesso don Luigi, che aiutano a riflettere sul senso della sofferenza, della fatica, come opportunità di redenzione e di rinnovamento del cuore per trovare quella gioia che solo il Signore può darci”. Questa nuova esperienza è stata l’occasione per invitare in Ticino nuovamente don Gigi, come viene affettuosamente chiamato. Abbiamo chiesto a don Marco di raccontarci il suo primo incontro con il sacerdote toscano.
Nel 2019 – ci dice don Marco - ho trascorso la settimana dopo Pasqua al monastero di Camaldoli, per sostare alcuni giorni in preghiera con i monaci. Il giorno prima di partire ho cenato con una coppia che era arrivata dalla comunità di Romena. Ho scoperto così che si trovava a pochi chilometri di distanza da Camaldoli. Ho deciso così di passare di là. Quando sono arrivato, ho trovato don Gigi che tagliava il prato a bordo del suo trattorino. Mi sono detto, mi fermo un attimo a visitare questo luogo di pace, sosto un po’ nella meravigliosa pieve romanica e poi, quando don Gigi finisce, provo a verificare se è disposto a fare due chiacchere. Così è avvenuto, quando è sceso dal suo trattore, ancora col suo sigaro in bocca, soddisfatto per il lavoro concluso, mi sono presentato: “Sono un sacerdote della diocesi di Lugano e vorrei conoscere un po’ il vostro ambiente, la vostra spiritualità”. Mi ha fatto visitare i diversi luoghi di Romena, dove c’è la possibilità di raccogliersi in preghiera, e ho visto le diverse opere d’arte povera, realizzate da lui, ognuna col suo profondo significato. Ci siamo fermati con un gruppo di scout ai quali don Gigi ha raccontato cosa l’aveva spinto a venire a vivere in quel luogo. Sono rimasto ad ascoltarlo e, a conclusione del nostro incontro, gli ho proposto di venire a Lugano.
Si è mostrato interessato – prosegue don Marco - e abbiamo così combinato un incontro per il mese di ottobre di quell’anno. L’ho ospitato a casa mia e ha tenuto la sua veglia nel nostro salone parrocchiale a Besso dove sono arrivate tante persone che conoscevano la sua esperienza di vicinanza al mondo della sofferenza. Infatti potremmo dire che il carisma di don Verdi è riconoscere che le ferite del cuore sono delle aperture che ci aiutano a trovare il tesoro della vita. Così lui svolge questo servizio importantissimo di accoglienza di chi ha il cuore ferito, in modo particolare dei genitori che hanno perso un figlio, per dare loro speranza. A Romena c’è il “giardino della resurrezione” dove sono state piantate diversi alberi, uno per ciascuno dei figli persi dalle coppie di genitori che si sono rivolti alla fraternità. La serata aveva questo tema: “Fatti bastare l’amore”. Don Gigi ha raccontato la sua testimonianza alternando la narrazione con canti, musiche e momenti di silenzio. L’incontro si è concluso con un gesto di tenerezza. Una coppia di sposi ha donato una carezza col profumo di nardo a tutti coloro che si sono messi in fila per riceverla.
La pieve di Romena è diventata un centro di spiritualità e umanità che accoglie ogni anno migliaia di visitatori. In quel luogo si organizzano incontri, corsi, laboratori e ritiri spirituali. Le attività proposte spaziano da momenti di meditazione e preghiera a eventi culturali, artistici e musicali, con particolare attenzione alla crescita personale e alla ricerca di senso nella vita.
La comunità è conosciuta anche per i suoi libri, pubblicazioni e riflessioni, in cui si ritrova la sensibilità di Don Luigi nel parlare al cuore delle persone. Tra i tanti ricordiamo: «Le poche cose che contano (2020), «Sempre» (2018), «La Chiesa della tenerezza» (2015), «Dio guarda al cuore» (2015).
Nato a S. Giovanni Valdarno nel 1958, don Verdi ha cominciato il suo cammino di sacerdote in Casentino. Nel 1991, dopo un periodo di crisi personale e spirituale, ha chiesto al vescovo di Fiesole di poter realizzare a Romena un’innovativa esperienza di incontro e di accoglienza. Oggi la comunità di Romena, aperta a tutti, è un punto di riferimento per chiunque voglia sostare e riprendere il proprio cammino.
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