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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
Catt
  • Storia di una chiamata/2: suor Sandra Künzli si racconta
    COMMENTO

    Storia di una chiamata/2: suor Sandra Künzli si racconta

    (...) prosegue nel blog di sr. Sandra la pubblicazione di parti della sua autobiografia dal Titolo "Storia di una chiamata",  edizioni Villadiseriane 2024. LA SCUOLA ELEMENTARE E LA PRIMA COMUNIONE All’elementare ho avuto brave maestre. Carmela in prima, Gabriella in seconda e gli altri anni Ivana che poi si sposò. Fu uno dei pochi matrimoni a cui partecipai. Prima delle lezioni, Ivana ci faceva recitare insieme una preghiera. Ho dei bei ricordi, anche se non avevo molte amiche a causa della mia timidezza. La più affezionata era Alessandra. C’era anche Maruska, di un anno più giovane di me e con lei ci sentiamo ancora spesso e ci scriviamo.Con Alessandra ci ritrovammo alle medie.Il mio carattere introverso mi ha fatto soffrire un po’ ma ognuno ha la sua croce piccola o grande da portare. Può sembrare un controsenso ma mi sono aperta, quando sono entrata in convento. Don Molteni, che allora era parroco a Rancate, ci ha preparati bene alla prima comunione. Ho conservato a lungo i ricordini che ci aveva regalato: una decina del rosario, un libretto con la messa e le preghiere principali, un crocifisso e un quadretto della Madonna. Con la prima comunione iniziai a pregare di più. Ogni tanto recitavo una decina del rosario da sola. Andavo sempre volentieri alla messa domenicale con il papà o la mamma. Non andavamo quasi mai al paese; spesso a Besazio o a Mendrisio perché ci piaceva di più. LE MEDIE E LA CRESIMA Ricordi della cresima ne ho pochi. Venne Monsignor Togni e fu mia madrina la cugina Monica. Con la mamma avevamo comprato un bel vestito in Italia. Mia sorella, per l’occasione, mi tirò dritti i capelli (li avevo ondulati) ma feci il bagno in piscina (l’avevamo in giardino) e i capelli tornarono come prima…Alle medie a Mendrisio mi trovai bene. Facevo avanti e indietro con il motorino, che fu mio compagno di viaggio per tanti anni. Quando il motorino aveva dei problemi c’era mio fratello Roberto a metterlo a posto, visto che era meccanico. Le mie materie preferite erano la musica e la matematica. Alla fine delle medie non sapevo ancora cosa fare…Desideravo aiutare gli altri ma non mi era chiaro come. D’estate, un anno, andai alla Provvida Madre a Balerna, pensando che avrei potuto lavorare con i disabili, ma dopo questo periodo, per me fu chiaro che non era la mia strada. Provai a fare una piccola esperienza all’OBV, ma anche la professione di infermiera non faceva per me. IL LICEO Visto che ero indecisa, pensai di andare al Liceo di Mendrisio, così avrei avuto più possibilità di scelta. Optai per lo scientifico, dal momento che ero forte in matematica. Il primo anno fu il più bello. Siccome a Mendrisio era tutto pieno, la nostra classe fu trasferita a Morbio. Preparavo un panino al mattino e questo fu il mio pranzo per tutto l’anno. Andavo col mio motorino “Ciao” a scuola e tornavo a casa, finite le lezioni. La mamma mi preparava sempre una buona cena, visto che il pranzo era leggero. In quella classe mi trovai molto bene. Potei pure continuare a prendere lezioni di pianoforte, con la materia opzionale di musica. LA MORTE DI PAPÀ A sedici anni morì, improvvisamente, il mio caro papà Claudio, in seguito ad un ictus cerebrale (il 19 maggio del 1984). Fu uno shock per tutti. Tre giorni prima stava bene e poi non si riprese più…Con mio padre andavo molto d’accordo. Mi ha trasmesso l’amore per la musica. Andavamo spesso insieme a sentire concerti di musica classica a Lugano Besso.A volte ci recavamo al percorso vita di Mendrisio o, sempre insieme, al cinema a guardare documentari. Con lui ho visto il film E. T.Quando morì mio padre, pensai che sarebbe andato a preparare un posto in cielo per tutta la nostra famiglia. Mi rifugiavo spesso a pregare sulla sua tomba e gli parlavo, gli raccontavo i miei crucci, certa che un giorno ci saremmo rivisti nell’al di là. “In paradiso saremo particolarmente uniti a coloro che abbiamo amato sulla terra e con i quali siamo cresciuti nelle virtù”. (Santa Caterina da Siena). IL PELLEGRINAGGIO A MEDJUGORJE D’estate con mamma Nora partecipammo ad un pellegrinaggio a Medjugorje e ricevemmo veramente tanto da quel viaggio. Oltre ad accettare la morte di Claudio, scoprimmo la preghiera e, dopo questo pellegrinaggio, ci avvicinammo di più ai sacramenti. La mia vita spirituale cambiò e divenne più intensa. Iniziai a recitare rosari per intero, ad andare alla Santa messa tutti i giorni e a leggere la Sacra Scrittura e libri di santi.Cominciai a pormi la domanda cosa volesse Dio da me e una risposta che mi nasceva nel cuore era: mi farò suora, ma non conoscevo per niente questa realtà! Mi sembrava solo di aver capito lo scopo della mia vita, come scriveva il papa San Giovanni Paolo II:“Non c’è ideale più grande al quale consacrare la propria vita, di quello del dono di sé a Cristo per l’avvento del Regno.” Cercavo un posto dove avrei potuto pregare molto. Avevo compreso che con la preghiera si può arrivare dappertutto, ed aiutare chi soffre ed è lontano da Dio. Una volta, leggendo il vangelo di Matteo, mi colpì la frase di Gesù che disse ai suoi apostoli: “Vi sono degli eunuchi che si sono fatti tali per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca”. (Mt 19, 10-12)Sentii che quella era la strada che potevo imboccare. In senso metaforico, la citazione biblica significa vivere nella verginità e rinunciare ad una propria famiglia per mettersi al servizio di Dio e della Chiesa. (continua) di Suor Sandra Künzli

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