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Parola del giorno rito Romano | Ambrosiano (19 dicembre 2024)
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  • Storia di una chiamata/3:  suor Sandra Künzli si racconta
    COMMENTO

    Storia di una chiamata/3: suor Sandra Künzli si racconta

    Prosegue la pubblicazione sul blog di suor Sandra della sua autobiografia dal titolo "Storia di una Chiamata", edizioni Valdiseriane2024. Dopo aver narrato gli anni nel Mendrisiotto e la morte precoce del padre, suor Sandra riprende la narrazione dal liceo. (...) LA BOCCIATURA Finita la prima liceo, purtroppo quasi tutti bocciarono…io no, ma in seconda mi trovai in una classe nuova con tutti maschi e solo due femmine: Daniela ed io. Loro erano forti nelle materie scientifiche, chimica e fisica. Io non ci capivo niente e alla fine dell’anno bocciai con insufficienze. Non fu però un dramma per me. Accettai e devo dire che mia mamma mi fu molto vicina e mi aiutò. Quell’anno la passeggiata scolastica fu a Firenze e mi piacque moltissimo per la bellezza e l’arte che questa città offre. Chiesi al direttore del liceo di poter ripetere la classe, passando però al liceo linguistico e mi fu concesso. In terza mi trovai di nuovo con altri compagni. I due anni passarono discretamente. La mia migliore amica era Anna. Con lei andavamo molto d’accordo e siamo tutt’ora in contatto. Un anno andammo a Berlino in passeggiata scolastica. Fu interessante. C’era ancora il muro e, con l’insegnante di tedesco, ottenemmo il permesso di andare a Berlino Est. Che grande differenza al di là del muro! Io ricordo che pregai a lungo per questo paese.Nella mia classe c’era un ragazzo che iniziò a perseguitarmi e soffrii di bullismo. Siccome ero timida, soffrivo e tacevo.Alle lezioni di filosofia, ho iniziato a conoscere e ad apprezzare sant’Agostino. Mi mancava ancora l’ultimo anno di liceo e non vedevo l’ora che finisse, per entrare in convento. Ottenni la maturità!Ma ora devo fare un passo indietro… IN RICERCA VOCAZIONALE Durante questi anni maturai la chiamata alla vita religiosa e mi aprii con il sacerdote don Carlo Crespi, siccome andavamo spesso a messa a Besazio. Lui mi consigliò di fare qualche esperienza religiosa durante l’estate: nella vita attiva e nella vita contemplativa. Mi accompagnava sempre mamma Nora che accettò e comprese la mia vocazione. La sua vicinanza fu un grande aiuto per me. Andammo a visitare alcuni conventi (anche in Italia) ma poi scelsi quello delle agostiniane di Locarno. Durante l’esperienza che avevo fatto di tre settimane, mi sentivo a casa e mi trovai bene con le suore, anche se ero l’unica giovane (fra me e le altre sorelle c’erano 30 anni e più di differenza). Mi volle parlare monsignor Corecco, il quale mi consigliò di restare in diocesi. La decisione era presa. Sarei entrata dopo aver ottenuto la maturità. LA MORTE DI ROBERTO Mentre stavo per dare gli esami di maturità, sorella morte venne nuovamente a bussare alla nostra porta. Mio fratello Roberto morì in un incidente con la moto in Algeria, dove era andato in vacanza con la sua amica, il 10 giugno del 1987. Per la mia mamma, soprattutto, fu un grande colpo. Ogni volta che sentiva una moto, si turava gli orecchi. Pregai per lei la Madonna. Come lei aveva dovuto affrontare la morte straziante di suo figlio, ma Maria, dopo tre giorni, l’aveva rivisto risorto. Fu certamente la Regina del Cielo che ottenne a mia madre il dono di accettare anche questa grande prova con serenità.Con mia sorella Isabella, partecipammo ad un pellegrinaggio in Polonia, organizzato dalla Vito Viaggi di Mendrisio. Fu molto interessante. Ad Auschwitz piansi, vedendo fino a che punto possa arrivare la durezza degli uomini. Vedemmo tante cose belle: la casa natale di San Giovanni Paolo II, la chiesa dove fu battezzato e…tanta fede nel popolo polacco. continua di Suor Sandra Künzli

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